Oggi vi propongo la corrispondenza intercorsa con Mario, un giovane di 29 anni di Firenze. Come è giusto, ha cercato di valorizzare a pieno i suoi talenti e rincorrere per alcuni anni i suoi sogni.
Poi, ecco sopraggiungere, nonostante tutto un senso di incompletezza e la ricerca di un di più, di una pienezza che manca e che solo il Signore può saziare. Affido alla vostra preghiera il cammino di Mario come quello di tanti giovani come lui assetati di Dio.
Vi benedico. Al Signore sempre la nostra lode.
Lettera di Mario
Salve Fra Alberto, da tempo seguo il suo bellissimo blog e dopo aver tanto riflettuto ho deciso di scriverle. Da circa 10 anni studio musica con buoni risultati. Ho avuto la fortuna di incontrare musicisti famosi e di suonare con loro, di fare concerti e di insegnare.
Da un po’ ti tempo a questa parte ho l’impressione che tutto questo non sia più sufficiente, sento nella mia vita una grande incompletezza. L’esperienza, sicuramente interessante, della musica mi sembra, tutto sommato, piena di egoismo davanti alla possibilità di vivere per aiutare il prossimo. Anche la strada del matrimonio mi appare poco interessante davanti al fascino dell’esperienza della vita religiosa.
Credo che valga la pena approfondire questi miei dubbi e volevo sapere da lei a chi posso rivolgermi per cercare di capire se la mia sia una vera e propria vocazione. Io vivo a Firenze, può darmi delle indicazioni per compiere la mia ricerca? Grazie mille. Un saluto.
Risposta di fra Alberto
Pace a te, caro Mario. Grazie per la fiducia e per gli apprezzamenti al blog. Mi ha colpito molto quanto mi scrivi sul tuo percorso di ricerca, che trovo comune a quello di molti altri ragazzi “talentuosi” che si sono dedicati anima e corpo ad una passione, che si sono spesi investendo tutte le loro energie e capacità nel raggiungere una meta umanamente invidiabile come la tua.
E credo che se c’è un campo che possa affascinare oggi un giovane, sia proprio quello della musica; dimensione quasi “divina” ed estremamente appagante. Poi, in realtà, sembra che anche questo non basti, non sia sufficiente, non riempia più la vita.., non dia pienezza.
Inizia allora un cammino di ricerca nuovo, più profondo ed esigente, più vero… che chiama in causa il senso profondo dell’esistenza; intuendo che solo donando e spendendo la vita per il prossimo arriva la felicità vera.
È a questo punto che il desiderio di fare qualche cosa per gli altri diventa una delle porte di ingresso ad una offerta di sé ancora più radicale, fino a giungere alla vita religiosa che è la donazione e la consegna dell’intera vita al Signore, con un amore a Lui senza ombre o altre appartenenze, con un cuore indiviso per Lui che è l’Amore. Una strada in salita, ma una strada di libertà, fino alle alte vette che stordiscono e affascinano, che tolgono il fiato per la loro bellezza.
Non so al riguardo i timori che porti nel tuo cuore di fronte a questa prospettiva di consacrazione. La preoccupazione e il freno più frequente verso questa scelta che vedo nei ragazzi con un percorso analogo al tuo, è quella di immaginarsi poi un po’ “tagliati” e non valorizzati, sprecati nei loro grandi talenti e capacità, quasi che consacrarsi significhi una vita in tono minore, sminuita. Ma credimi, se il Signore vorrà che tu intraprenda questa strada, non sarà per te un rinunciare ai tuoi doni e ai tuoi talenti, anzi!
Certamente, Lui saprà invece riplasmarli, riadattarli, reindirizzarli su vie e strade inaspettate, dove nulla di te andrà perso, ma tutto acquisterà in Dio, nuovo valore e spessore. Carissimo, scusa se mi sono dilungato, ma forse rispondendo a te avevo anche presente le domande e gli interrogativi di tanti altri ragazzi.
Ciao. Ti abbraccio e benedico.
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org