Sabato 22 giugno 2019, nella Basilica del Santo vi sarà una speciale celebrazione chiamata “sant’Antonio Casamenteiro”. Essa prende spunto da una devozione popolare particolarmente diffusa in Portogallo pregato per trovare moglie o marito, appunto “accasarsi”(da cui l’appellativo “casamenteiro”).
Questo titolo rimanda anche ad un episodio della vita del Santo che, miracolosamente, procurando la dote e un degno corredo ad una giovane molto povera, le consentì di giungere presto alle nozze tanto sperate. Qualche tempo fa ne ha parlato scherzosamente anche papa Francesco di fronte a una classe di terza superiore di un liceo padovano (17 novembre 2017). In Argentina si venera tanto Sant’Antonio – ha detto il papa – E’ il patrono delle ragazze che cercano un fidanzato”- “Vuoi marito? Prega s. Antonio!!”
La fatica di trovare una relazione stabile.
Con questa iniziativa, in realtà, noi frati della Basilica del Santo desideriamo andare incontro ad un’oggettiva e diffusissima difficoltà, soprattutto di tanti giovani-adulti sui 30/40 anni, di molti “single”, nel trovare una direzione di vita, nel dare un senso pieno all’esistenza, nell’individuare la propria vocazione e, soprattutto, nel trovare un affetto o una relazione stabile. Sembra, infatti, che anche a molti di questi manchi spesso la “dote”, il “corredo” necessario, per dare compimento alla propria esistenza!
E purtroppo, grande è anche la sofferenza che ne consegue di non intravedere un futuro, di non riuscire ad
incontrare un amore da ricambiare o un’anima gemella con cui costruire una storia o realizzare il sogno di farsi una famiglia, avere dei figli. Difficile per molti, anche l’accettazione serena di una vita da “single” percepita come subita e in cui il “treno delle opportunità appare ormai perso” per sempre.
Molte le cause di questo fenomeno impensabile.
- Oggi è necessario spendere per esempio notevolissime energie per gli studi universitari, per tentare di dare un futuro certo al proprio percorso professionale, per giungere ad un lavoro e ad un reddito stabile… Ma, mai come ora, questo appare difficile e complicato per tutta una generazione di giovani adulti. Per essi anche tutto il mondo degli affetti, dei legami, delle relazioni.. appare precario e instabile e sovente viene accantonato o rimandato. Ma gli anni preziosi della giovinezza passano presto e il rischio è di ritrovarsi sterili e soli!
- Un’ulteriore motivazione mi pare di coglierla anche nella superficialità indotta da una
cultura edonista e vuota .. della serie: “ho un tempo infinito davanti a me e dunque per ora mi diverto.. ci penserò dopo, sono giovane, non voglio responsabilità “. Ne conseguono necessariamente relazioni instabili, fragilità di affetti, precarietà di legami…. - Sono poi venuti meno molti luoghi aggregativi “sani”, quegli spazi di incontro semplice e vero che tanto hanno caratterizzato le generazioni precedenti (i patronati e gli oratori, le associazioni legate alla chiesa.. allo scoutismo, allo sport ecc..) in cui le relazioni erano più immediate, dove si condividevano passioni e valori comuni. Ora ci si muove e si vaga spesso in ambienti decisamente più sofisticati ed esigenti, locali alla moda (pub, bar…discoteche), ma dove il confronto spietato e le aspettative spesso altissime, così come la paura e le reciproche diffidenze, rendono il tutto estremamente più complicato.
- Dai mass media conosciamo poi anche il doloroso fenomeno dei Neet che riguarda i tanti giovani che addirittura hanno smesso di ricercare, disperare, di studiare, di lavorare, come se la vita per essi fosse già chiusa e blindata, senza alcuna prospettiva, davvero senza alcuna buona “dote” o degno “corredo”
per costruirsi un futuro.
Di fronte a questo malessere, l’iniziativa del rettore della basilica, p. Oliviero Svanera, vuole essere prima di tutto un’opportunità di preghiera al Santo, chiamato in tutto il Sudamerica con il titolo di “casamenteiro” (ma anche nei paesi nord Americani “the holy matchmaker” ): colui cioè che aiuta a mettere su casa, dà stabilità, sa creare legami e ponti, ti mostra la tua strada, suscita incontri, sa far nascere nuovi affetti, fa
ritrovare serenità e fiducia.
- Sant’Antonio, il Santo che soprattutto sprona a ritrovare e vivere più intensamente la fede spesso affievolita e dunque sa ridare un senso e una direzione e una rinnovata speranza all’esistenza anche
quando questa appare difficile e triste, bloccata e in un vicolo cieco. - Sant’Antonio colui che, non a caso, fa trovare le cose perdute!
- Sant’Antonio, il promotore “vocazionale” per eccellenza!
Il programma prevede di ritrovarsi già dalle 16,30 per un incontro e un confronto sul tema e alle ore 19,00 la s. Messa in Basilica presieduta dal rettore, P. Oliviero Svanera. In particolare i presenti saranno invitati a recitare l’antico inno antoniano “Si quaeris miracula” (se cerchi i miracoli): una preghiera per chiedere l’intercessione del Santo e affidargli le tante richieste, i tanti desideri d’amore e felicità e senso nascosti nel cuore.
Alle ore 20,00, seguirà nel chiostro “Luca Belludi” un momento di festa e fraternità francescana, animato dalla banda musicale giovanile di Selvazzano Dentro .
Siamo certi che Sant’Antonio a tutti vorrà dare una mano, a nessuno negherà un poco di “dote” e di “corredo” necessario!
Al Signore Gesù, per il suo servo Antonio, sempre la nostra Lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Testo in Latino:
Si quaeris miracula, Mors, error calamitas, Daemon, lepra fugiunt, Aegri surgunt sani.
R: Cedunt mare, vincula: Membra resque, perditas Petunt et accipiunt Iuvenes et cani.
Pereunt pericula, Cessat et necessitas: Narrent hi, qui sentiunt, Dicant Paduani.
R: Cedunt mare, vincula: Membra resque, perditas Petunt et accipiunt Iuvenes et cani.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.
R: Cedunt mare, vincula: Membra resque, perditas Petunt et accipiunt Iuvenes et cani.
Testo in Italiano:
Se cerchi i miracoli, ecco messi in fuga la morte, l’errore, le calamità e il demonio; ecco gli ammalati divenir sani.
Il mare si calma, le catene si spezzano; i giovani e i vecchi chiedono e ritrovano la sanità e le cose perdute
S’allontanano i pericoli, scompaiono le necessità: lo attesti chi ha sperimentato la protezione del Santo di Padova.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.