La “pillola” di oggi riguarda un particolare del nostro abito che ci contraddistingue e rende riconoscibili come francescani: il cingolo (la corda con i tre nodi). Di seguito alcuni appunti al riguardo.
Vi benedico e porto tutti nella preghiera.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Qual’è il significato del cordone francescano con i tre nodi?
In un post precedente mi ero già occupato in generale e soprattutto dal punto di vista storico dell’abito francescano: una tunica con un cappuccio e alla cinta, una corda di lana bianca con tre nodi. Proprio del cingolo, della “corda” dei frati, di questo elemento tipicamente francescano vi voglio parlare oggi.
Tommaso da Celano, primo biografo di san Francesco ci dice come e perché il santo, dopo la sua conversione, si “inventi” l’abito: semplicemente volendo vivere “alla lettera” il santo Vangelo! Ecco cosa avvenne:
“Ma un giorno in cui in questa chiesa si leggeva il brano del Vangelo relativo al mandato affidato agli Apostoli di predicare (Mt 10,5-13), Francesco udendo che i discepoli di Cristo non devono possedere né oro, né argento, né denaro, né portare bisaccia, né pane, né bastone per via, né avere calzari, né due tonache, ma soltanto predicare il Regno di Dio e la penitenza, subito, esultante di spirito Santo, esclamò: « Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore! ».
S’affretta allora il padre santo, tutto pieno di gioia (…), a mettere in pratica fedelmente quanto ha sentito: si scioglie dai piedi i calzari, abbandona il suo bastone, si accontenta di una sola tunica, sostituisce la sua cintura con una corda. Da quell’istante confeziona per sé una veste che riproduce l’immagine della croce… (Fonti Francescane 356)
Da quel giorno, si definisce per sempre il modo di presentarsi di Francesco e il vestire dei suoi frati: con un abito a forma di croce e una corda ai fianchi. La cintura viene abbandonata sapendo bene Francesco (ex mercante!) che ad essa i ricchi agganciavano la borsa del denaro. La corda (all’uso dei poveri), invece, toglieva ogni dubbio al riguardo.
Gli antichi cronisti, riportano l’abitudine dei Frati Minori di indossare l’abito (una tonaca e un cappuccio) cinto in vita da una corda e proprio per questo in Francia, i francescani furono chiamati anche “les Cordelliers” (i Cordigeri) fino alla rivoluzione francese.
Se all’inizio è semplicemente una “corda annodata” senza però un numero preciso di nodi, ben presto questi si riducono ad un numero fisso di 3, come possiamo vedere anche nelle prime rappresentazioni iconografiche di San Francesco, in cui il cingolo del Santo appare in questo modo e dove il rimando ai tre voti (obbedienza, povertà e castità) è ormai evidente!
La “corda francescana” scelta dunque già inizialmente a supporto dell’abito, solo perché più semplice e rozza rispetto alla più “ricca” cintura di cuoio, ben presto si completa di ulteriori significati simbolici, quando nei tre nodi, vengono riconosciuti e manifestati i tre voti della Professione Religiosa: l’obbedienza, la povertà, la castità.