Oggi riporto una problematica che già altre volte ho affrontato nel blog. Si tratta di una ragazza (L.) che innamoratasi di un frate, fra G. (che fa esperienza pastorale nell’Oratorio in parrocchia) mi chiede come comportarsi e un consiglio.
Di seguito trovate parte della corrispondenza intercorsa. Mi auguro, che al di là del caso specifico, la mia risposta aiuti tutti ad interrogarsi sui propri sentimenti, a vigilare su di essi, a chiedersi sempre dove sta il “vero bene”.
Quesito di L.
Caro Frate Alberto, mi chiamo L.. Sono animatrice adolescenti (24 anni) e responsabile del coro nella mia Parrocchia. Da qualche mese è arrivato G. un giovane frate francescano a fare esperienza nei fine settimana nel nostro Oratorio. Ha portato una ventata di novità e vivacità attesa da tutti noi giovani ( il nostro parroco è molto anziano) e in poco tempo ci siamo stretti attorno a lui. (…) Ma il fascino e l’entusiasmo iniziale si sono trasformati presto per me in un altro sentimento: mi sono innamorata perdutamente di lui. Ora non so più bene come comportarmi, da un lato mi accorgo di coltivare su di lui sogni e desideri così come mi è difficile riuscire a controllarmi nel mio pormi verso di lui (ovviamente non sa nulla di me), dall’altra so che non mi appartiene e mi vergogno di questo sentimento segreto anche se temo di perderlo. Ma se io sento questa attrazione per lui, non è giusto che io cerchi di realizzarla? Grazie per il consiglio che mi vorrà dare. L.
Risposta di fra Alberto
Pace a te cara L.! Grazie per la fiducia e scusa se rispondo, forse in modo parziale, tenendo presente quelle poche informazioni che mi hai dato. Come prima cosa ti voglio dire che provare un sentimento per qualcuno e innamorarsi non è un peccato di cui vergognarsi. Ci mancherebbe! I sentimenti, infatti, non si possono mai negare, ma vanno sempre riconosciuti e accolti per quel che sono; anche il fatto che ti piaccia un frate!
Il passaggio successivo e più impegnativo sta però nel chiederti, da dove nasca questo sentimento o passione; dove e come tu lo alimenti e lo confermi e lo rafforzi in te (qui c’è la tua responsabilità). Si tratta di discernere in verità soprattutto, se questi sentimenti, se questa passione, se questo desiderio, conducano al bene, tendano al bene (per te, per lui e per le altre persone coinvolte e per tutti), oppure se portino al loro interno un germe distruttivo e maligno, di lacerazione e di violazione.
Tante divisioni e ferite e tradimenti anche nell’ambito famigliare e relazionale avvengono infatti oggi proprio perchè ci si lascia sedurre dal “sentire”, dal “mi piace”, dal mi “attrae”, senza pensare e riflettere se tutto questo abbia in sè un bagaglio di ambiguità e di male da cui prendere le distanze. Può infatti piacermi qualche cosa o qualcuno, ma, sempre dovrò chiedermi: “E’ cosa buona pretenderlo e ricercarlo? – Giova, ed è il vero bene, percorrere questa via e dar retta a tale sentimento?- Quali le conseguenze e i rischi implicati? – E la mia fede e i miei valori cristiani cosa mi suggeriscono ?” . Queste sono le domande da porsi!
C’è oggi purtroppo una custodia e un pudore dei sentimenti che pare essere scomparsa, mentre si è passati alla “tirannia del sentire”, della serie: “sento questo…dunque è giusto perseguirlo”!! Non è così!! Cosa ne penseresti di una donna, che invaghitasi di tuo marito o del tuo ragazzo, magari in ufficio (dove lavorano insieme) non sapesse starsene al proprio posto e non lo rispettasse e così violasse un ambito dove non le è consentito entrare, pena l’avvio di mali e sofferenze enormi per tutti? Se per te la cosa fosse troppo difficile da gestire, fatti aiutare da persone rette e buone e credenti, “non mondane”..: hai una guida spirituale?
Dunque per riepilogare: percepire un sentimento non è per sé cosa riprovevole; lo si prova punto e basta! Tutto dipende invece da ciò che ne fai di tale sentimento. Puoi coltivarlo e incrementarlo e lasciarti condurre e sedurre e magari travolgere, oppure potrai custodirlo e contenerlo, decidendo di non invadere un ambito, un affetto e la vita e la missione di un uomo che, come frate, non ti appartiene ed anzi, è già legato e “sposato”.
La medesima indicazione varrebbe del resto, se tu ti fossi innamorata e desiderassi un uomo già unito ad un’altra donna!! Vigilia dunque su te stessa..e custodisci questo sentimento senza invadere un campo che ha altri proprietari e giardinieri. Fatti dare una mano da persone rette. Prega invece per frate G..: questo potrai farlo sempre! E in tal modo continuerai davvero a volergli bene e a volere il suo bene! Con l’aiuto di Dio e della Vergine Maria Immacolata…..
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Buonasera,
Fra Alberto lei non è mai stato innamorato di una donna?
Ricordo e porto sempre nel cuore in particolare il mio primo innamoramento!! f. Alb.
caro amico/a anonimo/a , il cuore detta legge (come scrive lei), ma fino ad un certo punto! Con questa scusa "del cuore" infatti, oggi si giustificano separazioni dolorosissime, tradimenti, corna, falsità, sofferenze per tante persone coinvolte..( vedi i figli che spesso pagano tragicamente le "scelte del cuore" dei loro genitori). Il criterio di scelta per il credente , ma anche per l'uomo e la donna RETTI di cuore, non sono solo i sentimenti, "il sentire", ma è sempre anche il BENE e di ciò che è MIGLIORE!! E la scelta del BENE e del MEGLIO chiama in causa anche altri… Leggi il resto »