Condivido oggi la bella testimonianza vocazionale di Luca, un giovane di Padova (28 anni) che sta partecipando al Gruppo san Damiano.
Luca si racconta partendo da un brano evangelico, la chiamata di Zaccheo (Lc 19,1-9), attraverso cui rilegge il proprio cammino di giovane in ricerca.
Gesù entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E’ andato ad alloggiare da un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo»
Lo ringraziamo di cuore per quanto ha voluto dirci di sé. Lo ricordiamo nella preghiera insieme agli altri ragazzi in cammino di discernimento. Del medesimo “Gruppo san Damiano”, avete già potuto incontrare Antonio , Leonardo ed Edoardo, con qualche loro intervento, ma via via, spero di farvi conoscere anche i rimanenti che lo frequentano.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
La vocazione è un cammino
Cercherò di raccontarvi la mia esperienza e il mio cammino di ricerca vocazionale, partendo da alcuni versetti del brano di Zaccheo del Vangelo di Luca (Lc 19,1-9) per poi indicare dà lì alcuni termini per me importanti, ma che spero utili anche per tutti voi: Desiderio, ascolto, voglia di mettersi in gioco e azione.
Il desiderio
“(Zaccheo) cercava di vedere chi era Gesù” (v3)
Il desiderio è stato l’inizio della mia ricerca. Tutti infatti desideriamo trovare una luce: una luce che orienti, dia senso alla nostra inquietudine, alla nostra vita, alla nostra storia. Come Zaccheo, anch’io “cercavo di vedere” Gesù nella mia vita, di mettermi nella giusta disposizione di animo per incontrarlo. Ero da tempo desideroso di dare un senso ai moti interiori dello spirito, mosso dall’ esigenza di serenità e di gioia che non trovavo nelle cose mondane, dal bisogno di un nuova partenza. Questa ricerca, ricordo, si è avviata concretamente e ha preso il via con il mio mettere in atto dei piccoli semplici passi, cominciando con la partecipazione appassionata alla Messa domenicale e l’impegno a ricevere regolarmente i sacramenti.
L’ascolto
Il secondo passaggio della mia ricerca vocazionale, una volta realizzato che Gesù mi era da sempre accanto, nei momenti belli e in quelli difficili, è stata quello di mettermi maggiormente in ascolto di Lui, ma anche di me stesso, per comprendere che direzione dare alla mia vita. Ho iniziato pertanto a dedicare più tempo e spazio al silenzio così come alla preghiera personale, per conoscermi meglio e per dialogare più profondamente e direttamente con il Signore.
“Zaccheo scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua” (v5)
Ma il Signore quando percepisce la nostra disponibilità, un’apertura ad ascoltare, presto ci parla, ci chiama per nome, ci fa capire che desidera stare sempre con noi, fermarsi da noi; non per obbligo, ma perché Gli stiamo a cuore. Così ho intuito che questo suo ulteriore invito poteva essere buono anche per me!
“Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia” (v6)
Mi è parso chiaro, allora, che dovevo “rischiare”, decidendo di mettere al centro della mia vita, delle mie giornate il Signore: l’unico che, intuivo, poteva dare un significato pieno alla mia esistenza, alla bellezza che avevo intorno, alle persone che mi erano accanto e che incontravo. I frutti di un tale passo si sono rivelati molto presto: cioè la gioia, da non tenere per me, ma da condividere con gli altri.
L’azione
“Ma Zaccheo alzatosi…” “Ecco Signore io…”(v8)
Ma una volta presa la decisione di “rischiare” occorreva passare ad un’ulteriore passo. Ho così digitato, trovato su internet “per caso” questo blog (vocazione francescana). Ho letto tanti articoli, che mi sono stati di grande aiuto a pormi domande e meditare. Quando poi, finalmente, ho trovato il coraggio (occorre essere pronti, i tempi del Signore non sono i nostri!!!), ho chiesto aiuto ad una guida spirituale per cominciare un percorso di discernimento. Questo accompagnamento è stato ed è per me essenziale per conoscere meglio il mio vissuto, le paure, i dubbi e a cosa il Signore mi stia davvero chiamando; mi aiuta a comprendere che sono un figlio amato, nella mia unicità ed umanità! Da solo non avrei fatto tanta strada! Tutto questo mi ha portato, dopo varie esperienze, a decidere di partecipare al Gruppo San Damiano dove il desiderio di “spendermi” nel servizio Signore e ai fratelli, sta crescendo sempre più .
“Oggi per questa casa è venuta la salvezza…” (v9).
Il san Damiano è un cammino, infatti, che mi dà modo di guardare ancora più a fondo nel mio cuore, nella mia storia. Mi sta aiutando a cogliere la presenza del Signore nella mia vita e i semi di bellezza e di amore da Lui seminati in me, anche attraverso la condivisione con gli altri ragazzi del gruppo e i frati.
“Gesù alzò lo sguardo” (v5)
In questo cammino sto sperimentando tanta libertà. Mi è sempre più chiaro come la sua chiamata non sia per me un obbligo, o addirittura una “fregatura”, ma chiami in causa la mia scelta e responsabilità. Il Signore è lì che mi aspetta, vuole per me ogni bene, desidera che la mia gioia sia piena, ma con me e attraverso di me.
La vocazione è come un albero
Anche a tutti voi giovani amici vorrei allora dire: abbiate il coraggio di rischiare! Ne vale sempre la pena per il Signore!!!!
La vocazione a cui Lui chiama, non toglie nulla alla vita, ma anzi le conferisce un significato più profondo ed intenso.
Per concludere, mi piace suggerirvi un’immagine: la vocazione è come un albero il cui terreno e nutrimento sono la Parola, la preghiera, l’amore; le radici sono la fede. Il tronco è la ricerca e così i rami che vanno in varie direzioni, ma tutte verso il cielo. I fiori e i frutti, i doni di bellezza e bontà generati ed offerti. Così sono le diverse vocazioni che si protendono verso il Signore.
Sia sempre lode al Signore che ci ama!!!
Luca – 28 anni, Padova – info@vocazionefrancescana.org
Bellissima testimonianza, soprattutto l’immagine finale della vocazione, mi sono ritrovato molto. grazie