Recentemente, due nostri buoni e bravi frati, da tempo missionari in Oriente sono stati chiamati da papa Francesco per diventare vescovi in due sedi importanti quanto impegnative e di frontiera (in Turchia e in Iran).
La presenza francescana in Medio Oriente
La nostra presenza francescana nel Medio Oriente, ha una storia antica e prende inizio ufficialmente nel 1217 quando frate Elia da Assisi con un piccolo gruppo di frati viene mandato da San Francesco nella regione ultramarina per fondare dei conventi, soprattutto nella terra santificata dalla presenza di Gesù e Maria.
E’ san Francesco stesso, che da subito ha a cuore la missione fra i così detti “saraceni e gli infedeli” inviando i suoi frati ad annunciare con mitezza e in semplicità il Vangelo in terre soggette all’Islam e andando lui stesso in Terra Santa (al seguito della quinta Crociata nel 1219) dove ha il coraggio di incontrare in pace il Sultano (1220).
Alterne e controverse, spesso drammatiche e tragiche furono le vicende che coinvolsero i frati nei secoli, ma persecuzioni, guerre, violenze e sopraffazioni non hanno impedito che la nostra presenza continuasse e ancora vi sussista, testimoniando la bellezza del vangelo e gli ideali francescani di pace e fraternità.
Due nuovi vescovi: fra Martin e fra Dominique
Recentemente, la Custodia Provinciale di Oriente e di Terra Santa dei Frati Minori Conventuali è dunque stata chiamata da papa Francesco a donare alla chiesa due suoi frati, scelti per diventare vescovi in due sedi importanti quanto impegnative e di frontiera (in Turchia e in Iran).
Si tratta di Fra Martin KMETEC che Martedì 2 Febbraio 2021, a Smirne in Turchia, è stato ordinato Vescovo per il servizio pastorale della stessa Arcidiocesi di Izmir (Turchia). Fra Martin è un frate di origine slovena (1956), che oltre alla lingua madre, parla correntemente italiano, croato, francese e turco. Ha lavorato per più di 30 anni nelle terre d’oriente, prima in Libano poi in Turchia.
Mentre martedì 16 Febbraio 2021 è stato consacrato quale Arcivescovo eletto di Teheran-Ispahan (Iran) Fra Dominique MATHIEU, nella Basilica dei Santi XII Apostoli di Roma. Nato in Belgio (1963), ha svolto nell’Ordine molteplici incarichi, operando anche alcuni anni in Libano. Parla cinque lingue con studi di arabo letterario.

Una chiesa in minoranza
I nostri due confratelli, chiamati ad operare in antiche e storiche sedi episcopali, si troveranno a fare i conti con comunità cristiane sempre più esigue in paesi a maggioranza musulmana in cui si sta assistendo ad un crescendo di restrizioni e limitazioni verso le minoranze.
Molte altre certamente le sfide che dovranno affrontare come ha indicato P. Dominique in una recente intervista. Prima fra tutte quella di mantenere viva e vivace la presenza storica dei cristiani, nella consapevolezza che Dio, rimane fedele alle sue promesse e salendo al cielo ci ha garantito la sua presenza e vicinanza “Sono con voi sempre, fino alla fine dei tempi”.
L’unità dei cristiani
Un altro aspetto importante sarà il tema dell’ unità dei cristiani in terre in cui si assiste ad un vasto e diversificato caleidoscopio di confessioni e chiese cristiane. Come gli apostoli, malgrado le reciproche particolarità, dovranno sentirsi animati da un solo e unico Spirito Santo, inviati a proclamare e testimoniare che siamo tutti fratelli in Lui.
Le relazioni con i musulmani
Fondamentale sarà il tema delle relazioni con i musulmani. La strada è stata ormai tracciata chiaramente da papa Francesco con la firma del Documento di Abu Dhabi e ribadita nell’ enciclica “Fratelli tutti”, in cui si indica come via irrinunciabile quella del dialogo e il sogno di vivere la fratellanza universale, nel rispetto e nella collaborazione reciproca.
Al riguardo l’imminente viaggio apostolico del papa in Iraq sarà una tappa importante sia per i cristiani come per i musulmani.
Una nuova pagina nella vita della Chiesa
Se dunque non mancano le sfide, si tratta comunque di una nuova pagina nella vita della Chiesa cattolica e delle diocesi latine in questione, anche grazie alla lunga esperienza pastorale dei nostri frati in oriente e al connaturale spirito francescano di incontro e dialogo con l’Islam e più in generale con chi è lontano o diverso.
Per questi nostri due confratelli e il loro nuovo e delicato ministero, rivolgo un invito a tutti alla preghiera.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
