Molti mi chiedono il significato della “Tredicina di sant’Antonio“: cosa vuol dire questa espressione? Per quale motivo agli altri santi spesso si dedica una novena (pregandoli per nove giorni consecutivi) e a questo santo ci si rivolge con un’altra modalità?
Proprio oggi, 31 maggio, inizia la Tredicina di sant’Antonio, i 13 giorni di festa e preghiera che preparano alla grande solennità del Santo, il 13 giugno. Ogni anno in tanti santuari del mondo dedicati al nostro grande Antonio, e in particolare qui a Padova, presso la basilica a lui intitolata, questi sono giorni caratterizzati da eventi, celebrazioni, pellegrinaggi, suppliche… tutto nel nome di Antonio di Padova!
Fra le varie proposte di questi giorni, un paio in particolare sono dedicate a voi giovani:
- la “Notte di Miracoli“, martedì 6 giugno: una serata di preghiera dedicata ai giovani, con la basilica aperta fino a tarda notte (a questo link trovi tutte le informazioni);
- la “Messa per i giovani“, martedì 13 giugno: nel giorno della grande festa del Santo, l’ultima celebrazione della giornata, alle 21.00, è dedicata in particolare a voi (a questo link altre informazioni).

Ma perché tutto questo? Perché una “Tredicina”? Per prima cosa, ho dovuto anch’io chiarirmi un po’ le idee con un po’ di storia… E poi ho scoperto anche dei meravigliosi collegamenti con la solennità che abbiamo celebrato domenica scorsa: la discesa dello Spirito Santo il giorno di Pentecoste.
Frate Antonio da Lisbona morì a Padova il 13 giugno 1231. Di lì a poco iniziò il processo che portò a proclamarlo Santo, in meno di un anno (la canonizzazione più veloce di cui si abbia memoria!). Fu papa Gregorio IX a canonizzarlo a Spoleto il 30 maggio 1232, festa di Pentecoste. Da allora i padovani – e tutti i devoti – poterono iniziare a celebrare il loro amato frate Antonio con il titolo di “Santo” già una “tredicina” di giorni prima del 13 giugno, anniversario della sua nascita al cielo.
La felice concomitanza della solennità di Pentecoste con l’inizio della Tredicina in onore di Antonio, ci ricorda quanto l’azione dello Spirito abbia caratterizzato la vita del Santo portoghese. Il suo primo biografo (nella vita detta “Assidua”) definisce la sua lingua “penna dello Spirito Santo”, mentre nelle Fonti Francescane (Fioretti, FF 1874) frate Antonio è chiamato “il maraviglioso vasello dello Spirito Santo”. Si racconta infatti che un giorno “messer santo Antonio di Padova” predicò davanti al papa e ai cardinali in modo così efficace e infiammato dallo Spirito Santo che sembrava ripetersi “quello antico miracolo degli apostoli al tempo della Pentecoste”, poiché tutti i presenti, di varie nazionalità, lo sentivano parlare nella propria lingua nativa.
Invochiamo allora lo Spirito Santo perché trovi anche in noi, come in Antonio, persone disponibili all’efficace grazia di Dio. Il nostro amato santo, particolarmente legato alla Pentecoste, sostenga la nostra preghiera con la sua potente intercessione.
Pace e bene a tutti!
fra Fabio – frafabio@vocazionefrancescana.org