Nell’Antico Testamento, è molto bello il racconto della vocazione di Samuele: una chiamata che da subito lo vede mettersi in ascolto di Dio. Stupisce e provoca come, ancora giovinetto, egli abbia la capacità di dire: «Eccomi Signore! Tu mi chiami? Io mi dono a te!» (Sam 3,1-20).
Attratti dall’apparenza?
In seguito, divenuto profeta del suo popolo, su mandato del Signore dovrà individuare dei re per Israele: prima Saul, poi Davide. È interessante notare come, in questa ricerca, Samuele si lasci guidare inizialmente dall’apparenza. Quando egli, infatti, vede i figli di Iesse, pensa: «Il più grande e il più forte fra essi sarà re, l’eletto di Dio», scartando da subito Davide, il più piccolo e gracile di tutti (cf. 1 Sam 16, 1-13).
Ma il Signore stesso gli darà al riguardo una bella lezione, richiamandolo ad un discernimento più profondo: «No Samuele, tu guardi all’apparenza, a ciò che è esteriorità. Io, il Signore guardo al cuore».
Cosa può significare per noi questa esperienza? Nel XXI secolo, nei tempi tormentati che stiamo vivendo, nelle turbolenze che attraversano il mondo e la Chiesa stessa, mi pare voglia dirci che è importante e necessario aprire il nostro spirito alla creatività e novità di Dio. Egli, infatti, è sempre all’opera per indicare risposte di vita vera e autentica all’umanità in cerca di senso e orientamento. Ma guardiamoci attorno:
- Quante persone soffrono di un’emorragia di senso nella loro esistenza?
- Quante persone cercano una pace e una gioia che non possiedono?
- Quante persone rinunciano ad una vita piena e bella, perché prive di speranza e fiducia?
- Quante persone conducono giorni superficiali e vuoti, senza mai scoprire la profondità e la bellezza ?
- Quante persone non sanno e non conoscono Dio, come buon compagno e amico di strada?
Rendersi disponibili?
Il Signore ama questa umanità sofferente e inquieta e non vuole che essa si perda e si annulli! Non cessa dunque di suscitare vocazioni e chiamate al dono di sé; continua rivolgere il suo invito a giovani ardenti e appassionati che, superando la dilagante esteriorità, siano disposti a seguirlo, disposti a rendersi disponibili per amare e a spendersi per Lui e il suo Regno!
La vocazione francescana è una risposta gioiosa a questo invito del Signore: per ricevere vita, per donare vita e ricondurre alla vita. Se dunque anche tu, caro amico che leggi queste brevi righe, senti nel cuore questo richiamo, fidati del Signore e dei suoi suggerimenti.
La vocazione è questione di vita per te e per tante persone che ti incontreranno.
Al Signore Gesù sempre la nostra Lode.
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org
Quant’è bella la gioia!
Sento che il cammino vocazionale ne è sorgente!