Vi propongo oggi la lettera molto vocazionale di Antonio che mi presenta un dilemma consueto: “vita matrimoniale o vita religiosa?” Vi lascio parte della mia risposta, mentre vi invito alla preghiera per lui e vi assicuro la mia per il vostro cammino di ricerca.
Lettera di Antonio
caro frate Alberto..mi chiamo Antonio..ti scrivo perchè leggo fedelmente il tuo bellissimo blog sulla vocazione francescana e anche grazie a te ora trovo il coraggio di manifestarti una parte di me molto segreta e personale. Grazie veramente!
(…) Da tempo porto in me una domanda mai affrontata : consacrarmi…diventare prete!?’ C’è una storia al riguardo che mi coinvolge fin dall’adolescenza e mi ritorna di tanto in tanto, quando in gita scolastica ad Assisi ( in seconda superiore), visitando S. Damiano, restai come inebetito e toccato nel cuore; mi sentii amato dal Signore fin nel profondo…!!! Difficile per me spiegare quell’esperienza unica..(…) Ho passato questo tempo rimandando la questione e non volendo pensarci pur vivendo sempre una vita cristiana convinta e impegnata (sono capo scout) e anche (forse per tacitare la coscienza) frequentando senza convinzione per un anno il gruppo vocazionale del seminario diocesano. Oggi, ormai laureando (24 anni) e già con un buon lavoro pronto (già!)…mi ritrovo al riemergere di tale pensiero. Recentemente in parrocchia, assistendo ad un musical su S. Giovanni Bosco, mi è scappata una lacrima, un poco col rimpianto di non essere come lui, al suo posto! Sto anche con una ragazza da un anno, a lei voglio bene e mi sta dando tanto e anche questa relazione mi interpella per farmi una famiglia…avere dei figli… ! Sento che la mia vita è in questi mesi ad un passaggio che la segnerà per sempre. Da un lato vorrei confermare tutto quanto mi pare di avere costruito in questi anni (studio..lavoro… ragazza..) e che mi porta verso una vita normale nella famiglia, dall’altra mi ritorna molto forte (proprio ora!?) questo pensiero di consacrazione!!! Ho paura e non so bene che fare..
Grazie padre Alberto per quello che mi potrai dire…grazie per la tua preghiera. Antonio
Risposta di fra Alberto
Carissimo Antonio, grazie per la fiducia e ringrazio il Signore che il mio piccolo servizio con il Blog sia stato di aiuto a te come a tanti giovani. Ti rispondo, semplicemente incoraggiandoti a fare un cammino di ricerca e discernimento. Non tacitare più fratello questa voce interiore. E’ giunto il tempo di guardarla, di affrontarla, di chiamare per nome queste intuizioni antiche legate alla tua vicenda..per onestà verso te stesso..il Signore..le persone a te care!
Al riguardo ti evidenzio 5 parole a mio avviso necessarie:
Verità: la nostra vita va costruita sempre nella verità con noi stessi, verso il Signore e verso gli altri (compresa la tua ragazza). Non temere dunque di cercare in tale direzione. E’ giunto il tempo di fare luce, di chiarire, di far emergere il vero, ciò che nel più profondo ti appartiene (qualsiasi sia!!), pena l’infelicità e la tristezza di non aver scelto la strada che davvero faceva per te. Al riguardo occore anche che tu guardi lontano, all’orizzonte.., in lontananza; scrutando già qui e ora il compiersi e il delinearsi di un progetto e di cosa possa significare per te avere una famiglia anzichè diventare prete o frate.
Cammino: si arriva alla verità di cui sopra solo facendo un cammino, mettendosi in discussione, confrontandosi con la Parola del Signore, con un padre spirituale; facendo qualche esperienza mirata (per es. in una comunità francescana)…e con un dialogo sempre sincero e rispettoso con la tua ragazza. Da soli infatti si rischia di restare in un vicolo cieco !! Serve dunque un percorso di discernimento serio e schietto, serve un tempo di ascolto e disponibilità del cuore e dello spirito, serve un tempo di silenzio e preghiera. Di questo ho parlato spesso nel mio blog!
Fiducia: non è un atteggiamento scontato specie nei confronti del Signore!! Infatti è molto consueto il pensare che se ci si fida di Dio, se mi metto in ascolto, da qualche parte è però in agguato e nascosta “una fregatura”. In realtà, il Signore vuole solo il nostro bene e la nostra felicità! Scoprire la Sua volontà (qualsiasi sia- matrimonio o consacrazione) è dunque incontrare e trovare la nostra vera pace, la nostra gioia più autentica.
Cuore : Ogni vocazione è sempre un pò questione di cuore e si gioca nell’amore . In particolare la chiamata alla vita religiosa è un invito esigente di totalità e di appartenenza esclusiva del cuore al Signore e non ad altri! Un invito ad un amore assoluto che Lui rivolge misteriosamente e gratuitamente solo a qualcuno. Non è dunque per tutti!! E’ comunque sempre un invito libero..: “se vuoi”…Chiediti pertanto dove vuoi che il tuo cuore riposi e abiti..Vedi anche quanto scritto da me in un post precedente sul celibato e il senso dell’essere vergini per il Regno di Dio.
Lotta: caro Antonio, non so a cosa il Signore ti chiami! Può darsi infatti che tu sia davvero fatto per costruirti una famiglia cristiana (moglie ..figli..lavoro), una vocazione certamente bella e nobile e benedetta; una strada per la quale ti sei impegnato in questi anni ! Sta però certo che, se in te scoprirai come più autentica quell’ intuizione e quel richiamo alla vita consacrata, non potrai sottrarti alla lotta e alla fatica, non potrai sfuggire (se sei vero!) alla ferita dello scegliere, del lasciare…Preparati, in tal caso alla battaglia, alle lacrime, in definitiva alla Croce…Solo così però il tuo cuore potrà ritrovare unità e libertà e la gioia di appartenere e donarsi all’unico Amore per il quale è possibile decidere di “consumare” l’intera propria esistenza. Le vite dei religiosi infatti, (la vita del frate e del prete come delle suore), sono vite bruciate, vite offerte, vite spezzate per il Signore. Anche oggi, vi sono uomini e donne , a tal punto “pazzi d’amore” ! Dovrai pensarci bene!!!
Carissimo Antonio, ti abbraccio e benedico (..) …Ti auguro un Buon cammino.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
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