Che differenza c’è fra un semplice frate francescano e un frate che però è anche prete? E che cosa implica questo? Ho sentito dire che i frati “preti” hanno più diritti rispetto a chi è solo un frate (una volta mi pare si chiamavano “fratelli religiosi”).
Come già scrivevo, nell’ Ordine francescano, moltissimi frati sono anche sacerdoti (una chiamata nella chiamata) e prestano il loro servizio prezioso nelle nostre comunità, in tante parrocchie e opere e missioni sempre francescane. Io stesso, fra Alberto, sono frate e sacerdote.
Naturalmente l’essere preti, non toglie nulla al nostro carisma francescano, nè si diventa per questo dei “super frati” in qualche modo più importanti di chi prete non è. L’uguaglianza e la parità sono caratteristiche da sempre dell’Ordine francescano e trovano la loro ragione nella comune vocazione francescana e medesima Professione religiosa.

In sintesi alcune caratteristiche del frate/prete:
- Ancora prima di diventare prete, egli è innanzitutto un frate come tutti gli altri. Con la professione religiosa, infatti, ha emesso i voti di povertà e castità e obbedienza secondo una condivisa vocazione e la medesima Regola di san Francesco che egli pure ha promesso di osservare per la vita.
- Anche il frate/sacerdote vive dunque in comunità e in fraternità; non opera e non sta mai da solo, ma sempre condivide la sua vita con altri fratelli: dai pasti, alla preghiera che scandiscono la giornata di ogni frate; alle normali quotidiane mansioni necessarie alla vita di un convento, all’azione pastorale…
- E’ sempre legato agli altri frati da uno stile e da vincoli di fraternità semplice, di vita famigliare sincera ed essenziale, in una piena e paritaria condivisione di ideali e di scelte.
- In comunità, l’essere frate/sacerdote non garantisce certo privilegi di sorta o supremazie varie: tutti i frati sono uguali (pur nella diversità di compiti e ministeri) e insieme si cammina cercando di seguire le orme del Signore Gesù e del suo servo san Francesco.
- Il frate/prete francescano, più che ulteriori “diritti” ha maggiori e pubbliche responsabilità nei riguardi della Chiesa e dei fedeli; questi “doveri” sono intimamente connessi alla sua Ordinazione sacerdotale (celebrazione dell’eucarestia, sacramenti, predicazione…). Nello stesso tempo però, egli vive questa grande chiamata sempre all’interno della dimensione francescana che lo accomuna e lo lega agli altri frati che preti non sono.
Come nasce la vocazione a diventare prete oltre che frate?
- La vocazione sacerdotale, all’interno del cammino francescano, è naturalmente una precisa chiamata che chiede di essere vagliata e scrutata con uno specifico discernimento sotto la guida dello Spirito e di attenti educatori e formatori. E’ dunque una “vocazione nella vocazione“!
- Per alcuni frati, dunque, diventare sacerdote si presenta come un’esigenza e un dono prezioso da accogliere e vivere con gratitudine e gioia grande. Un percorso appropriato di studi e preparazione spirituale li accompagnerà gradualmente all’Ordinazione sacerdotale.
- Molti altri giovani, invece, si decidono semplicemente per la vita da frate e religioso senza accedere agli Ordini Sacri. Il Signore dunque a ciascuno ispira un proprio cammino e le personali scelte da compiere.
Cari amici, ecco pertanto alcune semplici note sulla nostra vita.
Se qualcuno desiderasse ulteriori approfondimenti mi scriva pure, ma soprattutto se qualcuno si sente attratto contemporaneamente dalla vita francescana e sacerdotale, non tema: le due vie possono camminare insieme.
Benedico tutti. Al Signore Gesù sempre la nostra Lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
