Già più volte ho parlato della “Sveglia Francescana” un’iniziativa di evangelizzazione di strada promossa da un gruppo giovani frati minori conventuali (la mia famiglia francescana) provenienti da diversi paesi del mondo e studenti in teologia presso la nostra facoltà “Seraphicum “di Roma.
Oggi, 18 dicembre, insieme a tanti giovani laici coinvolti nella proposta, porteranno la luce della fede nella movida romana, con una serata a Trastevere dedicata a musica, canti, preghiera, adorazione eucaristica e incontro (dalle ore 20.30, a piazza Trilussa). Un modo per entrare appieno nel clima natalizio e, soprattutto, per accompagnare nella comprensione della Natività.
Dopo lo spettacolo in piazza Trilussa, verso le 21.30 inizierà l’adorazione eucaristica nella chiesa di Santa Dorotea e, contemporaneamente, l’evangelizzazione di strada per le vie di Trastevere, particolarmente affollate di giovani nei fine settimana. I giovani laici e i frati percorreranno le strade di Trastevere per creare occasioni di incontro e di dialogo, per pregare assieme a quanti lo vorranno, per confessare, per far sentire la tenerezza e il desiderio di essere una “Chiesa in uscita”, così come ripetutamente raccomandato da papa Francesco sulle cui esortazioni a “svegliare il mondo” è stato costituito proprio il gruppo di frati evangelizzatori del Seraphicum.“Il nostro obiettivo – spiega fra Mario Ravanni, portavoce della Sveglia Francescana – in questa serata di festa, a una settimana dal Natale e in uno dei maggiori luoghi di ritrovo di Roma, è di portare una luce nella notte, ricordando proprio come il Natale rappresenti l’arrivo di una luce capace di dissipare ogni tenebra”.

Ma in tutta Italia, in realtà anche altri giovani frati, si stanno muovendo per promuovere iniziative analoghe, accogliendo l’invito di papa Francesco per “una Chiesa in uscita”, che non teme di mettersi in strada per incontrare, dialogare, proporsi in semplicità francescana. Anche il gesto di “aprire le porte” delle nostre chiese per l’Anno Santo, va in questa direzione e ci sollecita a testimoniare ad ogni uomo la bellezza della fede nel Signore Gesù e la gioia della consacrazione religiosa. E’ lo stesso San Francesco del resto, ad ammonire e ricordare ai suoi frati, già allora talvolta impauriti dall’esterno e tentati dal ritirarsi e proteggersi fra le mura del convento, che “il vero chiostro del frate è il mondo!!“.

Dunque caro amico che mi leggi e che forse stai pensando a diventare frate francescano, ricorda che “la strada”, il cammino, il condividere, l’uscire, l’incontro aperto e disponibile e semplice con chiunque…, l’annuncio gioioso del Vangelo, l’audacia…., sono elementi connaturali e irrinunciabili della nostra vocazione. E, perchè no, ci appartengono anche un pò di pazzia e di simpatica incoscienza, quali degni figli di Francesco “giullare di Dio”!
Se dunque cerchi nel convento un comodo rifugio, come ho già scritto altre volte, probabilmente sei fuori rotta, se invece vuoi anche tu unirti ai “folli e pazzi di Dio”, il lavoro non manca. Ti incoraggio!
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org