Ogni anno, nel mese di gennaio si celebra la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani: un appuntamento che ci ricorda il cammino ancora lungo, ma necessario, verso una piena comunione e unità fra tutti i credenti in Cristo.
Fra le tante belle iniziative di incontro e scambio fra diverse Chiese riporto l’esperienza di fra Igor Salmic (vicerettore e docente al Seraphicum di Roma, luogo di studio dei nostri giovani frati). In settembre si è recato a Rauma (Finlandia) a visitare la nostra antica chiesa francescana e la comunità Luterana che dalla Riforma (1517) la gestisce. Qui, frate Igor, grazie alla figura di San Francesco ancora molto amata, nonostante le divisioni secolari, ha potuto sperimentare e vivere un aspetto specifico della vocazione e del carisma francescano: l’annuncio e la testimonianza umile e mite della Pace, della fraternità, del dialogo e dell’amicizia con tutti, senza distinzioni o preclusioni. Una chiamata ben riassunta nel motto “pax et bonum” che Francesco tanto amava ripetere.
Un frate nella comunità filandese luterana di fra Igor Salmic
Nell’anno in cui ricorrono i 500 anni dall’inizio della Riforma protestante (1517 – 95 tesi di Lutero) gli amici finlandesi hanno offerto un gesto molto profetico. La comunità luterana di Rauma – una città che si trova a 250 km da Helsinki, direzione nordovest – ha invitato il sottoscritto a partecipare ad un incontro ecumenico sotto il profilo prettamente francescano.
Prima di descrivere l’esperienza che si è tenuta nei giorni 2-5 settembre 2017, vorrei presentare brevemente alcuni dati storici legati al francescanesimo in questa terra meno esplorata.
I figli di san Francesco nelle loro spedizioni missionarie tra il ‘200 e il ‘400 non trascurarono la lontana Scandinavia. Sul suolo finlandese, che all’epoca apparteneva alla corona svedese, i frati conventuali giunsero tra il ‘300 e il ‘400 e aprirono tre comunità con le chiese adiacenti. Di questa eredità francescana in Finlandia, come unico testimone, oggi è rimasta la chiesa di S. Croce a Rauma, costruita dai frati francescani conventuali dalla metà del ‘400 e consacrata nel 1512.
Che cosa accade ai frati con l’arrivo della Riforma protestante in Finlandia? I frati furono allontanati (…). Ma c’è una cosa che contraddistingue Rauma in modo singolare: mentre in molti luoghi i seguaci di Lutero imbiancarono le pareti delle chiese cattoliche, la chiesa di S. Croce rimase intatta, e ciò permette ancora oggi ai turisti e ai pellegrini di poter ammirarvi i bellissimi affreschi del periodo francescano (patrimonio dell’Umanità dell’Unesco).
Torniamo al presente. La prima cosa che mi ha impressionato all’arrivo è stata una grande statua di san Francesco con l’iscrizione Pax et bonum davanti alla chiesa di S. Croce, e il crocifisso di San Damiano all’interno della chiesa, dono speciale dei conventuali della Lituania che avevano visitato Rauma negli anni ‘80.
Ma ancora di più ho potuto sperimentare l’amore verso san Francesco presso la gente stessa. Ci sono, ad esempio, tanti membri di un gruppo che assomiglia al nostro Ordine Francescano Secolare e che si ispirano alla spiritualità francescana.
Concretamente ci sono stati due momenti salienti della visita: la celebrazione eucaristica nella chiesa di S. Croce che ha dimostrato chiaramente il desiderio di camminare insieme come fratelli, luterani e cattolici. Mi sento molto onorato di aver potuto indirizzare all’assemblea una riflessione/omelia sulla Parola di Dio. Ma la cosa più bella è accaduta alla fine quando, insieme al pastore Taneli Ala-Opas (nella foto) tra l’altro mio carissimo amico, abbiamo impartito sui fedeli la comune benedizione e ci siamo recati in processione verso la statua di san Francesco.
Rauma-1974-Fransiskaani munkki
Il giorno dopo è seguita una conferenza sulla spiritualità di san Francesco: abbiamo riflettuto su alcuni temi francescani che riguardano da vicino il nostro rapporto con Dio e con gli altri (povertà, obbedienza, conformazione a Cristo). Ricordo ancora alcune domande da parte dei parrocchiani che mi risuonano ancora oggi: che cosa è per me la preghiera, come vivere l’obbedienza nelle situazioni concrete, quali sono le dinamiche della vita quotidiana nell’Ordine francescano? In questa occasione ho portato loro in omaggio un’icona di san Francesco a nome di tutto il nostro Ordine. Qualche settimana dopo la visita mi hanno informato che l’icona ha trovato un posto speciale nella stessa chiesa.
In quei giorni mi sono chiesto più volte da dove viene tutto questo amore e ammirazione per san Francesco da parte della comunità luterana di Rauma. Qualcuno di loro addirittura mi ha espressamente detto che il Poverello di Assisi potrebbe essere una figura chiave nel dialogo fraterno tra le nostre Chiese. Anche se forse non c’è una risposta esaustiva a tale quesito, una cosa appare abbastanza chiara: l’autenticità e la radicalità evangelica del padre serafico parlano al cuore e interpellano la vita di tutti, sia dei cattolici che dei luterani e anche dei non-credenti.
Non sappiamo che cosa Dio sta progettando per il futuro. Sono sicuro che il dialogo tra le Chiese è benedetto quando passa per la via dell’amicizia e della simpatia. In questo senso sono fiducioso che la visita a Rauma non rimarrà soltanto un evento isolato del passato ma un momento di grazia voluto dal Signore che è aperto al presente e al futuro. Ho un profondo desiderio che qualsiasi tipo di legame tra la comunità di Rauma e il nostro Ordine francescano venga custodito e nutrito e sono certo che il Signore mostrerà il modo come farlo.
Alla fine vorrei ringraziare la Curia generale per avermi concesso la possibilità di questa visita ecumenica e anche la comunità luterana di Rauma, in modo particolare Taneli Ala-Opas, per l’invito così particolare. Mi accompagnano le sue parole che ha scritto qualche giorno dopo l’incontro: “Se per 500 anni abbiamo imparato a camminare separatamente, quest’incontro ha dato la speranza che forse adesso possiamo davvero camminare insieme”.