Sono molti i giovani, come fa Roby nella sua mail, che mi confidano di attraversare in questo tempo di pandemia momenti di non senso, crisi, noia, tristezza. Si tratta di un passaggio certo difficile, ma anche di un’opportunità per rimotivare o ridisegnare la propria vita, la propria vocazione, le proprie scelte.
Mail di Roby (23 anni – studente)
Ciao fra Alberto, per caso sono capitato nel tuo blog che mi ha parecchio incuriosito per la questioni di noi giovani che affronti. Vi ho ritrovato tante mie domande anche se fatico a individuare una risposta buona per me.
Mi chiamo Roby, ho 23 anni, frequento l’università, ma un senso di inquietudine e incertezza mi tormenta ormai da mesi, anche a causa della pandemia. Non so più bene cosa fare, né cosa sarà del mio futuro che mi intimorisce.
Studio ingegneria (come mio padre, già destinato ad ereditare il suo lavoro), ma non mi appassiona più, anche perché scelta quando ancora neppure io sapevo bene cosa volessi fare. Una noia e apatia tremenda qualche volta si impadroniscono di me azzerando le mie giornate, togliendomi ogni gioia. Capisco che mi sto arenando, ma non so neanche io come contrastare questa deriva e forse non ne ho neppure voglia. Mi pare tutto così inutile e pesante e senza un vero senso.
Soffro la solitudine, eppure un po’ ultimamente la cerco. Non ho mai veramente abbandonato la fede, anche se di fatto vivo da tanto come se non mi riguardi. Mi sento in gabbia. Ieri ho rivisto una fotografia di me ragazzino all’oratorio del mio quartiere di (…): uno spazio felice e spensierato, pieno di gioia.
Ho ripensato a don (…), al mio curato, che sempre mi rincorreva e mi cercava anche quando le combinavo. Ho ricordato che allora più volte avevo pensato che sarebbe stato bello diventare anch’io prete come lui, in oratorio, per i ragazzi… Un pensiero lontano che, però mi ha per un istante rincuorato, quasi una piccola luce nel buio che sto vivendo.
Non so cosa possa significare per me, ma ieri sera, dopo non so quanto tempo, mi sono ritrovato a pregare e a chiedere al Signore di aiutarmi, di mostrarmi la sua volontà. Ho voluto confidarti questo di me.
Ti chiedo una preghiera. Grazie. Roby
Risposta di fra Alberto
Caro Roby,
grazie per la fiducia e per quanto mi hai raccontato di te anche di molto personale e intimo,
Non ho la pretesa di fornirti risposte esaustive e definitive. Se vuoi ci si potrà incontrare anche personalmente considerando che non sei poi lontanissimo. In ogni caso mi limito a qualche riflessione in ordine ai tanti temi che tocchi.
La noia come spazio di difesa
Che tu viva con difficoltà questo tempo, è un po’ una situazione comune. Il covid ci sta tutti mettendo a dura prova accentuando molte volte limiti e fatiche già presenti. Quindi sei in buona compagnia! E la noia che dici di provare potrebbe essere da un lato anche un tempo di difesa necessario, un momentaneo ritiro in un luogo sicuro e tutelato, come capita quando talvolta abbiamo necessità di nasconderci per scappare ad una sofferenza che troppo ci opprime. Un tempo un pò sospeso…. in attesa di giorni migliori.
Tempo di domande vocazionali
Ho però anche l’impressione che questo periodo difficile abbia fatto emergere in te un malessere più antico e sepolto nel tuo profondo, che riguardi dei tuoi bisogni irrisolti e nascosti, rimandi a domande sulla tua vita che forse fin’ ora non avevi mai affrontato, chiami in causa dei tuoi desideri più veri rimasti insoddisfatti. E dunque: su chi tu voglia essere, quale direzione di vita prendere; riguardi la tua fede, gli affetti e le relazioni, il dove spenderti, il tuo futuro. Domande e questioni, in definitiva, molto vocazionali! A cui sarà necessario che tu provi a dare finalmente una risposta sincera e libera. Ne va della tua vita!
La crisi come opportunità
Questo tempo di crisi, e di noia, di vuoto allora può diventare per te un tempo creativo, anche se sofferto, in cui guardare più da vicino cosa sta succedendo nel tuo cuore, dove puoi cercare di ridare senso alle scelte già fatte, rimotivandoti se necessario. Oppure decidere di cambiarle, di orientarti verso qualche cosa di nuovo e più bello e significativo che ora potresti scoprire.
Questo tempo lo puoi dunque trasformare in una grande opportunità per te.
La possibilità di stupirti
Caro Roby, dai dunque voce alla tua curiosità e ricerca. Prova a capire di che cosa avresti davvero bisogno. Cerca di appagare quella fame che senti (di senso, amore, realizzazione, direzione), già attraverso le strade che ti è concesso percorrere. E insieme prova a percorrere anche sentieri inaspettati, mai esplorati. Datti la possibilità di stupirti, senza frapporre subito un “preferisco di no”.
La forza di un sogno
Il riferimento a quando eri ragazzo e ai bei tempi dell’oratorio, e al sogno nascosto di diventare anche tu prete a servizio dei ragazzi, potrebbe essere semplicemente il riandare ad una serenità che ora ti manca, oppure potrebbe anche indicarti un percorso da esplorare e verificare. Perché non farlo? Magari è proprio qui che ti giochi la tua felicità! I sogni, infatti, hanno una forza potente!
Il bisogno di pregare e chiedere aiuto
Mi piace soprattutto che sia nato in te il bisogno di pregare e di affidarti al Signore. Lo interpreto come un piccolo grande segno di rinascita e voglia di vita che già stai mettendo in atto, in fondo, provando a tendere la mano, provando a chiedere aiuto prima di tutto a Dio e, se ci pensi, un poco scrivendo anche al sottoscritto! Buoni indizi, che mi pare stiano indicando il tuo tendere la mano senza pensarti autosufficiente, il tuo guardare fuori dal cerchio “magico” o “tragico” in cui ti eri un poco rifugiato e insieme imprigionato.
Ti incoraggio e benedico.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org