In un recente post ho presentato la testimonianza di fra Emanule Zulian giovane frate studente in teologia a Padova. Questa volta è fra Roberto Gottardi a raccontarci un episodio significativo della sua storia vocazionale.
Fra Roberto è diventato frate appena qualche mese fa ad Assisi, ma con già una buona dose di esperienza di vita e di lavoro alle spalle. Ora egli pure vive a Padova (presso il Convento sant’Antonio dottore) dove prosegue gli studi e la formazione.
Ringraziamo Fra Roberto per la sua testimonianza ..magari facendo per lui anche una preghiera!
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
È stato difficile scegliere un episodio, un momento nel quale ho sentito che Dio mi ha parlato. Così, pregandoci sopra, davanti al crocifisso di San Damiano che tengo in camera, ho deciso di condividere un episodio molto significativo della mia storia vocazionale, risalente a una decina di anni fa. Il contesto è semplice: una messa una domenica pomeriggio. Solita chiesa e solita messa. La celebrazione è, come sempre, molto familiare e l’omelia molto ricca. Alla fine dell’Eucaristia faccio l’abituale giro dei saluti; le persone sono tante e cerco di non dimenticare nessuno.
Mentre giro vedo un amico, Gabriele – al tempo studente di teologia, ora è missionario in Costa d’Avorio. Mi avvicino a lui per dirgli ciao e per parlare così un po’ insieme. Dopo qualche parola ci salutiamo scambiandoci un abbraccio. Un gesto come questo normalmente dura qualche secondo. Invece quella volta, mentre io stavo per lasciarlo, lui mi trattiene e stringe più forte.
Non so come spiegarlo, ma in quel momento ho percepito un senso di pace profonda, come se avessi ricevuto un abbraccio dal Signore. Tornando verso casa, ho pianto per tutto il viaggio di ritorno e anche una volta rientrato.
Ecco, in questa occasione mi sono sentito amato dal Signore, mi sono sentito cercato da Lui, e Lo ringrazio per avermi usato così tanta misericordia. Ogni volta che vivo momenti di tristezza, di fatica, ripensare a quell’episodio mi dà molta consolazione, mi fa ritornare ad una sorta di centro interiore, ad un calore che mi scalda l’anima e dà senso alla mia vita, alle mie scelte. Lì ho sentito il Signore chiamarmi, accarezzarmi con la dolcezza profonda e paterna che solo Lui sa donare, con un gesto semplice ma chiarissimo.
In un mondo così complesso come quello di oggi, veramente questi piccoli gesti, se li accogliamo con il cuore aperto e con attenzione, possono dare un senso al nostro vivere, alle nostre scelte, risvegliare in noi e in chi ci sta intorno la bellezza della vita.
Vorrei chiudere e salutare tutti con una frase di papa Francesco, dall’enciclica apostolica Gaudete et exultate: “Voglia il Cielo che tu possa riconoscere qual è quella parola, quel messaggio di Gesù che Dio desidera dire al mondo con la tua vita”.
fra Roberto – info@vocazionefrancescana.org