La quarta domenica di Pasqua sosta sempre su Gesù che si presenta come il pastore bello. Siamo soliti definire Gesù pastore buono, ma il testo evangelico non dice buono bensì bello.
Dal Vangelo di Giovanni (Gv 10,9)
«Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo»
Una delle immagini per dire la bellezza della sua identità e del suo servizio è quella della porta. Di questa colpisce la sottolineatura della libertà che Gesù accorda: «se uno…». Davvero se uno – se io, tu – lo vuole, entra in Lui e trova riparo, protezione; esce e trova spazio vitale, trova quanto lo nutre. Gesù non chiude a chiave chi è dentro, né lascia fuori chi bussa dall’esterno. Gesù di fronte ad altri candidati pastori che sono brutti – in quanto pretendono di essere serviti anziché servire – non teme di dirci «Io sono la porta», di presentarsi come il pastore bello che ha cura della vita di ciascuno, che si inginocchia a lavare i piedi degli uomini, che lascia liberi. Ecco la bellezza. «Io sono la porta»: la vita passa da Lui. Dove voglio andare? chi voglio seguire, per quale porta intendo passare?
Per desiderio di papa Paolo VI tutta la Chiesa celebra, in questa quarta domenica di Pasqua, la giornata mondiale per le vocazioni. Per non dimenticarci di questa intenzione e favorire una cultura vocazionale: è bella la vita quando, come quella di Gesù, è tutta donata per i fratelli. Ecco di seguito uno stralcio del Messaggio – intitolato: Le vocazioni, testimonianza della verità – che quest’anno Papa Francesco ha rivolto alla Chiesa:
Anche oggi Gesù vive e cammina nelle nostre realtà della vita ordinaria per accostarsi a tutti, a cominciare dagli ultimi, e guarirci dalle nostre infermità e malattie. Mi rivolgo ora a coloro che sono ben disposti a mettersi in ascolto della voce di Cristo che risuona nella Chiesa, per comprendere quale sia la propria vocazione. Vi invito ad ascoltare e seguire Gesù, a lasciarvi trasformare interiormente dalle sue parole che «sono spirito e sono vita» (Gv 6,62). Maria, Madre di Gesù e nostra, ripete anche a noi: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela!» (Gv 2,5). Vi farà bene partecipare con fiducia ad un cammino comunitario che sappia sprigionare in voi e attorno a voi le energie migliori. La vocazione è un frutto che matura nel campo ben coltivato dell’amore reciproco che si fa servizio vicendevole, nel contesto di un’autentica vita ecclesiale. Nessuna vocazione nasce da sé o vive per se stessa. La vocazione scaturisce dal cuore di Dio e germoglia nella terra buona del popolo fedele, nell’esperienza dell’amore fraterno. Non ha forse detto Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35)?
Cari amici, specialmente in questo giorno: non dimentichiamo di pregare gli uni per gli altri!! Pace e bene!
fra Francesco e fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org