Molte sono le domande che mi giungono inerenti la nostra vita e su che cosa facciano i frati e di che cosa si occupino i francescani. Ebbene, fra le molteplici nostre attività ( parrocchie, santuari, missione, opere di carità..ecc.), una da sempre ci riguarda e coinvolge: la cura e l’assistenza ai carcerati, persone certo fra le più povere e rifiutate.
Perchè questa scelta così marginale e “impopolare” anche agli occhi di molti così detti “buoni cristiani”?
E’ lo stesso San Francesco a scrivere così nella Regola: «I frati devono essere lieti quando vivono tra persone di poco conto e disprezzate, tra poveri e deboli, infermi e lebbrosi e tra i mendicanti lungo la strada» (Rnb,IX,2: FF 30). Una indicazione per altro assolutamente evangelica e dunque cristiana!
Al riguardo, non è dunque un caso che, Giovedì Santo 29 Marzo 2018, Papa Francesco abbia fatto visita al carcere romano di Regina Coeli e qui via abbia celebrato la S. Messa in “Coena Domini” con il rito della lavanda dei piedi a 12 detenuti.
In questo carcere operano due cappellani francescani, fra Vittorio Trani e fra Renzo Degni che naturalmente il Papa ha incontrato e salutato incoraggiandoli nel loro servizio così impegnativo. Ecco di seguito un resoconto della giornata tratto dal sito dell’Ordine.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode!
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Giovedì Santo 29 Marzo 2018, Papa Francesco ha fatto visita al carcere di Regina Coeli a Roma, e ha celebrato la S. Messa in “Coena Domini” con il rito della lavanda dei piedi a 12 detenuti.
È stata una cerimonia toccante e piena di significato, nella storica Rotonda dove confluiscono gli 8 bracci del vecchio e storico istituto di pena romano, dove dal 1945 prestano servizio pastorale carcerario i Frati Minori Conventuali (della Provincia italiana di S. Francesco – centro Italia).
Per i frati della comunità di San Giacomo, con i due Cappellani fra Vittorio Trani (da quarant’anni) e fra Renzo Degni (da un anno), è stata intensa la preparazione della visita del successore di Pietro e vissuta in un clima di fiduciosa attesa con il coinvolgimento della Direzione del carcere, dei 900 detenuti oggi dimoranti, dei 600 membri della Polizia Penitenziaria e dei 100 Volontari che sono di valido supporto nell’azione pastorale dei frati.
Papa Francesco è stato il quarto Papa a visitare il carcere di Regina Coeli, dopo Giovanni XXIII nel 1958, Paolo VI nel 1964 e Giovanni Paolo II nel 2000.
Al suo arrivo il Papa è stato accolto dalla Direttrice del Carcere, e dai due Cappellani che lo hanno accompagnato nel reparto clinico. Qui ha salutato singolarmente i detenuti ammalati.
È seguita la Messa con la lavanda dei piedi ai 12 detenuti di varie nazionalità e religioni, tra cui due musulmani e un buddista; infine il Papa ha concluso l’incontro con la visita al reparto della Sezione VIII.
Il Papa ha donato ai carcerati l’artistico altare bronzeo dove ha celebrato la Santa Messa. L’opera è dello scultore Fiorenzo Bacci e raffigura Cristo chinato tra le spine nell’orto degli Ulivi; rimarrà nella storica Rotonda per la Messa domenicale dei cappellani, come ricordo della visita papale.
Fra Paolo Fiasconaro – info@vocazionefrancescana.org

Veramente, non so bene cosa scrivere…sono così felice di poter vedere e leggere tanti cose belle su padre Vittorio. Sono stato a Regina Coelli insieme all'unico uomo santo che sono sicuro esiste sulla terra. E non è una esagerazione, è proprio la verità più immensa che posso e potrebbero dire. Sono stato incarcerato a Regina Coelli in 1989. Ho vissuto di là un poco più di tre anni, tempo nel quale Padre Vittorio ha contribuito a fare di me un uomo nuovo. Sarebbe un po' lungo raccontarvi tutto ciò che lui ha fatto per me…e per tanti, però soltanto vorrei… Leggi il resto »