Uno dei temi certamente più intriganti per i giovani in ricerca vocazionale riguarda la scelta della castità, e in particolare la questione della pornografia. Sono molti i ragazzi che ci scrivono al riguardo chiedendoci consigli. Come stanno in relazione la pornografia e la vocazione?
Ripropongo oggi la corrispondenza intercorsa qualche tempo fa con un giovane in ricerca vocazionale che mi manifestava alcune difficoltà nel gestire la sua sessualità (causa pornografia); un problema per altro piuttosto frequente fra molti giovani.
Nella mia risposta evidenzio solo alcuni passaggi fondamentali, ma l’argomento meriterebbe molto di più. Vi invito a pregare per questo giovane come per quanti ricercano la bellezza della castità e della purezza in un mondo che invece spesso esalta e incoraggia atteggiamenti opposti.
Mail di Giovanni
Salve fra Alberto, sono Giovanni, un ragazzo di 21 anni in ricerca vocazionale e vorrei iniziare il cammino del Gruppo vocazionale francescano. È da un bel po’ di tempo che leggo il questo blog. Grazie per quello che fate e per le vostre risposte sempre illuminanti e consolanti.
Il mio è un argomento piuttosto delicato. A casa mia, quando ero piccolo (ma ancora adesso!) argomenti legati alla sessualità sono sempre stati argomenti tabù, da non tirare fuori. Come tutti gli adolescenti, penso, c’è stato il momento della scoperta di questa sfera e della scoperta del proprio corpo (anche attraverso la pornografia, internet…). Ho sempre sentito che ciò che andavo a fare, che l’utilizzo del mio corpo per il mio piacere (parlo di utilizzo di pornografia a livello personale), era una cosa “più grande di me”, nel senso che avevo la sensazione di rovinare una cosa bella, potente e profonda. Ne provavo così vergogna, che nonostante sapevo che “era peccato”, non ho mai avuto il coraggio di confessarlo.
Lo scorso anno, con il gruppo giovani della mia parrocchia, abbiamo affrontato il tema della sessualità al campo scuola estivo. Finalmente ho avuto il coraggio di mettere in discussione questo aspetto della mia persona, ho avuto il coraggio di aprire questo sacco, svuotarlo e tentare di rimettere ordine. Purtroppo non è ancora stato chiuso del tutto. Mi spiego.
Riflettendo e confrontandomi con la responsabile del gruppo giovani (una bravissima signora sposata), sono arrivato alla conclusione di essere proprio schiavo della pornografia. Quest’anno, grazie al confronto serrato con la mia responsabile, ma soprattutto alla preghiera, sono riuscito a fare tanti passi avanti in questo aspetto. Nel percorso compiuto, riconosco un sacco la presenza del Padre e riconosco che diverse volte mi ha aiutato. Il problema è che ho ancora qualche ricaduta ogni tanto. Questo mi rattrista, perché infonde in me un senso di indegnità nei confronti di tutti i momenti che il Padre mi ha donato di vivere, e mi fa pensare di non esser degno di intraprendere il percorso degli incontri vocazionali, sentendomi non meritevole dell’Amore che il Padre ha per me.
Il consiglio che vorrei chiederle riguarda proprio questo ambito qui. Le è mai capitato qualcuno che ha vissuto le mie stesse cose? Nel caso, cosa gli è stato utile per rimettere ordine? Ritiene opportuno che cominci gli incontri vocazionali? Questo può essere un ostacolo nello scegliere di vivere interamente per Gesù?
Grazie!
Giovanni
Risposta di fra Alberto
Pace e bene caro Giovanni.
Grazie per la fiducia e grazie per avermi scritto di te anche in ordine ad aspetti tanto delicati e personali. Vedo che poi mi hai inviato un’altra mail molto più lunga dove mi hai spiegato ancor più chi sei, cosa cerchi e anche mi hai raccontato meglio la tua vita. Grazie davvero di cuore.
Mi limito qui alla questione che mi poni: la pornografia e la sua compatibilità con un discernimento vocazionale. Prima di tutto vorrei dirti che il cammino di maturazione e conoscenza di sé (di cui la dimensione sessuale è un aspetto fondamentale), è un percorso che dura l’intera vita, ma che certo diventa cruciale nell’adolescenza e nella giovinezza.
Che in questo periodo della vita (da vera bomba ormonale!), si attraversino anche fasi talvolta turbolente e disordinate e confuse, non ti deve spaventare (anche se non lo devi sottovalutare). Purtroppo lo stesso clima culturale ipersessualizzato e la facilità dei mezzi di comunicazione (internet ecc,.), insieme talvolta all’incapacità delle famiglie ad affrontare serenamente la questione, induce spesso un giovane a cercare strade poco limpide, vissute nella solitudine e nell’autoreferenzialità.
Ciò che mi pare molto bello e incoraggiante per te è che tu abbia avuto la forza, il coraggio e la possibilità di parlarne finalmente con la brava signora che guida il vostro gruppo giovani e così iniziare a guardare a questa tua difficoltà con maggiore serenità, mettendo in atto anche delle strategie per superarla. Mi limito qui ad alcuni suggerimenti.
Il confronto
Ecco allora un primo consiglio anche per altri giovani che mi scrivono su questo tema: per far fronte al vizio della pornografia, il primo passo da fare è il confronto, la possibilità e il coraggio di aprire “porte e finestre” a qualcuno di cui ci si fida; è di “ammettere” il problema (cosa per nulla facile!) e quindi poterne parlare liberamente.
La pornografia infatti è una fuga, un isolarsi, un rifugiarsi in un mondo fantastico irreale e irraggiungibile, che al momento seduce, ma che immediatamente dopo, lascia l’amaro in bocca, genera tristezza e depressione, sensi di colpa e vergogna. Il confrontarsi, il farsi aiutare, è dunque un passo straordinario e necessario.
La relazione
Come già stai sperimentando, un grande sostegno viene dalla preghiera così come dai sacramenti (Eucarestia, Riconciliazione) e dunque nell’affidamento costante al Signore. Costruendo, infatti, una sempre maggiore e autentica relazione con Dio, scopriamo sempre di più di sentirci figli amati e preziosi agli occhi di un Padre buono.
E l’amore, il sentirsi voluti bene, è un grande antidoto alla pornografia. Essa, infatti, è sempre la risposta sbagliata e distorta e certo inquinata, ad un mondo interiore che non possiamo eludere e che rimanda proprio al nostro bisogno di affetto, di amore e comprensione, di intimità; al desiderio di essere voluti bene e di volere bene, di essere abbracciati, toccati… Sono pertanto questi i bisogni concreti che vanno ascoltati e soddisfatti non certo rifugiandoti in un mondo irreale e fittizio, ma piuttosto impegnandoti a costruire ogni giorno relazioni belle, autentiche e profonde, con persone vere, con amici reali, con ragazze e ragazzi in carne ed ossa (non con immagini racchiuse in un monitor)!
L’amore, il sentirsi voluti bene,
è un grande antidoto alla pornografia,
al nostro bisogno di affetto, di amore e comprensione,
di intimità, di essere abbracciati e toccati…
Si tratta di uscire sempre più da sé stessi per andare verso l’altro. Si tratta di un cambio di sguardo su Dio come sul prossimo: non più oggetti, “cose” da usare e sfruttare per il proprio piacere o tornaconto, ma persone concrete da conoscere e amare. La “relazione” è dunque un altro passo necessario.
Ancorato alla realtà
La pornografia si sconfigge poi stando ancorati con tutte le forze alla realtà. Vale a dire vivendo a pieno e con passione e ardore tutto ciò che ogni giorno ti interpella: lo studio, il lavoro, lo sport, l’amore, gli interessi, le amicizie, la natura… Tutto ciò che è vita piena è un antidoto potente a quanto è solo un surrogato velenoso, una finzione di vita.
Un’attenzione e una prevenzione grande va posta alle “fughe”, alla tentazione di isolarsi e scappare dalle piccole grandi sfide quotidiane, dalla paura o dalla pigrizia di assumere delle responsabilità. Dunque la terza indicazione è: vivi una vita piena e vera!
La libertà
Impara poi a vigilare sempre di più su te stesso e mai dare per scontata una vittoria in questo campo. Quando si è adottato un vizio, la sua radice maligna sempre può agire e ritornare attiva… C’è bisogno di vigilanza dunque, di un “essere consapevoli”, di uno “stare pronti” e con la lampada sempre accesa e magari trovando anche un aiuto concreto in un buon filtro anti-porcherie!
Infatti, la pornografia del resto è una sorta di schiavitù: se ti accorgi di non poterne fare a meno significa che, purtroppo, già ne sei prigioniero!!! Siamo fatti per la libertà! Cerca e persegui la tua libertà!
La giustizia
Il mercato della pornografia, rappresenta uno dei più colossali business mondiali. Spesso è associata a contesti criminali (droga, prostituzione, sfruttamento di persone, riciclaggio di denaro ecc..). In molti paesi si avvale della disponibilità “a buon mercato” di persone, che per un po’ di denaro, per poter vivere vendono il loro corpo.
Le immagini di corpi sensuali che tanto seducono, nascondono spesso tristi realtà segnate da violenze e ingiustizie e miseria e soprusi che mai avremo la possibilità veramente di conoscere e smascherare. La pornografia rischia pertanto di renderci complici di un mondo ingiusto e iniquo. Cerca dunque la giustizia!
La gioia del cuore e il premio per chi vince questa battaglia
Ebbene caro amico, con queste premesse e atteggiamenti da attivare e da verificare con la tua guida spirituale, credo che tu possa intraprendere certamente un cammino di ricerca vocazionale, ma anche di crescita umana e relazionale, nella consapevolezza però, che un eventuale ingresso nella vita religiosa sarà subordinato ad una tua raggiunta maturità e autonomia e libertà in questo ambito così delicato.
Hai dunque un cammino impegnativo e bello davanti. Coraggio: ne vale la pena!
Ti benedico.
Ciao Padre Alberto,questo argomento è sempre più scottante e parlo della porno dipendenza.Spesso quando ci si confessa (parlo per me) noto un approccio diverso in base al sacerdote: qualcuno contestualizza il fatto e, comprendendo la difficoltà di chi si trova in una forma di dipendenza, ne chiede un'uscita "graduale" da essa se non altro diminuendo la frequenza se non è possibile l'uscita immediata. Altri invece sono intransigenti e giudicano a volte in modo forse burbero la cosa dando l'idea di un Dio che giudica più che di un Dio misericordioso. Sembra non ci sia un approccio comune al problema che… Leggi il resto »
Pace a te. certamente non è mai facile per entrambi ( penitente e confessore) affrontare la questione.Nella mia esperienza, mi pare sempre necessario un cammino graduale, un accompagnamento..Sarebbe bello far arrivare a scelte repentine e drastiche ( e può accadere talvolta), in realtà ( come per ogni dipendenza e schiavitu') il più delle volte non è così!!
Credo sia importante per tutti i giovani, però, prima di finire in certi pozzi neri, la VIGILANZA e la virtù della PRUDENZA! Bello e da forti tendere al valore e alla bellezza della PUREZZA!! ti benedico. fra Alberto
preghi per me caro padre..non riesco a togliere il vizio della masturbazione e della pornografia. sono molto triste
certo caro figlio. ti ricordo e affido nella preghiera..ma un conisglio: cercati una guida spirituale con cui confrontarti e farti aiutare. ti benedico
E che mi dice padre della masturbazione? Io ho 19 anni ed è un problema che mi addolora anche se non ne ho mai parlato con nessuno. Alessio
caro Alessio. Grazie per la fiducia. Credo che in sostanza, le indicazioni date sopra valgano anche per te. L'autoerotismo è infatti anche esso una forma di fuga, un surrogato di felicità e piacere che però subito svanisce e lascia tristi e vuoti.L'uomo ha infatti bisogno di ben altro per avere il cuore contento! Fatti aiutare..parlane con qualche bravo sacerdote di tua fiducia: è il primo passo! ti sostengo con la preghiera e ti benedico. Fra Alberto