Ricevo spesso lettere di giovani che pur se attratti dalla vita religiosa e pur intuendo la chiamata ad una consacrazione, restano titubanti e incerti di fronte a tale scelta vista come una enorme rinuncia.
Per non parlare poi delle accese obiezioni che più volte mi sono state rivolte da genitori o amici di ragazzi che partecipavano al Gruppo san Damiano o che solo manifestavano un desiderio di conoscere i frati più da vicino. Fra i motivi di tale ritrosia vi è spesso la convinzione che diventare prete o frate o suora, sia una sorta di svilimento di sé, di deprezzamento, di rinuncia delle proprie capacità o talenti, di non piena realizzazione sia dal punto di vista umano che intellettuale e affettivo e che in fondo, sia una sorta di fuga.
In realtà, il Signore con la vocazione non vuole privarci di nulla, ma piuttosto donarci “un di più”, chiamandoci ad una relazione di amicizia e d’amore esclusiva e privilegiata con Lui. In tal modo l’orizzonte di senso e anche di impegno e responsabilità certo non si restringe, ma piuttosto si amplia e si fa ancora più grande, così che la vita di un consacrato (se vissuta in questo legame privilegiato con Dio) sempre si arricchisce di prospettive inedite e di sempre nuove possibilità di bene, di bellezza, di dono, di crescita, di affetti. E’ dunque sempre e solo la profonda relazione con Dio a giustificare una decisione così radicale come il lasciare tutto per diventare francescano: un gesto inspiegabile per il mondo e considerato “da pazzi”per tante persone, ma irrinunciabile per chi si è sentito chiamare personalmente dal Signore.
Al riguardo ho trovato un articoletto interessante su un giornale locale (La Tribuna – Treviso) che riporta l’esperienza di un nostro giovane frate (fra Massimiliano Patassini) oggi studente di teologia a Padova. Avevo già scritto per la verità un post tempo fa su di lui, proponendovi la sua testimonianza come Novizio in Assisi.
Dunque cari amici, coraggio…Il Signore Gesù ancora continua a chiamare per offrirci “un di più”. Non disprezziamo il Suo Dono!
A Lui sempre la nostra Lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Massimiliano, 29 anni, genio matematico diventa frate minore Vidor (Tv) Ricercatore univesritario sceglie la vita in convento. Il 7 settembre ha preso i voti nella Basilica di san francesco in Assisi.Il dottor Patassini, da qualche giorno, è diventato fra’ Massimiliano.
A 29 anni, il giovane ricercatore di Colbertaldo di Vidor, (Tv) che aveva appena conseguito un prestigioso dottorato in Scienze Matematiche, ha deciso di prendere i voti nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali di Assisi. E sabato 7 settembre, dopo una cerimonia nella basilica di San Francesco, Massimiliano è diventato un frate francescano, abbandonando ogni velleità di carriera accademica. Non ha voluto ascoltare i professori che parlavano di “spreco” di talento, ma il suo cuore, che fin dal 1999 lo indirizzava ai gruppi vocazionali diocesani del Quartier del Piave. Dopo la Professione, lo hanno festeggiato tre comunità: Colbertaldo, dove è nato e cresciuto, Vidor, nella cui parrocchia è stato volontario negli anni dell’adolescenza seguendo vari gruppi di ragazzi, e Pieve di Soligo, dove ha studiato. E proprio all’Istituto Casagrande di Pieve, Massimiliano scopre di avere un talento particolare per la matematica.

Una dote subito riconosciuta da professori e compagni, che lo porta a risultati eccellenti, oltre che in pagella, anche nelle Olimpiadi di matematica. E quando si iscrive all’Università di Padova, per approfondire la sua grande passione, il suo destino sembra segnato: una brillante carriera da accademico, o da ricercatore all’estero. O magari da professore. Massimiliano, classe 1983, brucia le tappe: nel 2005 laurea triennale in Scienze Matematiche, nel 2007 laurea specialistica e titolo di dottore magistrale.
A soli 24 anni, è una grande promessa delle scienze, e un nome già piuttosto conosciuto nella comunità accademica. Due anni dopo la laurea, a dottorato già intrapreso, arriva l’esperienza che gli cambia la vita: è il 2009, e Massimiliano (dopo una breve esperienza ad Assisi) accetta il suggerimento dei frati minori conventuali e per due anni segue il percorso vocazionale entrando in Postulato a Brescia. Le due anime, solo in apparenza antitetiche, di matematico e uomo di fede, all’inizio convivono. Nel 2011 arriva l’agognato dottorato in matematica, ma nel settembre 2012 Massimiliano decide di entrare in convento ad Assisi, per il noviziato: di fatto, 12 mesi di prova per testare la propria vocazione. Un anno dopo, fra’ Massimiliano ha scelto. La matematica resterà una passione. Ora tornerà a Padova, ma non all’Università: nel convento di Sant’Antonio dottore intraprenderà gli studi teologici. A Vidor lo aspettano i genitori, Anna e Francesco, e le due sorelle Elena e Donata.
La Tribuna – Treviso