Oggi condivido con voi una mail di un giovane di nome Lorenzo e la mia risposta perché possano aiutarvi nel discernimento.
Lettera di Lorenzo
Caro frate Alberto, ieri sera ho comunicato ai miei genitori il mio desiderio e la mia decisione (che mi pareva ben ponderata dopo un serio discernimento) di diventare prete, entrando prossimamente in una casa di accoglienza vocazionale francescana.
La loro reazione è stata durissima e inaspettata, della serie: “non pensi a tutto quello che abbiamo fatto per te”; “hai un ottimo lavoro (sono ingegnere) e non pensi ai nostri sacrifici per farti studiare”; “sei matto e ti hanno plagiato”; “ci spezzi il cuore”, “se te ne vai con noi è finita”… E poi una lunga invettiva su preti e frati e la Chiesa e tutte le loro malefatte benché i miei siano entrambi credenti e attivi in parrocchia e nel volontariato.
Il mio sconcerto, il mio dolore sono enormi: non faccio che piangere e mi trovo in forte contrasto… mi sento devastato e incerto sul da farsi. Le chiedo un aiuto e un consiglio.
Lorenzo
Risposta di fra Alberto
Caro Lorenzo, grazie per la fiducia e da subito vorrei incoraggiarti e invitarti a “non temere” e ad affrontare con fede e speranza anche questa prova. Comprendo sia molto dura: sono i tuoi cari, le persone a te più vicine e certo non è bello il vedersi sconfessare e giudicare in modo tanto negativo. Posso ben capire il tuo sconquassamento.
Certo, fa riflettere come solo alcuni anni fa avere un figlio sacerdote o religioso fosse un grande onore, mentre oggi sia una disgrazia da scongiurare con tutte le forze (anche nelle famiglie cristiane)! Che fare? Ti consiglio prima di tutto, in ogni caso, un atteggiamento di rispetto e bontà come conviene ad un figlio. Cerca di accogliere dunque con mansuetudine anche le loro obiezioni, come anche i loro possibili sfoghi, comunque dettati dal bene che ti vogliono: sono essi pure “Provvidenza” e anche questo rientra nei progetti del Signore.
A modo loro, se ci pensi, ti stanno sottolineando tutta la serietà e la gravosità di una scelta che ha smesso ormai di avere paracaduti sociali o benevolenze di stato: essere prete o frate infatti oggi non è né comodo, né vantaggioso. Ti giocherai infatti l’intera tua vita su di una Parola, un invito certo risuonato forte nel tuo cuore, ma che resta comunque misterioso e per molti aspetti imperscrutabile. Non avrai più nulla per te (né beni, né affetti, né carriera…), ma sarai l’uomo di tutti, padre per una nuova grande famiglia, fratello di ciascuno nel nome del Signore: la tua vita donata, offerta, una vita carica certo di gioie e soddisfazioni immense, ma che anche chiede moltissimo… Sei proprio sicuro che è questo che vuoi, che questa è la tua vocazione?
La vera “questione” allora caro Lorenzo (anche in questo frangente per te difficile) non riguarda tanto i tuoi cari o quello che potranno obiettarti i tuoi amici, bensì la genuinità della tua chiamata, la profondità della tua decisione, la forza della tua fede, lo slancio che ti viene dal percepirti interpellato dall’Alto.
Al riguardo continua il confronto schietto con il tuo Padre spirituale… I contrasti dei tuoi cari infatti, credimi, non potranno certo impedirti di fare la tua strada (se è davvero questo che vuoi e cerchi). Dunque, leggo il tutto come un doloroso e ruvido eppure salutare ultimo test vocazionale! Pertanto non temere! Ti ripeto: anche questo è “Provvidenza”!
Un ultimo consiglio: mostrati contento e gioioso per quello che ti accingi a fare; è una grande medicina per i genitori che alla fine desiderano e sperano per i loro figli solo una vita bella e realizzata. E poi, certo, una volta entrato in postulato saranno molto utili le le loro visite in questa tua nuova casa, dando loro la possibilità di toccare con mano la freschezza e la ricchezza e anche la “normalità” della vita francescana… sfatando così anche tanti luoghi comuni o timori infondati. Presto poi capiranno che non solo non hanno perso un figlio, ma ne hanno guadagnato molti altri. Diceva san Francesco: “la madre di un frate è la madre di tutti frati”.
Caro Lorenzo, restando disponibile per ogni chiarimento o consiglio, ti ricordo, ti abbraccio e benedico.
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org
L'anima si commuove nel leggere queste esperienze così dure e così forti… Un anno fa dissi ai miei che da piccola sentivo una chiamata di Dio e che di lì a due mesi sarei partita. Poi non sono più andata lì dove avevo deciso e a settembre ho iniziato la specialistica. Dio mi ha donato un padre spirituale e nel frattempo l'insoddisfazione nello studio e in tutta la mia vita (pur piena di cose belle) mi ha fatto sentire con forza la Sua voce: non era più possibile rimandare una risposta: o dicevo si e sospendevo gli studi per ascoltarLo… Leggi il resto »
Pace a te cara Romilda,
grazie per la tua condivisone e testimonianza. ti siamo vicini e ti ricordiamo nella preghiera. Possa il tuo esempio essere d'aiuto a tanti giovani titubanti e intimoriti…Vale la pena scegliere l'Amore!!!
Buon cammino! un abbraccio forte.
ti benedico.frate Alberto
Salve a tutti sono un seminarista che comprende benissimo queste dinamiche perchè ci sto passando sulla mia pelle. Figlio unico,genitori attaccatissimi a me…..sto portando a termine il mio 1° anno di seminario diocesano nonostante i tanti tentativi di farmi tornare sui miei passi (fino a una mezz'oretta fà via cellulare nella mia telefonatina serale)! Posso solo dire che ancora a volte non riesco a capire (o forse si) dove trovo la forza per andare avanti,dritto per la strada che sento mia da anni (ho preso una laurea in Fisica prima di entrare in Seminario) nonostante i tanti sottili o anche… Leggi il resto »