Il tempo che viviamo ci chiede di intercettare il cambiamento con la consapevolezza che ci troviamo davanti a un cambiamento d’epoca. Come affrontarlo? Papa Francesco ci dà qualche dritta!
Cambiamento d’epoca
Se avevamo dubbi su questo, il Covid lo ha reso più che evidente: infatti la sua irruzione è molto più che una questione sanitaria, molto più che un raffreddore. Il cambiamento ci pone sempre davanti a diversi modi di affrontarlo. Il problema è che molte azioni e molti atteggiamenti possono essere utili e buoni ma non tutti hanno sapore di Vangelo.
E qui è il nocciolo, il cambiamento e l’azione che hanno e non hanno sapore di Vangelo, è discernere questo. Per esempio, cercare forme codificate, molto spesso ancorate al passato e che ci “garantiscono” una sorta di protezione dai rischi, rifugiandoci in un mondo o in una società che non esiste più (se mai una volta è esistita), come se questo determinato ordine fosse capace di porre fine ai conflitti che la storia ci presenta. È la crisi dell’andare indietro per rifugiarci.
Un altro atteggiamento può essere quello di un ottimismo esasperato – “andrà tutto bene” –, che finisce per ignorare i feriti di questa trasformazione e che non riesce ad accettare le tensioni, le complessità e le ambiguità proprie del tempo presente e “consacra” l’ultima novità come ciò che è veramente reale, disprezzando così la saggezza degli anni. (Sono due tipi di fuga; sono gli atteggiamenti del mercenario che vede venire il lupo e fugge: fugge verso il passato o fugge verso il futuro).
Nessuno di tali atteggiamenti porta a soluzioni mature. Invece, mi piace l’atteggiamento che nasce dalla fiduciosa presa in carico della realtà, ancorata alla sapiente Tradizione viva e vivente della Chiesa, che può permettersi di prendere il largo senza paura.
Fiducia
Sento che Gesù, in questo momento storico, ci invita ancora una volta a “prendere il largo” con la fiducia che Lui è il Signore della storia e che, guidati da Lui, potremo discernere l’orizzonte da percorrere. La nostra salvezza non è una salvezza asettica, da laboratorio o da spiritualismi disincarnati – c’è sempre la tentazione dello gnosticismo, che è moderna, è attuale –; discernere la volontà di Dio significa imparare a interpretare la realtà con gli occhi del Signore, senza bisogno di evadere da ciò che accade alla nostra gente là dove vive, senza l’ansietà che induce a cercare un’uscita veloce e tranquillizzante guidata dall’ideologia di turno o da una risposta prefabbricata, entrambe incapaci di farsi carico dei momenti più difficili e persino oscuri della nostra storia.
papa Francesco – info@vocazionefrancescana.org
