Spesso sulle pagine di questo blog abbiamo insistito sulla necessità di avere un padre spirituale, una guida, per un serio e genuino cammino di discernimento vocazionale, ma anche per un’autentica maturazione nella fede.
Lo ripetiamo con forza: senza una buona guida vicino non si va da nessuna parte nella vita spirituale. Il “fai da te” conduce sempre ad un’autosufficienza sterile e senza progresso. Per questo, per esempio, i giovani “in ricerca” che frequentano il Gruppo San Damiano devono necessariamente avere una guida spirituale che li accompagni nel loro cammino.
In merito a questa figura così importante nella vita di un giovane in cammino, cerchiamo in questo post di fare un po’ chiarezza.
Che cos’è la “direzione spirituale”
La direzione spirituale è un aiuto che la Chiesa dà a chi vuole progredire nella vita di fede. Si tratta quindi di avere affianco qualcuno di più esperto nella vita spirituale, che a nome della Chiesa e sotto la guida dello Spirito Santo, ci aiuti a camminare sulle vie del Vangelo.
Il termine “direzione” può essere un po’ fuorviante. Non si tratta di qualcuno che “ti dice quello che devi fare” o, ancora peggio, quello che devi pensare o sentire… Si tratta piuttosto di qualcuno che è disposto ad ascoltarti e aiutarti a far emergere da dentro di te gli appelli alla vita vera e piena che sgorgano dal tuo stesso cuore.
In realtà entrambe le persone in gioco (sia chi guida, sia chi è guidato) sono chiamate ad un’unica vera obbedienza, quella a Dio, per mezzo dello Spirito Santo. Sarà bene sempre avere molto chiaro in ogni momento questo aspetto, per evitare abusi di qualsiasi tipo. Se per qualche motivo senti che chi ti guida a livello spirituale si sta imponendo, oppure non ti senti libero/a nei suoi confronti, non indugiare: è bene che chiedi aiuto ad una terza persona (puoi anche scrivere a noi frati del blog, per un confronto se lo ritieni necessario).
PS: Bisogna fare attenzione a non confondere “direzione spirituale” con “confessione”. A questo link trovate un articolo che chiarisce bene questo tema: “Che differenza c’è fra confessione e direzione spirituale?“.
Qual è lo scopo della direzione spirituale
Lo scopo fondamentale della direzione spirituale è di aiutare la persona a scoprire dentro di sé la propria identità più vera, quella ricevuta nel Battesimo, di figlio/a di Dio redento. Aiutare quindi a far emergere il proprio vissuto spirituale, e vivere una vita da salvati, in cammino verso la santità.
La guida spirituale quindi ti aiuta ad ascoltare te stesso/a, a lasciar emergere da dentro di te gli appelli dello Spirito Santo, a scoprire dove il Signore già è all’opera nella tua vita e quali parti di noi invece fanno ancora resistenza. Ti sostiene nei momenti di fatica, ti esorta nei momenti di aridità, ti incoraggia nei momenti di gioia, ti scuote nei momenti in cui ti allontani dalla strada di Dio.
La guida spirituale sarà per questi motivi anche molto utile nel cammino di discernimento vocazionale e in generale nei momenti in cui siamo chiamati a prendere decisioni importanti o affrontare passaggi importanti per la nostra vita.
Per chi è la direzione spirituale?
La direzione spirituale è un’esperienza che qualsiasi cristiano può fare, a qualsiasi età della vita. Certamente però è particolarmente suggerita (diremo quasi “obbligatoria”) soprattutto durante alcune fasi particolari della nostra vita di fede. Ne citiamo qui alcune, senza volerne esaurire le possibilità:
- all'”inizio” della vita di fede, quando si muovono i primi passi, per esempio dopo una forte conversione; i primi passi sono molto delicati e molto frequentemente si possono prendere abbagli; è molto importante avere qualcuno di esperto che ci possa aiutare in questi passaggi;
- durante le fasi di “maturazione” della vita di fede, tipicamente durante l’età adolescenziale e giovanile (ma anche più tardi, questo dipende dal cammino di ognuno); sono le fasi in cui si prende maggior consapevolezza del nostro rapporto con Dio, della nostra vita di cristiani, e si sente di “desiderare di più”, di voler crescere nella fede e diventare un “cristiano adulto”;
- nel discernimento vocazionale (e nel discernimento in genere); quando arriva il momento di orientare la propria vita verso una scelta più definita, sia essa il matrimonio, la vita presbiterale o consacrata, la vita missionaria, o laicale, ecc…; ma anche quando si debbono prendere decisioni importanti per la nostra vita (la scelta di un percorso di studi o lavorativo, di un percorso di coppia, di un trasferimento, ecc…); in questi ambiti è più che mai importante avere qualcuno che ci aiuti a vedere ciò che lo Spirito suggerisce;
- nella continua crescita all’interno di una scelta già definita e matura; per esempio tutti noi frati e suore abbiamo sempre una guida spirituale, lungo tutta la nostra vita!, anche papa Francesco ha un suo padre spirituale…
Certamente quelle citate sono fasi molto diverse fra loro. In alcuni passaggi sarà importante avere un confronto molto serrato con la guida spirituale (per esempio in occasione del discernimento vocazionale), in altre occasioni invece sarà magari sufficiente un riferimento più blando, diciamo “al bisogno”. Tuttavia si può dire che avere una guida, un punto di riferimento sicuro, è cosa buona in tutte le fasi della vita di fede.
Come devo pormi davanti alla guida spirituale?
Anzitutto è bene che in ogni momento tu abbia chiaro ciò che state vivendo, il motivo per cui lo state facendo, e quale sia il tuo ruolo e il suo. La relazione di direzione spirituale infatti non va confusa con altre relazioni: la guida spirituale non è un amico, non è un genitore, non è un tuo superiore o un capo, non è la persona con cui ti sfoghi, non è il confessore…
Cerca quindi di disporti davanti a lui/lei secondo queste caratteristiche:
- fiducia e rispetto: alla base del rapporto con la guida spirituale c’è un patto di fiducia e rispetto reciproci; se percepisci di non riuscire a fidarti davvero di una persona, probabilmente non riuscirai a vivere un rapporto di direzione spirituale fruttuoso per la tua vita; cerca quindi di crescere nella fiducia e di non approfittare della fiducia che lui/lei ripone in te;
- sincerità e confidenza: l’oggetto del vostro lavoro comune è la tua vita spirituale, così per ciò che sei; cercare di sembrare una persona diversa da ciò che sei realmente non aiuterà per nulla il tuo cammino, mai; la guida spirituale poi non ha la sfera magica, non può sapere ciò che tu non dici; cerca quindi di confidare a lui/lei con fiducia tutto ciò che vivi, senza lasciare zone d’ombra;
- concretezza e schiettezza: “spirituale” non significa “spiritualizzata” o “spiritualoide”; la vera vita spirituale passa proprio attraverso il tuo vissuto più concreto e quotidiano; non cercare quindi visioni, vissuti speciali o particolari, ma attieniti a ciò che vivi davvero, nella concretezza di tutti i giorni; parlane con schiettezza, in maniera diretta e franca, senza inutili giri di parole o edulcorazioni; dato che vuoi fidarti, fidati fino in fondo, non avere paura;
- sobrietà e riservatezza: non è necessario raccontare per filo e per segno ogni singolo avvenimento, pensiero o sentimento; è compito tuo preparare bene i colloqui e andare direttamente al sodo di ciò che ti sembra davvero importante; è fondamentale poi la clausola di riservatezza, per cui sia tu che la guida spirituale vi impegnate a tenere il massimo riserbo su ciò che viene detto durante i colloqui;
- umiltà e pazienza: qualche volta la guida spirituale potrà dirti qualcosa che non ti piace; l’orgoglio ferito favorisce la tentazione di rifiutare i giudizi della guida spirituale e di valutare negativamente la sua persona; cerca di mantenere un atteggiamento umile, lascia che le emozioni negative facciano il loro corso e poi si quietino, prenditi del tempo e rifletti con onestà su ciò che ti è stato detto; non avere fretta di capire e condividere tutto subito; certamente nel colloquio successivo si potrà sempre riparlarne e cercare di comprendere meglio in che modo può esserti di aiuto;
- gratitudine e preghiera: la guida spirituale è un aiuto che la Chiesa di offre, gratuitamente, senza chiedere nulla in cambio; vivi con gratitudine questo dono prezioso, e restituisci il favore con il tuo impegno, rispetto e disponibilità; non dimenticarti di pregare per lui/lei, perché è la preghiera che sostiene tutta l’esperienza spirituale.
Cosa devo dire al padre spirituale?
Quali sono i “contenuti” di cui parlare con la propria guida spirituale? Questa è una domanda che spesso torna, da molti di voi giovani in ricerca. Qualcosa già si può intuire da quanto abbiamo condiviso fino a qui. Però ho scritto un post ad hoc su questo tema: lo puoi trovare andando a questo link, sono sicuro che ti aiuterà a comprendere meglio.
Altrettanto importante però è arrivare preparati all’incontro con la propria guida spirituale, perché questo sia fruttuoso per il tuo cammino. Abbiamo scritto anche un post proprio su questo tema: 8 passi per preparare l’incontro con la guida spirituale (lo trovi qui).
Come deve essere una buona guida spirituale?
Anzitutto vogliamo chiarire che non è necessario che la guida spirituale sia per forza un sacerdote o un frate. Non deve essere nemmeno necessariamente un uomo. Sì, anche le suore, anche i laici, anche una persona sposata, può essere una buona guida spirituale, perché no? Non è lo stato di vita che determina se una persona è adatta o meno a questo ruolo nella Chiesa!
Oltre a questo, vi rimando a questo altro articolo in provo a delineare la figura del “padre spirituale ideale”.
Come si fa a trovare un padre spirituale?
Molti di voi ci pongono questa domanda! Oggi infatti non è proprio una cosa facile trovare una buona guida spirituale che abbia il tempo e la possibilità concreta di seguirvi.
In questo post, “Come trovare un padre spirituale“, provo a darvi qualche indicazione, seguendo un semplice percorso in 5 passi.
E poi per continuare il percorso? Quali sono le fasi successive? Che cosa accade? A questo domande risponde invece quest’altro post, a cui vi rimando con piacere.
Se vi restano altre domande, scrivetemi pure usando la mail qui sotto oppure il form “un frate risponde” che trovate qui a lato o qui sotto.
Il Signore è grande!
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org
[…] Se tens necessidade de conselhos sobre este tema, convido-te a ler os muitos artigos que encontras neste link. […]
[…] Em segundo lugar é muito importante e útil para ti que tu já tenhas uma referência e um guia espiritual: sem um acompanhamento não se faz nenhum […]
[…] Atenção: são só exemplos, tomai-os com as pinças. Cada emoção, na verdade, pode significar muitas coisas, e é muito importante aprender a interroga-las interpretá-las, preferivelmente com a ajuda de um guia espiritual. […]