“La primavera incomincia col primo fiore
la notte con la prima stella
il fiume con la prima goccia d’acqua
l’amore col primo sogno.”(Don Primo Mazzolari, “Impegno con Cristo”)
Tutto ha un inizio, dalla natura alla storia, dalle nostre esperienze ai nostri desideri. Qualsiasi cosa facciamo è prima preceduta da un pensiero al quale consegue l’azione, una intuizione che prende avvio piano piano. Accade questo, come scrive don Primo Mazzolari, per i primi timidi segni della primavera, per quei sfiori sbocciati che danno avvio alla fioritura, per quel sentimento che, più di tutti, germoglia e nasce da un desiderio, da un sogno, da una brezza leggera che sembra sussurrare “seguimi”, da una voce che, come per i primi Apostoli, sarà destinata a “fare la storia”. Sì, ma quale? La nostra!
In questo modo inizio a raccontarvi l’esperienza che sto vivendo come postulante (clicca qui per scoprire che cos’è il postulato) con i frati francescani del convento san Francesco d’Assisi di Brescia. Mi chiamo Mattia, ho 21 anni e sono originario di Frassinelle Polesine, in provincia di Rovigo.

L’inizio del mio cammino lo posso riassumere in una frase del già citato Mazzolari, che dice:
“ci impegniamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita…
ci impegniamo perché noi crediamo all’Amore”.
Credere, impegnarsi, senso, sogno. Parole pesanti, dense, ricolme di significati, attese, avvenimenti e novità. Sillabe cariche di un legame intrinseco con la storia di un giovane che, come me e tanti ragazzi/e, era alla ricerca di quell’impegno con quel Qualcuno, con quel Signore che non ha paura di abbassarsi, inginocchiarsi per lavarci i piedi, per guarire le nostre ferite con olio e vino impastati nella sabbia di quella strada lunga della vita. San Francesco d’Assisi, con la volontà, il desiderio, il sogno di diventare cavaliere, decide di partire per le Puglie ma, giunto a Spoleto, venne visitato da un sogno. Difronte alla richiesta se gli conveniva di più servire il servo o il padrone, Francesco rispose: “Signore cosa vuoi che io faccia?”.
Quest’ultima domanda è quella che caratterizza il postulato, ovvero, quel periodo variabile nel quale, dopo un discernimento iniziale, si sperimenta concretamente la vita quotidiana dei frati francescani vivendo nella comunità del convento insieme agli altri fratelli che sono in cammino. In questo tempo, insieme alla guida dei formatori e del padre spirituale, si continua ad interrogarsi su quella stessa domanda che Francesco pose al Signore, provando da vicino se realmente l’impegno e lo stile di vita francescano siano la risposta.

Insieme alla formazione religiosa e spirituale, il percorso è arricchito da esperienze di volontariato e servizio esterno, in particolare presso numerose realtà caritatevoli dedicate alla cura dei ragazzi con problemi famigliari in comunità e dei malati terminali. Come Francesco incontrò il lebbroso, il vivere quotidianamente nella preghiera e a contatto con i poveri (presso i quali viene svolto un servizio di guardaroba e alimenti), permette veramente di sperimentare nel profondo quell’Amore che si manifesta a noi in tante forme, chiamandoci a donare e a farci prossimi, portatori di pace vera, di quella gioia che nasce dai piccoli gesti, dalla fraternità, dalla letizia.
Queste sono attuabili grazie alla presenza di altri ragazzi che, insieme a me, ricercano. Camminando insieme, affianco l’uno all’altro, si condividono gioie, dolori, fatiche, si capisce la caratteristica del francescanesimo, la fraternità, e il postulato è un luogo, un tempo, un’opportunità dove imparare a essere fratelli, dove cercare di seguire ciò che Francesco mette come prima cosa nella Regola: “Vivere il Vangelo”!
Dunque il mio augurio è proprio questo, quello di vivere la Parola, nella sua semplicità e concretezza, nella consapevolezza che Cristo, morto e risorto per noi, scardinando le porte, i frontali de nostro cuore, possa sempre essere quella “goccia d’acqua” che ci disseta, quella “prima stella” che illumina i passi a volte tortuosi della quotidianità, quel “primo fiore” che introduce alla primavera del nostro cuore, quel “primo sogno” diretto verso l’Amore. Quell’Amore che per ognuno di noi, per me, per te, “fa la storia”, si “impegna” a crearla, ora, sempre!
Mattia Tridello – info@vocazionefrancescana.org