Qui a Padova, di fronte alla nostra Basilica del Santo, è nata “Casa Giovani”: un’esperienza di vita fraterna per chi desidera crescere nella fede, approfondire il proprio discernimento vocazionale e imparare a servire con gioia.
Da tempo sognavamo una fraternità per giovani: un luogo concreto, non teorico, dove vivere, pregare, studiare, lavorare e crescere insieme. E finalmente, proprio qui dove vivo, all’ombra della Basilica del Santo, questo sogno è diventato realtà. È nata “Casa Giovani”, una casa semplice, abitata da giovani che scelgono di camminare insieme, sostenuti dalla nostra comunità di frati francescani.

Una casa che diventa cammino
Sono anni che come frati francescani ascoltiamo il desiderio dei giovani: non bastano incontri occasionali, momenti intensi ma isolati, corsi o conferenze. Servono luoghi dove si possa vivere, anche solo per un tempo, una fede quotidiana, concreta, fatta di relazioni, di preghiera e di responsabilità.
Quando il Sinodo sui Giovani del 2018 ha invitato la Chiesa a creare “spazi fisici dove i giovani possano sperimentare fraternità e discernimento”, abbiamo sentito quelle parole anche come rivolte a noi.
Così, dopo mesi (anni…) di riflessione e condivisione, e anche di piccoli tentativi-laboratorio (un grazie va a Francesco, Matteo e Tommaso, che l’anno scorso sono state le “cavie” di questo esperimento), abbiamo finalmente deciso di aprire “Casa Giovani”.
Sì, proprio una vera casa, non un convitto, non un seminario, non un “ritiro permanente”… Una casa dove ragazzi e ragazze dai 20 ai 30 anni possono abitare per un tempo (tipicamente un anno), continuando a studiare o lavorare, ma accompagnati da noi frati e suore francescani.
Non è un progetto teorico: è una porta, una cucina, stanze, risate, tavoli da pulire e preghiera vissuta insieme. Non é un luogo dove semplicemente “stare”, ma un’esperienza di vita condivisa. Nasce dal desiderio di offrire ai giovani un tempo e uno spazio per maturare nella fede, nella conoscenza di sé e nel discernimento della propria vocazione.
È una proposta semplice e profonda: imparare a vivere da fratelli e sorelle, accogliendo Dio nella vita di ogni giorno.

Tre parole chiave: preghiera, fraternità, servizio
Il cuore della proposta si fonda su tre pilastri. Il primo è la vita spirituale: alimentare la propria relazione con Dio, imparando a pregare, ad ascoltare la sua Parola e a riconoscere la sua voce nei piccoli eventi quotidiani. La vita sacramentale, la Messa, la confessione, un cammino personale con una guida spirituale: sono strumenti per far crescere la fede e maturare nel discernimento. Desideriamo che i giovani imparino davvero a pregare, non solo in cappella, ma nella vita, senza forzature, senza “devozionismi”, ma con verità, vivendo il quotidiano “in compagnia di Dio“.
Il secondo pilastro è la fraternità: condividere una casa, organizzarsi insieme, conoscersi e sostenersi a vicenda. Qui si può imparare che la fede cresce solo se diventa relazione, che l’amore di Dio si tocca anche nel volto del fratello o della sorella che ti vive accanto. È la scuola della vita quotidiana, fatta di dialogo, di perdono, di collaborazione, di piccoli gesti che costruiscono comunione. Infatti non c’è discernimento vero senza condivisione: si cucina insieme, si pulisce insieme, ci si confronta, si affrontano incomprensioni e ci si chiede scusa. La fraternità quotidiana è la forma più reale e concreta per imparare ad amare!
Il terzo pilastro è il servizio: mettersi in gioco, donare tempo e talenti per gli altri. I giovani della casa sono invitati allora ad offrire un po’ del loro tempo, alle attività della Basilica del Santo o di altre realtà francescane e caritative della città, scoprendo la gioia di un amore concreto, che non si chiude in sé, ma si apre al mondo: l’esperienza di servizio apre gli occhi, fa uscire da sé, permette di scoprire la gioia del dono.
Ma dov’è? Come funziona? Chi ci abita?
“Casa Giovani” si trova proprio di fronte alla nostra Basilica di Sant’Antonio ed è formata da due appartamenti contigui, con camere singole e alcuni spazi comuni. Il sottoscritto, fra Nico, insieme a fra Alessandro e suor Roberta, accompagniamo il gruppo, non come controllori, ma come fratelli di cammino: presenti, disponibili, ma lasciando che siano i giovani stessi a costruire lo stile della casa.
Ogni giovane contribuisce all’andamento della casa con una quota mensile simbolica: non perché “paghi un servizio”, ma perché la responsabilità è parte della crescita. La Casa è semplice, essenziale, e non vuole essere un rifugio dal mondo, ma un luogo da cui guardarlo con occhi nuovi, anche condividendolo con gli amici che passano per una cena o per una serata di giochi da tavolo.
Quest’anno sono 9 i giovani che hanno accettato questa sfida, Bianca, Francesco, Gaia, Marco, Marta, Matteo, Matteo, Michele, Riccardo, dai 23 ai 28 anni, provenienti da varie parti (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Puglia, Umbria, Veneto) e con i più disparati percorsi personali, accademici, lavorativi e vocazionali. Ognuno con il suo cammino, ma tutti con la voglia di fare nuovi passi insieme.
Conclusione: un tempo per fiorire
Diciamolo: questa non è una proposta “per tutti”, ma per chi desidera mettersi davvero in gioco, lasciandosi formare e provocare dalla vita fraterna e dal Signore.
Lo sappiamo bene: questa Casa è “piccola”, è solo una goccia nel mare dei bisogni dei nostri giovani, ma è un seme. Un seme di speranza, di discernimento, di fraternità. Un luogo dove imparare che la volontà di Dio non è una teoria: è una vita concreta, abitabile, possibile.
E, settimana dopo settimana, vedo che qualcosa sta nascendo: grazie Signore!
Buon cammino a tutti.
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org
















