Oggi abbiamo celebrato la solennità di “Tutti i Santi“, ricordando e pregando gli innumerevoli “amici di Dio” che hanno vissuto il Vangelo e reso testimonianza della propria fede. Mi piace lasciarvi al riguardo un pensiero anche sulla nostra personale chiamata alla santità, in quanto battezzati.
E’ il Padre stesso dunque che, ad ogni ora del giorno e della notte esce per le strade e le piazze per rivolgere a noi suoi figli, personalmente, questo invito d’amore: “vi voglio tutti santi!” E la festa di oggi ci richiama proprio a questa straordinaria verità: siamo fatti per divenire santi! Siamo figli e figlie di Dio, principi e principesse del suo Regno. Com’è bella la nostra identità di battezzati!!
Purtroppo però, capita spesso che siamo distolti da tante occupazioni e preoccupazioni e arriviamo così a considerare la santità come una meta impossibile, lontana e irraggiungibile alle sole nostre forze!! E allora, ce ne restiamo soli e tristi sulle piazze e i sentieri della vita, incapaci di rispondere alla chiamata del Padre che ci dice:
«Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli, perché siate miei.» (Lv, 20, 26)

Al riguardo, Santa Teresina del Bambino Gesù, aveva ben compreso tutto questo. Ella è stata proclamata “Dottore della Chiesa” avendo intuito e descritto una via alla santità disponibile e accessibile a tutti: la via “dell’infanzia spirituale”! Ecco come lei stessa ne parla:
«Ho sempre desiderato d’essere una santa, ma, ahimè, ho sempre constatato, quando mi sono confrontata con i Santi, che tra loro e me c’è la stessa differenza che esiste tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli e il granello di sabbia, oscuro, calpestato dai piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi, mi sono detta: il Buon Dio non potrebbe ispirare desideri irrealizzabili; quindi, nonostante la mia piccolezza, posso aspirare alla santità. Farmi diversa da quello che sono, più grande, mi è impossibile: mi devo sopportare per quello che sono con tutte le mie imperfezioni; ma voglio cercare il modo di andare in Cielo per una piccola via tutta nuova. Vorrei trovare anch’io un ascensore per innalzarmi fino a Gesù, perché sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione. Allora ho cercato nei libri santi l’indicazione dell’ascensore, oggetto del mio desiderio; e ho letto queste parole uscite dalla bocca della Sapienza Eterna: ‘Se qualcuno è molto piccolo, venga a me’. Così sono arrivata a intuire che avevo trovato ciò che cercavo. E volendo sapere, o mio Dio, ciò che faresti al molto piccolo che rispondesse alla tua chiamata, ho continuato le mie ricerche ed ecco quello che ho trovato: ‘Come una madre accarezza il figlio, così io vi consolerò: vi porterò in braccio e vi cullerò sulle mie ginocchia!’ L’ascensore che mi deve innalzare fino al Cielo sono le tue braccia, o Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, anzi bisogna che io resti piccola, che lo diventi sempre più».
In una parola, siamo chiamati a fare tutto per amore e nell’amore, accettando i nostri limiti in umiltà e mitezza. E’ in fondo il medesimo cammino di minorità e piccolezza percorso da san Francesco d’Assisi che si propone come accessibile e possibile anche a ciascuno di noi. Perchè dunque non imitarlo e seguirlo e farlo nostro?
Al Signore Gesù sempre la nostra Lode!
