Fra i tanti quesiti che mi sono rivolti sulla nostra vita di frati francescani, molti riguardano la verginità che ci caratterizza come religiosi. Per qualcuno si tratta di una scelta incomprensibile e “fuori di testa”, altri, pur intuendone il valore, la dichiarano una meta impossibile da raggiungere.
Vi propongo al riguardo qualche semplice considerazione augurandovi fin da ora un Buon Anno Nuovo.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Essere vergini è il segno del nostro amore appassionato a Dio e alle sue creature, la molla, di ogni annuncio, di ogni agire veramente redentivo e per il Regno di Dio. Un segno per questo, mai dato per scontato, ma sempre da custodire e convertire e rinnovare!
Il vergine è un simbolo di speranza e di attesa. Egli sa che la sua vita trova il suo compimento solo attraverso un Altro, lo Sposo, il Signore.
Noi consacrati, in quanto persone vergini, viviamo nella convinzione che c’è Qualcuno che viene, il quale porterà a compimento la nostra vita. Nel nostro impegno per gli altri non siamo dunque noi a portare loro una liberazione assoluta, ma è il nostro Dio, in Gesù Cristo, che attuerà la Redenzione definitiva. Questa convinzione ci consente di saper attendere, di avere pazienza ed essere aperti a Lui e alla sua azione redentrice. Essa ci aiuta nei momenti di insuccesso e di frustrazione. Ci impedisce anche di pensare di essere indispensabili.
I “nemici” della verginità sono la rassegnazione, la mancanza di speranza, la noia della vita, il tedio, la paura della morte e l’innamoramento di sè.
La verginità invece, non resta aggrappata alle delusioni, non impiega le sue energie all’indietro, nel passato, ma si protende verso il futuro. Per noi persone che viviamo “verginalmente”, la nostra visione di vita e di senso non è dunque ristretta e rinchiusa al presente, nè tanto meno al passato… Dio fa nuove tutte le cose e noi siamo chiamati a lavorare insieme con lui tenendo lo sguardo sempre rivolto verso i cieli nuovi e le terre nuove promessi da Cristo. Le persone vergini sono in grado di scoprire qui e ora, come già presenti i segni nascosti del Regno di Dio. La verginità come atteggiamento di speranza e di attesa ci consente di muoverci con fiducia verso un futuro sconosciuto.
Su questo cammino tuttavia corriamo dei rischi. Le cose materiali, il lavoro e il successo possono renderci “sazi” e darci un falso senso di pienezza. Ma solo colui che “ha fame”, come una vergine, può tendere a qualcosa di meglio: volgere lo sguardo verso qualcosa di più grande. Solo questa “visione” permette anche di annunciare la redenzione ai poveri e agli emarginati.
cfr “per una comprensione dei voti” di sr. Anneliese Herzig
Sono omosessuale: una situazione che vivo a fatica , sia nell'accettazione di me sia nella gestione dell'affettività e sessualità. Ho pensato qualche volta di poter diventare frate e così "risolvere" i miei problemi, ma anche ho molti dubbi su tale strada . Mi dica una preghiera. Angelo
Pace a te Angelo. Grazie per la fiducia e per quanto mi hai scritto di così personale e intimo. Al riguardo, non posso che confermare tutti i tuoi dubbi e di fatto sconsilgiarti decisamente una scelta di vita religiosa. Senza entrare in sottolineature di ordine canonico, una tale scelta, infatti, piuttosto che "risolvere i tuoi problemi", sarebbe fonte per te di ulteriore confusione e di notevoli conflitti interiori e sofferenze. Diventare frate per ripiego o fuga da te stesso non è certo la strada da percorrere per una vita felice.Incoraggiandoti nel tuo cammino di fede e da credente quale sei,… Leggi il resto »