Siamo alla terza scena della Tavola del Maestro di santa Chiara, che ci parla ancora dell’inizio della sua vocazione.
Oggi suor Maria Francesca, giovane consacrata del monastero del Noce di Camposampiero (Pd), ci parla della terza scena. Buona lettura!
fra Nico – franico@vocazionefrancescana.org
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La seguente scena si svolge nello stesso luogo della precedente, la Porziuncola. È il momento culminante della straordinaria notte, che cambiò la vita di Chiara e della prima fraternità attorno a Francesco.
Lei è in ginocchio rivolta all’altare, a mani giunte: il suo amore è per Cristo povero, non per altri; l’altare rosso fuoco ce lo mostra. È lo stesso colore del suo abito precedente, che ancora si intravede nelle maniche.
Ecco a chi mi voglio consacrare!
Francesco le taglia le lunghe trecce, dopo che si è vestita con lo stesso rozzo panno di lana, segno dei penitenti; al posto del cappuccio porta un manto rigato, tipico abito fatto con stoffa poverissima. «Chiara si unisce, portando l’abito dell’amore sotto la stoffa della povertà, a Cristo, alla cui umile povertà e vicinanza permanente rimanda l’altare eucaristico, con tovaglia altrettanto rossa». Mica poco! E non a caso l’artista incomincia da questa scena a dipingerle l’aureola: Chiara, con la sua decisione di seguire concretamente Cristo, ha incominciato a percorrere la via della santità.
Dal suo testamento
Leggiamo cosa scrive la stessa Chiara nel suo testamento, facendo memoria degli inizi:
Dopo che l’altissimo Padre celeste, per sua misericordia e grazia, si degnò di illuminare il mio cuore perché, per l’esempio e l’insegnamento del beatissimo padre nostro Francesco, facessi penitenza, poco dopo la sua conversione, unita alle poche sorelle che il Signore mi aveva donato poco dopo la mia conversione, volontariamente gli promisi obbedienza, così come il Signore aveva riversato in noi la luce della sua grazia attraverso la sua vita mirabile e il suo insegnamento. (TestsC 24-26; FF 2831)
Ancora qualche dubbio…
Ma quindi? Era ufficialmente entrata nell’Ordine dei frati minori? Che roba è mai questa, una donna?? Chissà, magari proprio queste domande si ponevano quei compagni di Francesco lì a destra… si guardano, si confrontano, forse qualcuno è scettico, un altro è pio e devoto… Effettivamente il futuro era ancora tutto da costruire. O meglio, da accogliere, seguendo docilmente i suggerimenti dello Spirito.
In che modo oggi posso rendere concreto il mio Sì al Signore?
Quali piccoli e grandi scelte mi sta chiamando a compiere per amarlo ancora di più?
Sposa dell’Altissimo, insegnaci a cantare l’amore
con gli occhi e il cuore colmi di gratitudine. Prega per noi.
suor Maria Francesca – monastero@clarissedelnoce.it