Cari amici, vi propongo oggi la profonda e partecipe testimonianza vocazionale di fra Nicola Zanin, un giovane confratello studente in teologia a Padova. Diventare frate è bello!
Di quanto scrive, mi colpiscono soprattutto alcune parole, che vi evidenzio, quasi fossero dei “segnavia” da seguire nel vostro cammino di ricerca della Volontà del Signore. Eccole: domanda nel cuore; ricerca sincera; cercato… desiderato… amato; svuotamento; ascolto e preghiera; presenza di un Tu; bellezza; spazio di silenzio; esperienza piena di luce; vuoto colmato; piccolo vaso.
Grazie caro Frate Nicola e a tutti voi… Buon cammino!
Vi benedico.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Attratto dalla bellezza di fra Nicola Zanin
Era una domanda nel cuore, quella che portavo con pazienza dentro gli eventi quotidiani della vita e che muoveva una ricerca sincera nei primi anni della mia giovinezza: «Maestro, dove abiti?». Più permettevo a quell’interrogativo di risuonare dentro di me, più lo sentivo crescere nei solchi profondi della mia esistenza.
Desideravo risposte, ma non sapevo bene dove cercarle: mi sembrava, che la cosa giusta da fare in quel momento, fosse quella di muovere alcuni passi verso una meta ancora troppo incerta. Cercavo fuori di me, ma non trovavo soluzioni, vagavo tra esperienze assordanti di facili emozioni, ma ero solo vittima di una tormentata confusione: eppure sentivo di essere stato cercato, desiderato, amato profondamente.
Poi ad un certo punto una svolta non programmata: ciò che prima vivevo come consuetudine, diventava ora esperienza di svuotamento a partire proprio da quei tempi di ritiro, di solitudine in cui sostavo in ascolto della Parola e in preghiera. Attraverso la loro semplicità, riconoscevo in me la presenza di un Tu dimorante, sempre più coinvolgente, appassionante per la mia vita. Più privilegiavo l’ascolto, più mi sentivo attratto dalla bellezza di uno spazio di silenzio in cui lasciar cessare tutte le attività umane, i pensieri, i sentimenti e poter riordinare tutta l’emotività: nel silenzio scoprivo un Dio a cui non potevo resistere.
Difficile forse spiegare come si creasse in me quel vuoto, ma più arduo rimane ancora il tentativo di delineare i tratti successivi a quell’esperienza piena di luce, di porte e finestre spalancate sulle diverse stanze buie della mia vita. Coglievo con il tempo che la mia stessa vita, attraverso l’incontro personale con il Signore, veniva alimentata, fecondata, riempita, trasformata e il vuoto che provavo, veniva colmato da una sorgente inesauribile di amore.
Un’esperienza di bellezza che mi ha condotto lentamente ad una scelta di vita: fare spazio alla presenza amante del Signore Gesù in quel piccolo vaso che sono tra le mani del suo vasaio.
fr. Nicola Zanin – info@vocazionefrancescana.org