San Massimiliano Kolbe, esattamente 90 anni fa, il 24 aprile 1930, giungeva in nave in Giappone dopo quasi due mesi di viaggio. Grazie a lui si avvierà così la nostra presenza francescana, dei frati minori conventuali, in quella nazione.
Credo che tutti conosciamo la figura di San Massimiliano Kolbe (nella fotografia al centro), frate francescano martire ad Auschwitz per essersi offerto al posto di un altro prigioniero condannato a morte. Forse non tutti sanno però che P. Kolbe proprio oggi, 90 anni fa, il 24 aprile 1930, giungeva in Giappone.
Come mai in Giappone? Ecco un articolo dell’ufficio comunicazioni del nostro ordine che ve lo spiega per bene.
Il Signore vi benedica.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org


Come mai in Giappone? Lo spingeva una passione e un ardore missionario incredibile, desiderando conquistare il mondo intero a Cristo e porlo sotto la protezione dell’Immacolata.
Una chiamata che aveva già animato e sorretto ogni sua azione e progetto precedente, anche contro ogni apparente logica “umana” e calcoli di buon senso e che, anche ora, lo stava guidando in una terra lontana e sconosciuta.
Quando, infatti, all’inizio del 1930 decide di partire per il Giappone, la casa editrice che in pochi anni, partendo dal nulla, era riuscito a realizzare a Niepokalanów già stampava un giornale, “Il cavaliere dell’Immacolata”, in migliaia di copie e centinaia di giovani frati affollavano il convento attratti dalla sua figura carismatica. L’opera era in piena espansione e non era certo il tempo di andarsene rincorrendo altri ideali missionari che ai più sembravano velleitari. Anche perchè nessuno sembrava in grado di sostituire p. Massimiliano alla guida del Convento, tranne il suo fratello di sangue, Fra Alfons, che però aveva seri problemi di salute.
Eppure p. Massimiliano con altri 4 confratelli non rinuncia alla chiamata missionaria che aveva intuito e, dopo tante disavventure, arriva in Giappone, dove comincia dal nulla una vivace attività di evangelizzazione, anche qui, attraverso la stampa. Nella decisione di p. Massimiliano c’è un po’ di tutto: il coraggio di lasciare la “sua opera” Niepokalanów, con ancora tante cose da fare e in cui lui sembrava assolutamente necessario; la capacità di ricercare la volontà di Dio nelle piccole cose e nelle situazioni più lontane e meno facili, con la ferma fiducia che è Dio che comanda e indirizza e chiama; la capacità di accettare che non tutto dev’essere pronto e stabilito e che è determinante iniziare e sempre ripartire e rischiare la novità; la santa follia francescana di buttarsi nelle cose impossibili…
Fatto sta, che da quel momento inizia la nostra presenza francescana in Giappone, che continua ancora oggi.
Una data importante dunque, quel 24 aprile del 1930!
Grazie caro san Massimiliano Maria Kolbe!
Cfr. articolo Ufficio comunicazioniOFMConv – info@vocazionefrancescana.org