In queste ore Papa Francesco si trova al santuario di Fatima ( Portogallo) in occasione del centenario delle famose apparizioni mariane (13 maggio 1917) ai tre pastorelli, i fratelli Francisco e Jacinta Marto e la cugina Lucia dos Santos (futura suor Lucia).
“La bella Signora“, così i fanciulli chiamavano la Vergine, si rivolse al mondo, sconvolto da guerre e rivoluzioni e tragedie immani, chiedendo la preghiera (soprattutto del S. Rosario) per la pace e la conversione dei peccatori e dei lontani dalla fede e la consacrazione al suo cuore Immacolato. Con il suo messaggio di speranza Maria invitò tutti i credenti anche ad un rinnovato senso di responsabilità collettiva e alla pratica della riparazione dei peccati attraverso gesti semplici e umili di amore, donazione e sacrificio.

Quegli eventi hanno segnato profondamente il Portogallo come autentica “terra di Maria” e impregnato la spiritualità anche dei nostri frati portoghesi molto legati al santuario di Fatima. E a proposito di frati mi piace ricordare come in questa nazione, accanto alla profonda devozione mariana, permanga anche un’antica tradizione francescana e antoniana (S. Antonio di Padova nasce a Lisbona nel 1195).
La presenza dei francescani è, infatti, qui documentata gia dal 1216 e attraversa momenti di grande espansione insieme a vicissitudini talvolta molto dolorose e difficili come al tempo delle soppressioni. Basti pensare che noi frati conventuali siamo qui ritornati (con religiosi giunti dall’Italia) solo nel 1967 dopo secoli di esclusione. In quell’anno, a Coimbra, abbiamo infatti avuto la gioia di riottenere in consegna la chiesa francescana di Santo Antonio dos Olivais, niente meno che il luogo ove il giovane canonico agostiniano Fernando divenne per sempre frate Antonio (poi detto “di Padova!) spinto dalla volontà ferma di morire martire per il Vangelo. Davvero un gran bel ritorno alle nostre origini!!
Un decennio dopo, il Patriarcato di Lisbona ci chiede una presenza francescana in una zona molto popolosa e assai povera della periferia della capitale: nascono il convento e la chiesa di San Massimiliano Kolbe (1983) al centro di un enorme quartiere popolare segnato da innumerevoli problemi sociali, ma anche pulsante di umanità e di cui i frati sono il cuore accogliente, la porta sempre aperta, il segno di una fraternità possibile nel nome di Dio.
Nel 1998 i frati s’orientano ad una nuova presenza conventuale e vengono accolti nella città e diocesi di Viseu per dedicarsi più da vicino alla pastorale dei giovani, all’accoglienza vocazionale e all’accompagnamento spirituale degli universitari che numerosi frequentano la città.

Ecco, in sintesi estrema, i quasi 50 anni di storia della nostra presenza in Portogallo. Circa 800 anni dopo l’arrivo dei frati francescani in terra lusitana, anche questo piccolo gruppo di frati presenti (11 frati) è chiamato a continuare e testimoniare il carisma di san Francesco e sant’Antonio dando voce e carne al Vangelo, regola di ogni francescano. Si tratta certo, come è facile immaginare, di andare a seminare in un campo immenso, di un compito enorme affidato a mani generose e insieme limitate e fragili. Ma con la grazia del Signore non mancano e non mancheranno frutti abbondanti.
Caro amico in ricerca, pare dunque che ci sia molto lavoro nel campo del Signore… e che gli operai siano pochi!! Preghiamo dunque il Padrone della messe perchè mandi operai nella sua messe. (cfr. Mc 9,38). E se senti questo invito…, non rimandare!!! Il campo è grande.. e il Padrone è un buon Padrone-Pastore di cui ci si può fidare !
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org