Il Vangelo della V Domenica di Quaresima riportava questa frase: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24). Rivolta a tutti, ma particolarmente a chi intuisce una chiamata alla vita religiosa, alla vocazione alla vita consacrata.
“Se il chicco di grano caduto in terra non muore,
rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,24)
fra Alberto- fraalberto@vocazionefrancescana.org
Scegliere di diventare frate o prete donando l’intera esistenza al Signore e ai fratelli ha, infatti, radicalmente a che fare con la logica del seme che deve morire per portare frutto.
Una logica che è la stessa dell’amore, dell’amore vero e adulto che si lascia gettare nella terra, che sa accogliere il peso della zolla che lo sovrasta. Solo l’amore maturo si lascia andare, accetta di perdersi, si lascia trasformare e sa che per dare vita deve diventare irriconoscibile. Nel fiore, il seme non si vede più, ma è dentro di lui. L’amore vero sa scomparire, non rivendica continuamente la sua visibilità. L’amore vero conosce l’irreversibilità, il seme che si è lasciato trasformare non può più tornare indietro. L’amore del seme o è per sempre o non è. Il seme dà la vita e non può più riprendersela.

Cristo è l’immagine dell’amore adulto e vero; Gesù è colui che si perde fino in fondo, senza trattenere più nulla per se stesso. Si dona in modo irreversibile. Come l’olio del vasetto di alabastro spaccato e sprecato, Gesù dà la sua vita gratuitamente senza aspettarsi nulla in cambio.
Ad imitazione della vita di Cristo, per quanto parzialmente e indegnamente, così è chiamata ad essere anche la vita del frate francescano e di ogni consacrato, altrimenti questa sua scelta è senza senso, vuota, sterile, arida e i suoi giorni tristi e grigi e ripiegati. Al contrario, in Gesù e con Gesù e per Gesù, il frate è un uomo dalla fede ardente, dalle braccia aperte, dal cuore spalancato, dal volto sorridente e disponibile sul mondo e ogni persona e creatura.
Caro amico che leggi queste mie parole, forse anche in te è stato gettato questo seme d’amore!
Non lasciarlo marcire inattivo, serrato nel suo guscio, senza che possa portare frutto! Non lasciare neppure che si disperda e si annulli o che il maligno te lo rubi con le sue false seduzioni! Supera la tua paura di rischiare e di cambiare e non temere di farlo dischiudere e morire, perché solo così ancora potrà trasformarsi e moltiplicarsi e donare vita. Fidati del Signore e di quanto ha seminato nel tuo cuore! Solo così il tuo amore sarà maturo e adulto e allora capace di offrirsi e donarsi e perdersi.
Gaetano Piccolo – info@vocazionefrancescana.org