Perché i frati francescani fanno i voti di povertà, castità e obbedienza? Mi arriva spesso questa domanda. Ecco una breve risposta, sempre in pillole.
Resto a disposizione per ogni altra vostra domanda o quesito.
Vi benedico. Al Signore Gesù sempre la nostra Lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
Perché i frati fanno i voti?
“La regola e la vita dei frati minori è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità”. Regola di san Francesco
Così inizia la Regola scritta da S. Francesco per i suoi frati. Il voto dei frati a vivere in povertà, castità e obbedienza non è però un arbitrio “ascetico” di san Francesco o una sua personale idea, ma si collega direttamente al Vangelo e alla vita stessa di Gesù Cristo. Egli vuole, infatti, imitare alla lettera e in modo perfettissimo tutto di Gesù: gesti, parole, sentimenti, affetti, stile di comportamento. Tutto di Gesù è “divino” ed anche “pienamente e integralmente umano” e dunque degno di essere rispecchiato, seguito, riprodotto, copiato… E Francesco al riguardo è radicale! Infatti, sempre e in ogni cosa egli volle essere un “perfetto Imitatore di Gesù”, tanto da essere definito dai suoi contemporanei “Alter Christus”, un “altro Cristo”. Da Gesù e S. Francesco… ecco la vita dei frati francescani!
Il voto di obbedienza
“Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato” (cfr Gv 6,38).
“Se uno mi ama, osserverà la mia parola” (cfr Gv 14,23).
Gesù è in tutto obbediente al Padre, fino all’annientamento di sé, fino all’abbassamento più totale, al farsi servo di tutti e per tutti, fino a dare la sua vita. L’obbedienza è legata all’ascolto della Parola di Dio e della Sua volontà ed esprime la virtù della fede. Questo è lo stile che anche Francesco assume e indica ai suoi frati!
Il voto di povertà
“Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (cfr Mt 8, 18-22).
“Non potete servire Dio e la ricchezza” (cfr Mt 6,24-34).
Gesù era povero e si definisce tale. Gesù muore nudo sulla croce, spogliato di tutto! Gesù è venuto ad annunciare il lieto annuncio ai poveri. Gesù proclama come unica vera ricchezza a cui tendere, i beni e la salvezza eterna. La povertà dice la certezza della Provvidenza divina ed esprime la virtù della speranza. Così, pure Francesco vuole vivere e così devono essere i suoi frati!
Il voto di castità
“Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo” (cfr Lc 14, 26-27).
“Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo” (cfr Mt 22,30).
Gesù è vissuto castamente e da celibe, per annunciare l’Amore del Padre e l’appartenenza di ciascuno ad una più grande famiglia in cui siamo tutti figli e fratelli. Gesù parlando della resurrezione, preannuncia un diverso stile di relazioni oltre ogni legame affettivo o di sangue. La castità è anticipo e profezia di questa vita “da risorti” ed esprime già ora il primato della carità. San Francesco è affascinato da tale prospettiva; da qui la sua scelta della “fraternità”, il vivere “da fratelli”.