Molti di voi mi scrivono per conoscere meglio la storia e le vicende dei frati francescani e specialmente sull’ Ordine dei Frati Minori Conventuali, la mia famiglia francescana, che è anche la più piccola (circa 5000 frati nel mondo) rispetto ai più numerosi F. Minori Cappuccini o F. Minori (Osservanti), ma che certo può vantare un’antichità e una continuità ininterrotta e unica dalla sua fondazione per opera di S. Francesco.
Del Fondatore dell’Ordine Francescano del resto, i Frati Minori Conventuali, hanno da sempre l’onore di custodirne la tomba nella Basilica di Assisi, così come da sempre custodiscono le tombe di altri grandi santi francescani come S. Antonio di Padova o S. Giuseppe da Copertino, o del beato Duns Scoto…
Ai Francescani “Conventuali”, ricordo e sottolineo, appartiene pure un santo straordinario come S. Massimiliano Kolbe, martire ad Auschwitz, che a noi tutti ha lasciato un grande amore per la Vergine Immacolata. Al riguardo potete vedere come i nostri confratelli presenzino ogni anno all’omaggio che il Papa rivolge alla Vergine in Piazza di Spagna a Roma: una tradizione assolutamente “Kolbiana”!
Va anche detto come l’Ordine dei Frati Minori Conventuali, sia la famiglia francescana che non ha subito particolari crisi vocazionali (anche in questi nostri difficili tempi), ma anzi risulti (dagli anni ’60) in crescita costante grazie anche alla sua grande vitalità missionaria.
Al riguardo leggo oggi nel blog Cantuale Antonianum, gestito da un caro confratello, una notizia di alcuni mesi fa che mi era sfuggita, ma che mi giunge alquanto gradita. L’Ordine dei Frati Minori Conventuali, i “Grey Friars” inglesi, ha accolto la domanda di due frati francescani anglicani che cercavano la comunione con la Chiesa di Roma.
I due religiosi della Society of Saint Francis in Inghilterra, lo scorso maggio, dopo la loro formale accettazione nella Chiesa, hanno intrapreso subito l’anno di noviziato. Fra Paschal Worton e Fra Maximilian Martin sono stati anche “raccomandati” in modo speciale dall’Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, che – una volta capito il loro desiderio di “varcare il Tevere”, ha cercato di aiutarli a continuare nella loro genuina esperienza francescana. Ambedue erano professi nella congregazione anglicana da 25 anni.
Non dunque dei ragazzotti che danno un colpo di testa. I nostri frati inglesi, con molto tatto, ma con molta letizia e accoglienza, li hanno benevolmente accolti, istituendo solo per loro un particolare noviziato, che li aiuti a diventare bravi frati e cattolici.
Queste conversioni singole – e ce ne sono parecchie – non le troverete nelle statistiche dell’Anglicanorum Coetibus, cioè dell’Ordinariato istituito per la riunione corporativa degli anglicani alla Chiesa di Roma, eppure anche questi piccoli numeri contano. San Francesco gioisce e il suo Ordine si rallegra.
Se vi interessa capire qualcosa del colore originale dei frati francescani, che non è il marrone o altro colore – come molti ritengono – ma il grigio cenere, leggete questo mio post precedente.
Buon cammino verso il S. Natale ormai alle porte.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org