Oggi vi propongo alcuni pensieri, –una preghiera/poesia– inviatami da un amico (Angelo), un papà di famiglia, un “babbo” (come dicono da quelle parti), un buono e saggio contadino sulle colline romagnole.
Li ho trovati molto “francescani” e adatti anche a dei giovani che si interrogano sulla vocazione religiosa e su una possibile consacrazione come frati. Mi pare, infatti, che bene esprimano quegli atteggiamenti di umiltà, affidamento e ascolto senza i quali non è possibile alcun discernimento, nè un autentico incontro con il Signore Gesù che piccolo e povero ha scelto di donarsi a noi . Un grazie a babbo Angelo insieme alla nostra preghiera per lui e i suoi cari.

Un Uomo
Un anno che aspetto il Natale, il Natale è arrivato.
Un anno che aspetto di essere più buono, la più bontà non è entrata in me.
Un anno che aspetto di essere più attento agli altri, passo e non li vedo.
Un anno che aspetto di essere più generoso, la mia mano resta sempre stretta.
Un anno che aspetto di amare di più, il mio cuore non vuole saperne di allargarsi.
Un anno che aspetto di essere più misericordioso, il rancore non mi ha ancora lasciato.
Un anno che aspetto di fare buoni propositi, sono fermo a quelli della preistoria.
Un anno che aspetto di essere in pace, la guerra mi attanaglia le viscere.
Un anno che aspetto le luminarie, tante luci risplendono per le vie.
Un anno che aspetto il torrone, il torrone è arrivato.
Un anno che aspetto il panettone, il panettone è servito.
Un anno che aspetto i doni, i doni Lui non mi ha portato.
Lui a me si è donato!
Buon Santo Natale
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org