Il Vangelo di oggi riporta l’episodio della chiamata del “giovane ricco”: una “vocazione mancata” che il Papa ha commentato stupendamente stamane, in Santa Marta.
Vi propongo un breve video con alcune parti della sua omelia, riprendendo poi di seguito alcune frasi fra le più significative. Si tratta di un brano evangelico sempre provocante e pungente: lasciatevi toccare il cuore!
Al Signore Gesù sempre la nostra Lode.
Dal Vangelo di Marco (Mc 10,17-27)
In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com’è difficile entrare nel regno di Dio! E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio».
Il Vangelo del giovane ricco che si getta in ginocchio davanti a Gesù per chiedergli cosa debba fare per avere in eredità la vita eterna, è stato al centro dell’omelia di Papa Francesco.
Quest’uomo – sottolinea il Papa – “aveva tanta voglia di sentire le parole di Gesù”: era “un uomo buono, perché fin dalla sua giovinezza aveva osservato i comandamenti. Un uomo buono”, dunque, “ma questo non era sufficiente, per lui: voleva di più. Lo Spirito Santo lo spingeva”. Gesù lo guarda con amore e gli fa la proposta: “Vendi tutto e vieni con me a predicare il Vangelo”. Ma quello, sentendo queste parole, “si fece scuro in volto e se ne andò rattristato” perché possedeva molti beni:
“Il suo cuore inquieto, proprio per lo Spirito Santo che lo spingeva ad avvicinarsi a Gesù e a seguirlo, era un cuore pieno, e lui non ha avuto il coraggio di svuotarlo. E ha fatto la scelta: i soldi. Il cuore pieno di soldi … Ma non era un ladro, un reo: no, no, no! Era un uomo buono: mai aveva rubato, mai! Mai truffato: erano soldi onesti. Ma il suo cuore era imprigionato lì, era legato ai soldi e non aveva la libertà di scegliere. I soldi hanno scelto per lui”. “Quanti giovani – ha proseguito Papa Francesco – sentono nel loro cuore questa ‘chiamata’ ad avvicinarsi a Gesù, e sono entusiasti”, “non hanno vergogna di inginocchiarsi” davanti a Lui, di “dare dimostrazione pubblica della loro fede in Gesù Cristo” e “vogliono seguirlo, ma, quando hanno il cuore pieno di un’altra cosa e non sono tanto coraggiosi per svuotarlo, tornano indietro, e quella gioia diviene tristezza”. Anche oggi ci sono tanti giovani che hanno la vocazione, ma a volte c’è qualcosa “che li ferma”: “Dobbiamo pregare perché il cuore di questi giovani possa svuotarsi, svuotarsi di altri interessi, di altri amori, perché il cuore divenga libero. E questa è la preghiera per le vocazioni: ‘Signore, mandaci, mandaci suore, mandaci preti, difendili dall’idolatria, dall’idolatria della vanità, dall’idolatria della superbia, dall’idolatria del potere, dall’idolatria del denaro’. E la nostra preghiera è per preparare questi cuori per poter seguire da vicino Gesù”. L’uomo di questo Vangelo – ha affermato il Papa – è “tanto buono e poi tanto infelice”. Ci sono tanti giovani oggi così. Per questo occorre elevare a Dio una preghiera intensa: “E’ la preghiera: ‘Aiuta, Signore, questi giovani, perché siano liberi e non siano schiavi, perché abbiano il cuore soltanto per te’, e così la chiamata del Signore può venire, può dare frutto. E questa è la preghiera per le vocazioni. Dobbiamo farne tanta: pregare. Ma, sempre stare attenti: le vocazioni ci sono. Dobbiamo aiutare affinché crescano, affinché il Signore possa entrare in quei cuori e dare questa gioia indicibile e gloriosa che ha ogni persona che segue da vicino Gesù”.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Andrea, immagino nella mia umile e scarsa conoscenza delle Sacre Scritture, che Gesù si riferisse alle persone che vivono in accordo con gli insegnamenti di io ma che purtroppo non riescono a "spostare" il centro del loro mondo dai valori della società (prestigio, potere, denaro, carriera). L'ambizione non gli permette di vedere che la vita è fatta di condivisione, empatia, inclusione, comprensione. Il lavoro, la conoscenza, la ricerca scientifica, sono un contorno, non l'obiettivo finale, che è donarsi a Dio e agli Altri. Cercare un lavoro e dunque un modo di sostentarsi non è come mettere la carriera e i… Leggi il resto »
si. eppure resta il fatto che si è prigionieri del denaro non solo quando se ne ha tanto, ma anche quando non se ne ha a sufficienza per vivere. infine si resta avvinghiati ad altro, non si riesce a concentrarsi su altro. nello stesso modo in cui alcune persone ricche non sono possedute dai loro beni, le persone povere possono essere possedute dal fatto di non averne, e non intendo con questo il fatto di avere cose, oggetti, ecc, ma dal bisogno stesso di poter mantenere se stessi ed una famiglia. e questo, è molto grave. viene tolto un dovere,… Leggi il resto »
E vero che bisogna pregare per questo. Ma come puoi sentire quella voce quando ti trovi in una situazione senza lavoro e pieno di debiti? Ho già fatto esperienza con Gesù,e posso testimoniare che è vivo! Ma con questa situazione non trovo il modo di darmi tutto a Dio. Sento il peso che mi schiaccia tutti i giorni, come fare? è bello servire il Signore
fratello…ti ricordo e affido. grazie per la tua condivisione. f. Alberto
bellessimo…e questa gioia la sperimento anch'io!!