I giovani frati studenti di Padova ci raccontano la loro “strana” estate dell’era Covid-19.
Estate al tempo del Covid-19
Quest’anno è un’estate strana per tutti, indubbiamente. Il mondo continua la sua corsa, il caldo si fa sentire come ogni anno e le zanzare purtroppo non hanno subito danni dalla pandemia, soprattutto qui nel mezzo della pianura Padana… Eppure è un’estate strana.
Siamo ancora obbligati ad andare in giro con la mascherina, a stare attenti a cosa tocchiamo, a cercare maldestramente di mantenere il famoso distanziamento sociale… A messa siamo ancora distanti gli uni dagli altri, non possiamo scambiarci il segno della pace, e il momento della comunione continua ad essere un po’ “macchinoso”… E poi siamo in difficoltà a spostarci, ad andare a trovare un amico, un parente, o a rientrare dei nostri genitori se viviamo distanti… Soprattutto per molti questa estate significa zero vacanze o quasi: ferie consumate già a marzo, conto in rosso, poco lavoro, insicurezza, timore dei contagi… Insomma, davvero un’estate diversa, impegnativa.
E per i frati com’è?
Anche per noi frati si tratta di un’estate anomala, per molti versi. In particolare noi che ci occupiamo dei giovani abbiamo cercato di rimodulare di volta in volta i nostri programmi e le nostre proposte. Siamo riusciti ora, con fatica, a mettere in piedi qualche attività estiva, a far ripartire i numerosi incontri (non solo virtualmente). Stiamo anche cercando di prevedere e programmare vari scenari per il prossimo autunno, che si presenza non meno incerto.
E per i nostri giovani frati studenti di Padova? Com’è questa estate? Ecco una loro piccola condivisione, a testimonianza di ciò che stanno vivendo, cercando di far emergere il bello e il buono da questa esperienza che ci sta cambiando un po’ tutti.
Grazie a fra Andrea che dà voce ai tanti (più di 20!) giovani frati del nostro convento Sant’Antonio Dottore, e buona lettura.
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org
La “classica” estate dei giovani frati
È certamente un’estate molto strana quella che si aperta anche per noi giovani frati, al termine della sessione di esami nella facoltà di teologia. Solitamente infatti occupiamo i mesi di luglio e agosto con un breve tempo di riposo in famiglia e poi con un più ricco programma di servizi vari, che cambia da frate a frate in base alla distribuzione degli impegni.
Erano veramente classici alcuni appuntamenti come i campi scuola ad Assisi (o presso altre realtà che chiedevano la nostra presenza), il volontariato in alcune case per vacanze, spesso insieme ad altri giovani e frati, e le esperienze fuori dalla nostra provincia religiosa, accompagnando la peregrinatio delle reliquie di sant’Antonio o condividendo la vita e la missione dei nostri frati in altri paesi all’estero.
Cancellato… rinviato… cosa rimane?
Ovviamente la pandemia ha condizionato i nostri piani, anzitutto costringendo alcuni confratelli provenienti dai diversi continenti a rimandare il viaggio di rientro nelle proprie realtà di qualche settimana o addirittura di un anno intero!
In secondo luogo quasi tutti i campi scuola sono stati cancellati e anche le nostre strutture ricettive, al mare e in montagna, hanno optato per limitare l’accoglienza unicamente ai frati, quindi diminuendo di molto il numero delle eventuali presenze. E allora cosa rimane “da fare”? Perché il succo in fondo è sempre quello: vogliamo essere utili, sentirci coinvolti in un aiuto che renda ragione della disponibilità che offriamo.
Ripensare le cose con creatività
Così, dopo una laboriosa fase di ridisegno degli impegni e delle attività possibili da parte dei formatori, siamo riusci a ripensare le nostre attività estive all’insegna della creatività, per vivere in modo nuovo e rinnovato questo tempo:
- la presenza e l’aiuto presso le case per vacanze per i frati a Bibione (al mare) e al Villaggio San Francesco (in montagna), a Pedavena, nel convento-infermeria dei frati, e in modo simile nel nostro convento di via San Massimo a Padova, principalmente per provvedere alle incombenze “domestiche”;
- l’accoglienza dei pellegrini in visita al Santuario di San Romedio, in Trentino, ma anche a Padova, agli sportelli del Messaggero di S. Antonio alla Basilica del Santo, e con un frate anche a Lourdes, nella comunità che già vive là stabilmente;
- la condivisione e il servizio con i piccoli e i poveri, collaborando con i volontari delle Cucine Economiche Popolari di Padova e quelli del Centro Estivo del Villaggio S. Antonio di Noventa Padovana.
A tutto ciò si aggiunge, nell’agenda estiva di ciascun frate, qualche giorno di eremo, in un luogo a discrezione personale (sempre in accordo con i formatori) per sostare nel silenzio e nella preghiera e recuperare così ulteriori energie per la vita spirituale.
Inoltre, novità dell’estate 2020, data la brevità di permanenza nei vari servizi dovuta all’effettivo calo della necessità di forze supplementari rispetto alle scorse annate, noi giovani frati in formazione potremo godere di una settimana di vacanza comunitaria.
Un’estate più “semplice”,
ma non per questo
senza senso!
Sarà insomma un’estate all’insegna della semplicità, certo, ma non per questo senza senso. Forse, è vero, staremo meno sulla soglia che abitualmente ci consente di incontrare persone nuove, adolescenti e giovani, pellegrini e devoti. In alternativa passeremo indubbiamente più tempo con confratelli che altrimenti magari non incroceremmo (penso anche solo a noi: sballottati di qui e di là, effettivamente non sono numerose le occasioni di incontro tra giugno e settembre).
La familiarità tra frati
Ci è dato quindi di poter vivere in modo particolare uno degli atteggiamenti che lo stesso san Francesco raccomandava proprio ai suoi frati, scritto nella Regola Bollata:
Ovunque sono e si incontreranno i frati, si mostrino tra loro familiari l’uno con l’altro. E ciascuno manifesti all’altro con sicurezza le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, quanto più premurosamente uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale? (Rb VI,7-8: FF 91).
Ecco allora ripresentarsi con forza, nonostante il distanziamento sociale, l’occasione per giocarci con passione in relazioni secondo uno stile fraterno, gustando sempre più una delle caratteristiche della nostra scelta di vita!
fra Andrea, a nome dei giovani frati di Padova – info@vocazionefrancescana.org