Il 3 settembre a Curicó, in Cile, abbiamo vissuto un momento bello e di speranza: fra Augusto Urzua (giovane cileno) ha emesso i suoi voti solenni, diventando così il primo frate cileno del nostro ordine! Ascoltiamo una sua testimonianza.
Tutti siamo chiamati da Dio a una vocazione, cioè a seguirlo in modo speciale. C’è un fondamento che unisce tutte le vocazioni, ed è la persona di Gesù. Ma la forma, la modalità concreta con cui si esprime la vocazione, il “come” si costruisce su quel fondamento, questa è diversa per ciascuno, e può assumere forme molto differenti le une dalle altre. La vita religiosa è una di queste.

Ci sono momenti nella vita in cui bisogna decidere cose più o meno importanti: che cosa studierò all’università, cosa mangerò, dove andrò in vacanza, ecc… E arriva il momento, almeno nella vita di un cristiano, di chiedersi: in che modo posso servire meglio Dio? Cosa vuole Dio da me? O in altre parole, in quale stato di vita sarò più felice?
Il cammino del cristiano si concretizza con le decisioni che si prendono lungo il cammino stesso. Nel mio caso queste sono state l’entrata in convento, poi la professione temporanea e ora la professione perpetua. Fasi che definiscono la mia vita e il mio modo di servire Dio. Con la mia professione perpetua mi sono impegnato per tutta la vita a servire Dio vivendo come frate francescano (minore conventuale).
Per me è il modo migliore per servire Dio perché sono felice in questa vita. La felicità a cui mi riferisco va oltre lo stato emotivo, ha a che fare con esso, ma non è la cosa più importante, perché lo stato emotivo varia molto rapidamente. È una felicità più duratura, più ampia, che tiene conto della vita dove il tempo, nonostante tutto, vale la pena.

Prendere decisioni non è facile, e non si deve mai prenderlo alla leggera, soprattutto quando ciò che deciderai condiziona il tuo futuro, quindi è bene lasciarsi aiutare da altre persone di cui ci fidiamo e di cui siamo sicuri.
La felicità, potremmo dire che è uno dei criteri per sapere se sei sulla strada giusta. Non mettere la felicità emotiva al primo posto, ma piuttosto sentire che stai facendo la cosa giusta, che stai rispondendo a ciò a cui sei stato chiamato.

Per noi cristiani la felicità si trova quando si realizza la propria vocazione. Per raggiungere questo obiettivo, il percorso non è facile, incontrerai molti ostacoli che ti faranno dubitare di quello che stai facendo. Per questo è importante lasciarsi aiutare da persone competenti e degne di fiducia, che ci aiutino a discernere e a prendere buone decisioni. Potendo giungere così a mettere in pratica queste decisioni e a rendere la nostra sequela più concreta.
fra Augusto Urzua – info@vocazionefrancescana.org
