In questa settimana Santa vi sto ricordando tutti, specialmente i ragazzi e le ragazze in discernimento per la vita religiosa, magari talvolta trepidanti o impauriti. A ciascuno voglio dire di non temere e di fidarsi del Signore: Lui ha dato la vita per noi e vuole solo il nostro bene!!
Vi presento oggi di seguito una bellissima testimonianza di una cara amica religiosa, Suor Barbara, delle Suore Francescane Elisabettine con le quali noi frati conventuali collaboriamo (specie in ambito giovanile) aiutandoci reciprocamente in buona armonia e letizia per il Regno di Dio.
Vuole essere da parte mia un omaggio alle tante meravigliose donne consacrate che nel mondo si spendono e si donano gratuitamente e anche uno sprone alle ragazze che in cuor loro qualche volta hanno pensato a questa strada, ma che poi…hanno rimandato, disatteso..allontanato. Ancora una volta ripeto: fidatevi del Signore!
Vi benedico e a tutti una Settimana davvero Santa.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

La giovane mi guarda dritta negli occhi. Poi spara: Perché ti sei fatta suora?
Domanda che improvvisamente fa scendere dalle nuvole e appoggiare i piedi per terra. Se mi fermo e riordino i pensieri potrei fare molti discorsi, ma immediatamente rispondo: Perché volevo essere felice.
Oggi non è di moda seguire Gesù, cercare di imparare da Lui, seguirlo nella via del Vangelo, figuriamoci se è di moda scegliere la consacrazione religiosa. E ancor più per una ragazza. Per l’immagine che nel tempo è stata appiccicata alla donna, ci sono tanti pregiudizi che possono bloccare le giovani rispetto ad una scelta di vita consacrata.
Talvolta la vita della suora è vista come una condizione in cui è ridotto lo spazio di libertà, segregata tra le mura di conventi vecchi di mattoni e di mentalità e oppressa dalla vita comunitaria, senza spazi per sé, senza possibilità di cambiamento e crescita. Si crede che la suora porti sfortuna addirittura, per cui, il sabato pomeriggio in centro città può capitare di vedere persone che toccano ferro…o altro! quando una suora si fa largo tra la gente, passeggiando tranquillamente.
Rispetto alla realtà della vita religiosa maschile è come se ci fosse una marcia in meno; meno competenti, meno istruite, meno inserite nella realtà, con minori possibilità di movimento, senza occasione di realizzazione personale.
Forse a creare una immagine distorta, parziale e negativa delle suore hanno contribuito le suore stesse…
Un cambiamento forte e una spinta necessaria per cambiare alcuni aspetti sono venuti dal Concilio Vaticano II, che ha offerto una lettura nuova della vita della Chiesa e anche della vita consacrata al femminile.
In particolare si è avviato un cammino di rinnovamento che ha portato un confronto con la società e la cultura, che in certi periodi era sfuggito. Certo, talvolta ciò che si dice o si è scritto sulla vita religiosa femminile può risultare essere più un ideale che la realtà, perchè il rinnovamento della mentalità e delle strutture è lento, sostituire pregiudizi con esperienze di vita è spesso faticoso, ma resta, sempre, a fondamento, la testimonianza di tantissime donne che nella scelta della vita consacrata hanno trovato il senso, il motivo di vita e di vita riuscita, secondo il cuore di Dio.
Il problema oggi credo sia uno solo: trovare un equilibrio tra vita consacrata femminile e questione donna. È un problema…io penso sia una ricchezza da scoprire, un mistero da svelare, una realtà bellissima da vivere.
Si tratta di una questione dibattuta in molte sedi e della quale sempre più le consacrate vanno prendendo coscienza, tanto che su questo si può pensare di ripartire anche per proporre questa scelta di vita, nel nostro tempo, alle giovani donne.
Il mondo ha un estremo bisogno di consacrate che siano veramente donne, umanamente sane e consapevoli della propria ricca identità. I primi a credere in questo dovrebbero essere tutti i cristiani. Non è così…che strani siamo!

Ma allora… Perché mi sono fatta suora?
Prima di tutto non mi sono fatta suora io, ma ad un certo punto ho capito chiaramente che il Signore sognava per me, con Lui, una relazione d’amore forte. Il Signore mi ha fatta suora, il Signore mi ha creata suora e mi ha chiesto di credere nel fatto che questa vocazione è il dono più grande che mi poteva fare, nell’amore. Mi sono sentita molto amata e mi sono innamorata!
Ho ceduto alle sue avances…non senza fatica, non senza porre e porGli molte domande, ma alla fine ho capito che solo con Lui potevo essere felice. Perché è l’amore che rende felici e Lui è l’Amore. Questo mi è bastato e mi basta. Mi sono buttata, meglio abbandonata e non sono rimasta delusa. Sono felice, non mi sento una donna a metà, non mi sento rinchiusa da nessuna parte, il Signore sta realizzando i miei desideri più antichi e profondi anche se in modi diversi da come io immaginavo; sono una donna felice, insieme al Signore e a tanti, tanti fratelli e sorelle.
Suora…sì…suora felicità!!!
La giovane mi guarda dritta negli occhi, non ha distolto un secondo i suoi occhi dai miei.
Mi saluta pensosa…spero scelga di essere felice.
Suor Barbara – barbara.danesi@elisabettine.org
Ho sempre desiderato da bambina fare una missione, poi la vita ti sconvolge e Dio non esiste più. ..tanta era la rabbia ma tanto ero il desiderio di ricevere amore.
Zoppicando,cadendo, sbagliando ho chiesto di morire ma la sua misericordia mi ha ridato la vita, un cammino con nuovi orizzonti e dopo un.percorso in Terra Santa credo voglia di più come si fa a discernere senza un padre spirituale??
Missione , consacrazione???
Una guida spirituale è senz'altro fondamentale..senza non si va da nessuna parte. pace e bene e buon cammino.
Ciao mi chiamo Teresa ho 34 anni la mia vita è cambiato tanto da quando ho incontrato l'amore del nostro signore vedo le cose di questo mondo molto più lontane da me e sento che da quasi un anno in signore mi chiede qualcosa di più forse è una vocazione religiosa non so sto facendo un bel discernimento ma l'unica cosa che mi blocca è la mia famiglia perché so che non capiranno voglio solo mettermi tra le braccia del mio signore
Pace a te. Grazie per la fiducia..ti incoraggio. credo infatti che a 34 anni, pur con tutto il rispetto dovuto ai tuoi cari, tu abbia il diritto e il dovere di costruire la tua vita in base alla chiamata, alla tua specifica vocazione..per un cammino di discernimento tieni presente che è indispensabile farsi aiutare confrontare con una guida spirituale: da sola non andrai da nessuna parte. Ti consiglio di contattare Sr Barbara del post che vedi sopra. Sr Barbara è una suora francescana che collabora con me. ti darà una mano volentieri. Buona settimana santa. ti ricordo. fra Alberto
È vero che con una malattia invalidante (ho una sindrome genetica rara che può colpire tutto il corpo ma, soprattutto, l'apparato muscolo scheletrico) non si può farsi suora?
Grazie!
Pace e bene!
Pace e bene. Credo che, prima di tutto si tratti di verificare bene insieme di che cosa si tratta e che cosa implichi . In linea di massima, pero, per un ingresso in un ordine o congregazione religiosa è richiesta la salute fisica. Per quanto ne so solo una congregazione accoglie malati e anche disabili. Si tratta dei "volontari della sofferenza"
http://www.luiginovarese.org/realta-associative/centro-volontari-sofferenza/
..sono una congregazione fondata da un santo sacerdote. cordiali saluti. fra Alberto
Grazie Fra Alberto. Ho letto solo ora!Nel caso mio, essendo la mia patologia una sindrome, nemmeno i medici sanno bene cosa implicherà. Negli ultimi anni hanno solo capito che tra la terza e l'inizio della quinta decade di età ci può essere un peggioramento che può portare alla carrozzina. Io per ora uso dei bastoncini per lunghe camminate (di certo non mi fermo: a luglio vado in Terra Santa per la seconda volta) non posso sollevare pesi sopra ai 10kg e nei periodi di stanchezza maggiore (dovuti alla malattia) uso le stampelle o le uso quando ho tanto male alle… Leggi il resto »
pace e bene. grazie ancora per la fiducia. Ti ricordo e affido..Io vivo al convento del Santo. se passi ti vedo volentieri. Un ricordo. fra Alberto