Si chiude quest’anno intenso per tutti, carico spesso di immagini ed eventi drammatici (guerre e confitti, disastri ambientali, terremoti ecc..lutti), ma anche segnato da innumerevoli germi di bene, speranza, bontà e bellezza che vi invito a ricordare e scoprire prima di tutto nella vostra vita.
Sorretti dalla fede in Gesù, nato per noi, Signore del tempo e della storia, con sentimenti di gratitudine e di speranza innalziamo allora la nostra preghiera al Signore per quanto ricevuto e perchè non manchi di custodire ancora i nostri passi e il nostro cammino per i giorni a venire. Siamo nelle sue mani!
Invoco anche su tutti voi e le vostre famiglie la Sua benedizione e ricorro al riguardo alle parole con le quali san Francesco amava benedire i frati, secondo un testo scritto (la chartula) di suo pugno per l’amico frate Leone.
Benedizione a frate Leone
Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Volga a te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore ti dia la sua grande benedizione.
Latino:
Benedicat tibi Dominus et custodiat te,
ostendat faciem suam tibi et misereatur
tui convertat vultum suum ad te
et det tibi pacem
Dominus benedicat frater Leo, te
Benedicat, benedicat,
benedicat tibi Dominus
et custodiat te Frater Leo, te
(versione adattata in musica)
Frate Leone
Colto sacerdote e abile calligrafo, fu uno dei compagni prediletti da Francesco (è sepolto accanto a Francesco). Questi lo volle come suo confessore e segretario inseparabile, tanto da essere protagonista di molti episodi della vita del Santo. Frate Leone era amato da San Francesco per due virtù particolari, la semplicità e la purezza di cuore, per le quali venne chiamato dal Santo “pecorella di Dio”. A lui San Francesco confidò la dimora della «vera e perfetta letizia», lo volle al suo fianco quando compose la Nuova Regola, e, dopo aver ricevuto le Santissime Stimmate sul Monte La Verna, elesse frate Leone, tra gli altri più semplice e più puro, lasciandogli vedere e toccare quelle sante piaghe. A sottolineare il profondo legame tra i due, rimane come testimonianza anche la nota formula manoscritta della Benedizione che San Francesco dedicò a frate Leone, e la lettera che il Santo scrisse a frate Leone in risposta a un momento di sconforto.
La “Chartula”
Possiamo ritenerla una delle reliquie più preziose conservate nella basilica di S. Francesco in Assisi. Si tratta infatti di un rarissimo autografo del Santo ( se ne trova solo un altro nel duomo di Spoleto), un foglietto scritto subito dopo la stigmatizzazione sul monte della Verna, nel settembre del 1224. Contiene, da un lato, il testo delle «Lodi di Dio Altissimo» e, dall’altro, la «Benedizione a frate Leone». Riporta anche ben visibile il “Tau”, simbolo con il quale Francesco si firmava.
A Lui sempre la nostra Lode!
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org