Nelle molte mail che mi giungono infatti, mi si chiede continuamente come discernere la vocazione e quali siano i passi per diventare un frate francescano. Di seguito ecco una sintesi del cammino.
Vi benedico. Al Signore sempre la nostra Lode.
Signore cosa vuoi che io faccia?
Quante domande nascono nel cuore quando ci si mette in ascolto! «Signore, cosa vuoi da me? Cosa vuoi che io faccia? Qual è il tuo disegno su di me?». Se vuoi conoscere qual è il cammino che un giovane può compiere per donare la sua vita al Signore come frate francescano, ecco le tappe più importanti.
1) I primi passi: mettersi in ascolto «Seguimi»
Il «segreto» che dà inizio ad ogni “storia vocazionale” può forse essere brevemente descritto come un incontro vivo, un trovarsi “faccia a faccia” con il Signore, riconosciuto come buono e affidabile, pieno di attenzione e di benevolenza. È l’esperienza dell’amicizia profonda con cui Dio sa attirare ai suoi disegni i suoi figli e ancora rivolgere un invito : «Seguimi».
Il «Gruppo san Damiano»
Quando un giovane intuisce questa chiamata misteriosa del Signore e un fascino del tutto particolare verso la «forma di vita» tracciata da San Francesco, può chiedere di iniziare un cammino di discernimento con il «Gruppo San Damiano»: un percorso con altri giovani “in ricerca”che dura circa un anno , con incontri mensili guidati da alcuni frati ( il corso è attivo in varie parti d’Italia). Avrà in tal modo la possibilità di essere accompagnato nella direzione spirituale, di pregare in fraternità, di confrontarsi, di vivere momenti di ritiro e di silenzio e di sperimentare occasioni di servizio e volontariato. In questo tempo si ha pure la possibilità di passare periodi prolungati in alcune nostre Comunità e conoscere così più da vicino (e in libertà) la vita francescana.
- tau e saio
2) La formazione francescana
Il «Postulato»
L’entrata «ufficiale» in convento si ha con l’ingresso in Postulato. Accanto ad una comunità di frati vive il gruppo dei postulanti, quei giovani, cioè, che, concluso “il Gruppo San Damiano”, hanno chiesto di proseguire il cammino francescano, conducendo una vita il più possibile vicina a quella dei frati stessi. È un periodo di due anni in cui si possono assaporare in maniera significativa e bella, alcuni dei valori fondamentali della vita francescana: l’ascolto del Signore, soprattutto nella preghiera comunitaria e personale; la fraternità; il servizio nella dedizione di sé all’altro.
Il Postulato a cui noi facciamo riferimento per tutte le regioni del Nord Italia ( Emilia Romagna compresa) si trova a Brescia, nel Convento San Francesco. Per le regioni del Centro si trova ad Osimo nelle Marche e per il Sud a Benevento.
Il «Noviziato»
Si tratta di un anno particolare, vissuto presso la Tomba di San Francesco e la sua Basilica in Assisi, in cui si privilegiano soprattutto due aspetti. In primo luogo la vita di preghiera: oltre alla Liturgia delle Ore, molto tempo viene trascorso a contatto con la Parola di Dio , nell’adorazione eucaristica, nella meditazione personale.
L’altra dimensione che trova in quest’anno una accentuazione notevole riguarda il discernimento personale, ossia l’impegno di un confronto frequente con il frate maestro che accompagna i giovani in questo cammino.
Durante il Noviziato, inoltre si affrontano tematiche relative ad aspetti fondamentali della vita consacrata, si approfondiscono la vicenda biografica e spirituale di San Francesco e quella di altre figure importanti del nostro Ordine francescano, come Sant’Antonio di Padova, S. Massimiliano Kolbe, S. Chiara d’Assisi.
Il Noviziato ha come meta la “Professione semplice”, quando il giovane veste il Saio francescano e pronuncia i voti di povertà, castità e obbedienza come prescrive la Regola. Può così proseguire ulteriormente la sua ricerca e la sua formazione da frate per tre anni, in vista di una promessa e di un’adesione definitiva per la vita (la Professione solenne).
«Il Post-Noviziato»
Inizia il periodo più lungo della formazione alla vita francescana. È un tempo di almeno quattro, cinque anni, trascorso (per i giovani frati del Nord Italia) in un Convento-Seminario (S. Antonio Dottore), a Padova, accanto alla Basilica di S. Antonio, straordinario discepolo di S. Francesco.
Altre case formative e di studio della teologia sono ad Assisi e a Roma. Qui il cammino dei giovani frati è finalizzato soprattutto al discernimento sulla Professione definitiva (detta “Solenne”) dei voti di povertà, castità e obbedienza. Contemporaneamente, per i giovani anche con tale chiamata, prosegue un discernimento più intenso per poter ricevere gli «Ordini Sacri» e quindi diventare Sacerdoti di Cristo. La quotidianità ordinaria, la semplicità della vita, le fatiche umili e discrete, divengono il «banco di prova» per verificare se questa vita è davvero ciò a cui il Signore chiama.
Quali sono gli ambiti in cui il giovane frate può sperimentarsi? Sono quelli della fedeltà nella preghiera; nella fraternità vissuta con gioia e semplicità; la serietà nel proprio accompagnamento spirituale; lo studio fatto con impegno; i diversi tipi di servizio a carattere pastorale e socio-caritativo o missionario; uno stile di vita semplice e povero; la letizia come atteggiamento fiducioso di abbandono nelle mani della Provvidenza.

3) La Professione Solenne
Eccoci dunque al termine di questi primi anni di vita francescana! Con la “Professione Solenne” il giovane frate entra a far parte definitivamente della nostra famiglia dei Frati Minori Conventuali, per continuare, con la grazia del Signore, ad essere gioioso testimone del Vangelo! Contemporaneamente, alcuni dei medesimi frati (concluso il discernimento anche su tale chiamata) ricevono l’Ordinazione Sacerdotale.
4) A servizio del regno di Dio
A questo punto, il giovane frate, è chiamato alla prima “obbedienza” ed è inviato in una delle nostre comunità operanti in molteplici e diversi settori: pastorale-parrocchiale, ma anche caritativo, santuariale, missionario, culturale, sociale…C’è dunque spazio per ogni sensibilità e attitudine e disponibilità! E…qui, inizia, con l’aiuto di Dio e dei fratelli, un altro appassionante tratto di strada.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Buonasera Frate Alberto sono un ragazzo di 39 anni da sempre ho sentito la chiamata di nostro signore alla vocazione di frate, ma la mia vita è stata pianificata dagli altri lavoro da 22 anni per un lungo periodo sono stato fidanzato ma alla fine ho capito che non era la vita che il Signore ha scelto per me, infatti da 8 anni che ci siamo lasciati è non penso ad altro nel ultimo periodo ancor di più. Ho fatto da sempre opere di bene è frequentato la chiesa però sento che non mi basta, io mi trovo in Sicilia… Leggi il resto »
pace a te. grazie per la fiducia. Contatta il frate incaricato nella tua regione per le vocazioni francescane. ti aiuterà volentieri. ti benedico. fra Alberto
Sicilia
fr. Saverio Benenati
SRPGV – MGF Sicilia
Convento S. Maria della Dayna
Salita San Francesco – 90035 MARINEO (PA)
Tel./fax: 091 8725133
E-mail: segreteria@mgfsicilia.org
fra.saverio.benenati@mgfsicilia.org
Salve fra Alberto, mi chiamo Carmelo e ho 42 anni, siciliano. Da due anni ho riscoperto la fede abbandonata dopo i sacramenti, portavo è sto portando la mia croce, ma da due è molto più leggera, grazie alla Madonna che appunto da due anni si è fatta presente nel mio cuore. Frequento settimanalmente un gruppo di rinnovamento dello spirito e regolarmente la domenica la Santa messa. In settembre di questo anno ho fatto il mio primo pellegrinaggio presso Nostra Signora dello Scoglio e in agosto tre giorni di ritiro presso i frati Carmelitani più vicini a me. (Esperienza necessaria per… Leggi il resto »
Ti incoraggio e benedico. fidati del Signore: lui ti mostrerà la via per te.
Non vi pare che la chiesa dovrebbe rivedere la sua rigidità riguardante i candidati gay al sacerdozio.' in fondo papa Francesco si è mostrato molto aperto con queste persone.
Il problema è sempre lo stesso, come ho scritto altre volte. L'accoglienza e il rispetto per la persona sono sempre fuori discussione. Altro è invece condividere atteggiamenti e scelte disordinate che vanno contro la fede e la morale cristiana . Quando un candidato al sacerdozio vive queste contraddizioni è più utile e positivo per lui come per la chiesa e i fedeli tutti, invitarlo ad una vita laicale certamente più serena e semplice da condurre e portare a vanti rispetto ad una scelta religiosa così impegnativa ed esigente. Nessuna esclusione dunque discriminante, ma attenzione al vero bene della persona come… Leggi il resto »