Oggi in tutta la Chiesa si celebra la festa della “Presentazione di Gesù al tempio“. Alcuni di voi mi hanno scritto chiedendomi qualche informazione in più su tale ricorrenza e il suo significato per ogni cristiano, ma soprattutto per i consacrati.
Ebbene, questa festa giunge 40 giorni dopo il Natale ricordando il momento in cui il Bambino Gesù, per la prima volta, è condotto al tempio di Gerusalemme dai suoi genitori per compiere i riti prescritti dalla legge di Mosè: la sua consacrazione al Signore come ogni maschio primogenito e la purificazione della madre.
Per questo motivo la festa è anche conosciuta nella tradizione cristiana sotto il titolo di “Purificazione della Vergine“. Ma essa porta anche un’altra designazione, forse più conosciuta a livello popolare, di “Festa della candelora“, con riferimento alle candele benedette e accese nel rito a significare che Gesù è la Luce del mondo, così come proclamato da Simeone nel Vangelo:
«I miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele » (Lc 2,30-32).
Simeone è un vecchio uomo presente al Tempio e che attendeva Gesù, come leggiamo nel Vangelo:
«Lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore».
Riusciamo ad immaginarcelo questo anziano, che attendeva da tanti anni senza scoraggiarsi, la venuta del Messia? Egli aspettava, attendeva… Questo significa che egli era attento ai segni che il Signore gli indirizzava. La sua attesa non era dunque passiva o sterile, come del resto il Vangelo bene illustra:
«Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio» (Lc 2,27).
Simeone era abituato ad ascoltare la voce del Signore, a riconoscerla fra tutte le altre e ad obbedirgli. È così che si ritrova al tempio nello stesso momento in cui Maria e Giuseppe vi conducono il Bambino Gesù. Ma possiamo dire la stessa cosa di Anna, una donna molto anziana, come Simeone, che da sempre si era messa in ascolto e a servizio del Signore nel tempio.
«Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere» (Lc2,37).
Simeone e Anna, due persone avanzate negli anni! Ma ancor più, due persone molto avanti nel cammino del Signore, che hanno affrontato nella loro vita molte difficoltà ed ostacoli e che ancora ci provocano dopo 2000 anni con la loro speranza e fedeltà, con il loro affidarsi!
Ma tu, come attendi il Signore? Desideri incontrarlo e seguirlo? Sei attento ai suoi segni, alla sua voce?

La festa della Presentazione di Gesù al tempio è anche, ogni anno, la Giornata mondiale della Vita consacrata. Vale a dire, la festa di quanti hanno deciso di seguire più da vicino l’unico maestro, il Signore Gesù! È la festa dunque anche di noi frati francescani! Come Simeone ed Anna, noi l’abbiamo incontrato e desideriamo e cerchiamo di annunciarlo e testimoniarlo nella nostra vita seguendo i passi di san Francesco d’Assisi. La vocazione è una risposta d’amore ad un Amore più grande che ti chiama e interpella!
E tu? Saprai ascoltare ed accogliere l’invito che il Signore ti rivolge? Ti lascerai sedurre e conquistare?
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org