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Vocazione Francescana
Home essere chiesa

Santi per amore nel dare la vita

fra Alberto Tortelli di fra Alberto Tortelli
1 Novembre 2018
in ascoltare e pregare, essere chiesa
0

L’8 dicembre in Algeria vi sarà a Oran la beatificazione di mons. Pierre Claverie (vescovo della città), dei sette monaci di Tibhirine e di undici religiosi, che negli anni del terrorismo, scelsero di restare come presenza amichevole in seno al popolo algerino, pagando con la loro vita.

Di seguito riporto il bellissimo testamento spirituale di P. Christian de Chergé, il priore trappista di Tibhirine (59 anni). Nella notte tra il 26 e il 27 marzo del 1996, sette dei nove monaci trappisti, fra cui P. Christian, che formavano la comunità del monastero di Tibhirine, fondato nel 1938 vicino alla città di Médéa 90 km a sud di Algeri, furono rapiti da un gruppo di terroristi. Il 21 maggio dello stesso anno, dopo inutili trattative, il sedicente «Gruppo Islamico Armato » ha annunciato la loro uccisione. Il 30 maggio furono ritrovate le loro teste, i corpi non furono mai ritrovati.

Questa testimonianza nel suo alto valore evangelico, nel gesto estremo del dare la vita, sintetizza in modo luminoso l’adesione totale per il Signore Gesù nella vita religiosa e consacrata.
Si propone però anche come un modello possibile per i cristiani del mondo intero, indica uno stile, un modo di porsi verso l’altro che è fonte di gioia e speranza profonda.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Quando si profila un ad-Dio p. Christian de Chergé

Se mi capitasse un giorno – e potrebbe essere oggi – di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia, si ricordassero che la mia vita era “donata” a Dio e a questo paese. Che essi accettassero che l’unico Signore di ogni vita non potrebbe essere estraneo a questa dipartita brutale. Che pregassero per me: come essere trovato degno di una tale offerta? Che sapessero associare questa morte a tante altre ugualmente violente, lasciate nell’indifferenza dell’anonimato. La mia vita non ha valore più di un’altra. Non ne ha neanche di meno. In ogni caso non ha l’innocenza dell’infanzia. Ho vissuto abbastanza per sapermi complice del male che sembra, ahimè, prevalere nel mondo, e anche di quello che potrebbe colpirmi alla cieca. Venuto il momento, vorrei poter avere quell’attimo di lucidità che mi permettesse di sollecitare il perdono di Dio e quello dei miei fratelli in umanità, e nello stesso tempo di perdonare con tutto il cuore chi mi avesse colpito. Non potrei augurarmi una tale morte. Mi sembra importante dichiararlo. Non vedo, infatti, come potrei rallegrarmi del fatto che questo popolo che io amo venisse indistintamente accusato del mio assassinio. Sarebbe pagare a un prezzo troppo alto ciò che verrebbe chiamata, forse, la “grazia del martirio”, doverla a un Algerino, chiunque sia, soprattutto se egli dice di agire in fedeltà a ciò che crede essere l’Islam. So di quale disprezzo hanno potuto essere circondati gli Algerini, globalmente presi, e conosco anche quali caricature dell’Islam incoraggia un certo islamismo. E’ troppo facile mettersi la coscienza a posto identificando questa via religiosa con gli integrismi dei suoi estremismi.
L’Algeria e l’Islam, per me, sono un’altra cosa, sono un corpo e un anima. L’ho proclamato abbastanza, mi sembra, in base a quanto ho visto e appreso per esperienza, ritrovando così spesso quel filo conduttore del Vangelo appreso sulle ginocchia di mia madre, la mia primissima Chiesa proprio in Algeria, e, già allora, nel rispetto dei credenti musulmani. La mia morte, evidentemente, sembrerà dare ragione a quelli che mi hanno rapidamente trattato da ingenuo, o da idealista: “Dica, adesso, quello che ne pensa!”. Ma queste persone debbono sapere che sarà finalmente liberata la mia curiosità più lancinante. Ecco, potrò, se a Dio piace, immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i Suoi figli dell’Islam così come li vede Lui, tutti illuminati dalla gloria del Cristo, frutto della Sua Passione, investiti del dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre di stabilire la comunione, giocando con le differenze. Di questa vita perduta, totalmente mia e totalmente loro, io rendo grazie a Dio che sembra averla voluta tutta intera per questa gioia, attraverso e nonostante tutto.
In questo “grazie” in cui tutto è detto, ormai della mia vita, includo certamente voi, amici di ieri e di oggi, e voi, amici di qui, insieme a mio padre e a mia madre, alle mie sorelle e ai miei fratelli, e a loro, centuplo regalato come promesso!E anche te, amico dell’ultimo minuto che non avrai saputo quel che facevi. Sì, anche per te voglio questo “grazie”, e questo “a-Dio” nel cui volto ti contemplo. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, in Paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di tutti e due.
Amen! Inch’Allah. Algeri, 1° dicembre 1993

Tibihrine, 1° gennaio 1994
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Tags: Chiesasantivita consacrata
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  • "Solo chi RISCHIA tutto ciò che ha
per ottenere ciò che non potrà mai più perdere
solo costui sarà veramente FELICE!"
(Simone Olianti)

Che dire. Da rileggere molte volte... e fare propria.
Dacci Signore la forza di rischiare tutto ciò che ci ingombra la vita
per avere solo Te, che sei tutto il nostro bene,
tutto ciò che non potremo mai più perdere,
e allora sì che sarà vita vera!

Buon Avvento 2024 a tutti!

@vocazionefrancescana 

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  • ✨️Quando abbiamo pensato di fare questo concerto, le paure erano tante, i dubbi, le cose da fare, ma passo dopo passo, siamo arrivati ed è stato magico... 
🙌Grazie a tutti, alla band, ai volontari, ai tecnici, ai confratelli, agli amici, ai familiari, a tutti quelli che hanno partecipato. 
❤️E un grazie speciale al Signore, che ci ha permesso di vivere una notte magica, abbiamo sentito la sua presenza, il suo abbraccio, il suo amore, siamo stati testimoni che Lui è vivo, che la chiesa è viva. 

Grazie a tutti!
Grazie @samuelecastellan per le bellissime foto!! 

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  • Oggi, 29 novembre 2023, tutta la nostra grande famiglia francescana festeggia gli 800 anni dall
  • "Noi vogliamo far parte della Chiesa!
Mai cedere alla tentazione di fare una "Chiesa a parte"!".

Alessandro, cantante dei REALE (@realemusica ) ci ha condiviso questa frase un paio di settimane fa durante una diretta Instagram (puoi trovarla ancora sul nostro profilo, cercando fra i Reels).

Di fronte alle fatiche della nostra Chiesa, agli scandali, alle lentezze, alle divisioni al suo interno... ci viene forse la tentazione di fare noi una "Chiesa-come-Dio-comanda", ci viene la presunzione di sapere noi come dovrebbe essere la vera Chiesa di Dio!
Eppure, l
  • Ma tu hai mai pensato di farti frate?
Molti di voi diranno: "voi siete matti!".
E invece vi assicuro che nel cuore di tanti giovani questa domanda spunta prima o poi. A volte solo come provocazione. Altre volte diventa piano piano una vera e propria chiamata.
Se sei fra questo: non devi avere paura! Vale la pena ascoltare questa domanda, cercare una risposta. Tante volte poi, scavando bene, si capisce che la propria strada è un
  • Chi segue Cristo non ha l
  • Lo sai vero che sant
  • "Noi evangelizziamo NON per salvare le persone,
ma per andare a dire loro che sono già salvate!".
(fratel Enzo Biemmi)

Nei giorni scorsi tanti frati di tutta Europa si sono trovati insieme online per confrontarsi sul tema della nuova evangelizzazione di questa nostra amata Europa.
Le conversioni da fare sono ancora tante... ma una cosa è chiara: il desiderio di raccontare la bellezza del nostro Dio alla gente che vive con noi ogni giorno è tanto!
C
  • Siamo sempre connessi, Abbiamo sempre lo smartphone in tasca,
sempre pronti a rispondere alle mille notifiche che ci raggiungono...

Eppure: siamo davvero "connessi"?
Siamo davvero collegati, in relazione, gli uni con gli altri?
Ci accorgiamo di ciò che accade attorno a noi
e dentro il cuore delle persone che amiamo, che abbiamo più vicine?

Sì, dobbiamo restare "sempre connessi",
è un imperativo etico che ci giunge dal Vangelo:
dobbiamo essere sempre attenti ad accorgerci e ad amare,
connessi con la realtà, connessi con il nostro cuore,
connessi gli uni con gli altri.
Questa è la via, l
  • Giovani Verso Assisi 2023 - ConTatto: grazie a tutti per questi meravigliosi giorni condivisi accanto al nostro san Francesco! La fraternità, i sorrisi, la lode, la commozione, il confronto: ingredienti che ci fanno crescere nella nostra vita di fede, per provare a rendere questa nostra società sempre più umana e cristiana. Grazie ancora a tutti.
E grazie a Francesco e Samuele, i nostri fotografi ufficiali!!!

@vocazionefrancescana 

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