Oggi vi presento la testimonianza di fra Piero Russian, un giovane frate che nei fine settimana si reca nella nostra “Comunità di recupero San Francesco” di Monselice (Pd) per stare accanto a ragazzi e ragazze che vogliono uscire da abitudini e stili di vita distruttivi e negativi (droghe, alcol, dipendenze varie), fra amaro e dolcezza.
Non vi sembri strano che i francescani si occupino di giovani in così gravi difficoltà! San Francesco stesso voleva che i suoi frati avessero a cuore e condividessero la vita con ” i lebbrosi”, gli ultimi, i malati, i più poveri: una regola che vale anche al nostro tempo!
Per questo fra Piero, del convento “Sant’Antonio dottore” di Padova (dove i giovani frati del nord Italia si dedicano allo studio della teologia e alla formazione spirituale in vista alla professione solenne e del ministero sacerdotale) nei fine settimana si reca nella nostra “Comunità di recupero San Francesco” di Monselice (Pd) per stare accanto a ragazzi e ragazze qui ospitati e che, con l’aiuto dei frati, vogliono uscire da abitudini e stili di vita distruttivi e negativi (droghe, alcol, dipendenze varie).
Affido pertanto questi giovani, con fra Piero, anche alle vostre preghiere.
Al Signore Gesù sempre la nostra Lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Fra amaro e dolcezza di fra Piero Russian
«E allontanandomi da essi,
ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato
in dolcezza di anima e di corpo». [Testamento di S. Francesco FF 110]
Che bello! …
É il secondo anno che il fine settimana lo trascorro in compagnia dei ragazzi e ragazze che vivono alla Comunità di recupero “San Francesco”, a Monselice (Pd). In questo tempo di servizio, alla luce di queste parole scritte da frate Francesco nel suo testamento posso “esercitare la memoria” e “rigustare” le tante volte che il Signore mi ha concesso di fare esperienza di un amaro che si cambia in dolcezza e contemplare tutto questo con uno sguardo sempre rinnovato.
L’amaro lasciato dalla mia incapacità a mettermi subito in gioco abbandonando gli schemi, l’amaro lasciato dalle parole non dette e dal dubbio che quelle dette siano come foglie spazzate e macinate dal vento, l’amaro lasciato dalla consapevolezza di non essere capace di testimoniare con pienezza il Vangelo di Gesù e la spiritualità di Francesco, che insegna a noi suoi frati il bello di abbracciare e stare con i “piccoli” del nostro tempo e a vivere la minorità come luogo di incontro con gli uomini, con me stesso e con Dio e così tentare di vivere la logica di un Dio che si fa piccolo e si fa sentire nel “sussurro di una brezza leggera” (1Re 19,12), che si abbassa fino a terra per rialzare. Infatti, così “è la volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda” (Mt 18,14). L’amaro nel sentirmi dire: “ma che ne sai tu della mia storia, dei miei dolori…”
«Per trarre da ogni cosa incitamento ad amare Dio, esultare per tutte le opere delle mani del Signore e, da quello spettacolo di gioia risaliva alla Causa e Ragione che tutto fa vivere». (Vita di Francesco – FF 1162)
Ma quando viene il momento di ripartire, l’amaro si cambia nella dolcezza, quella che trovo nel dire: “Si, è vero, io non so niente del tuo dolore della tua storia sofferta, ma c’è chi la conosce da sempre e ti chiede di metterla nelle Sue mani, perché Lui è l’unico che la può cambiare in novità di vita”.
L’amaro si cambia nella dolcezza, quella di una lacrima che scende lungo il viso e mi dice di un cuore che si apre e ti lascia entrare nel suo battito. La dolcezza di un sorriso che in un attimo riassume tutta l’intensità dei momenti condivisi assieme, che mi dice di vite che desiderano rifiorire. La dolcezza di un abbraccio inaspettato che mi dice di essere nuovamente atteso. Attesa che continua a diventare incontro.

Quanti volti, sguardi, storie di amici che il Signore mi ha messo accanto come compagni sul cammino della vita, ma anche in un cammino interiore centrato sull’ascolto reciproco che avviene nella semplicità di una passeggiata che spesso arricchisce il mio essere frate.
Quanto grande sei Signore, tu sai quali sono i pascoli di cui ho bisogno e là mi conduci.
Per tutto questo ti ringrazio, Signore, perché tutto questo per me è benedizione…
fra Piero Russian – info@vocazionefrancescana.org