Si ricorda oggi la figura splendida di S. Teresina del Bambin Gesù. Giovanissima, caparbia e determinata, non si fermò di fronte ad alcun ostacolo, pur di realizzare la chiamata che aveva intuito per sè: a soli 15 anni si recò dal papa per avere il permesso di entrare in monastero
Di seguito riporto, raccontato da lei stessa, come avvenne il suo discernimento vocazionale e la sua scelta di diventare monaca carmelitana!!! Mi colpisce sempre una sua frase:
“Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore é tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l’amore è eterno. Allora con somma gioia ed estasi dell’animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione é l’amore”.
Due sono gli elementi singolari nella storia vocazionale di santa Teresina che si intrecciano: la giovinezza e l’amore! È del resto di ogni giovane la spinta interiore a trovare la propria strada, a comprendere il piano di Dio su di lui, ad individuare il proprio percorso di vita. Così come appartiene ad ogni giovane il bisogno grande di amare e di essere amato; la necessità di spendersi per qualche cosa di grande, ma soprattutto per qualcuno! Teresina, è una ragazza assetata d’amore! Ella va dunque direttamente alla sorgente che ricerca con la forza e l’entusiasmo di tutta la sua giovinezza.
Non posso non pensare qui invece alla fatica odierna di tanti ragazzi e ragazze nell’individuare e percorrere poi la propria vocazione; non solo nello scegliere una strada in salita ed esigente come la consacrazione religiosa (divento frate o prete o suora….oppure no…meglio aspettare! meglio non pensarci…), ma anche la grande confusione affettiva e relazionale e valoriale di molti, portati continuamente a rimandare decisioni e opzioni di vita (mi sposo, non mi sposo; stiamo insieme, ma conviviamo.. non si sa mai; la famiglia e i figli.. vedremo più avanti..ecc. ecc.).

C’è un’evidente timore e paura del futuro e di scelte definitive trasmessi, come un veleno a tanti giovani, da questo nostro tempo. Il “per sempre” sembra non appartenere più al linguaggio contemporaneo, ma tutto è volatile, precario, veloce, labile e liquido… Ugualmente, sembrano azzerati e appiattiti i grandi valori e ideali; i grandi sogni e gli slanci interiori ridimensionati in orizzonti limitati e ristretti. Per molti giovani nulla vi è più di eterno e nobile e divino per cui spendere la vita; niente per cui volare alto.. Lo scotto da pagare è però spesso salato e amaro: solitudine e tristezza, non senso, vuoto interiore, superficialità… e il rischio di una giovinezza da “bassa quota” e non “da cieli aperti”, come di una vita sterile che inesorabilmente passa veloce senza portare frutto.
Santa Teresina al contrario ci ricorda da un lato tutta bellezza e la responsabilità della giovinezza: tempo unico e straordinario da vivere e cogliere a pieno e gustare e assaporare in pienezza. Qui infatti, in questi pochi anni, ogni ragazzo e ragazza si gioca il proprio futuro e la propria vita.
Dall’altra, sempre santa Teresina costituisce per tutti noi un richiamo fortissimo e sta, quasi come una freccia, ad indicarci una meta: l’Amore, e in Dio la sua sorgente! Senza Amore, infatti, nessuno di noi può davvero vivere!! Senza Dio, niente e nessuno mai potrà saziare veramente questa sete!
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Nel cuore della Chiesa io sarò l’amore
Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarmi finalmente una risposta. Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi, e lessi nel primo che tutti non possono essere al tempo stesso apostoli, profeti e dottori e che la Chiesa si compone di varie membra e che l’occhio non può essere contemporaneamente la mano. Una risposta certo chiara, ma non tale da appagare i miei desideri e di darmi la pace.
Continuai nella lettura e non mi perdetti d’animo. Trovai così una frase che mi diede sollievo: «Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte» (1 Cor 12, 31). L’Apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità, e che questa medesima carità é la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio. Avevo trovato finalmente la pace.

Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte. La carità mi offrì il cardine della mia vocazione. Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore. Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore é tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l’amore è eterno.
Allora con somma gioia ed estasi dell’animo grida: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione é l’amore. Si, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà.
Ho sperimentato che solo Dio ha progettato la mia vita e non avrei potuto scegliere diversamente perchè, nonostante le difficoltà, sentivo la vera pace, come unica ricompensa e la pace viene solo da Dio. Per seguire il piano di Dio ho dovuto andare oltre me stessa per servire Dio nei miei fratelli. Nella vocazione religiosa, chi sente la chiamata non può voltarsi indietro, perchè la Felicità è in quella chiamata e non altrove.
purtroppo nella vita c è la paura che frena e ci porta a deviare strada, solo che quando te ne accorgi è troppo tardi e non puoi più tornare indietro. A me è successo così però hai ragione su tutto ma sopratutto che Dio è la felicità e senza di Lui non siamo niente. pace e bene