Cari giovani in ricerca vocazionale oggi vi faccio un piccolo regalo con una “Lettera Natalizia” inviata a frati ed amici da fra Tullio Pastorelli, di origini trentine ma che dal alcuni anni ha chiesto ai superiori di donare il suo tempo come missionario in Cile.
E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.
(S. Madre Teresa di Calcutta)
A Dio ogni lode e gloria
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Cari amici familiari, gruppi missionari, frati come state? Spero tutti bene!
Siamo ormai vicini al Natale e un Bambino sta per nascere per noi! Pensando a questo grande, meraviglioso e allo stesso tempo umile evento, nella mente e nel cuore nascono sentimenti di pace, serenità, giustizia e libertà. Ritornano alla mente volti, persone, eventi che in quest’anno sono stati importanti per me e per la missione. Come sempre il tempo lascia gioie e fatiche, allegrie e dolori, sogni e speranze non ancora realizzati! Tutto questo passa nel mio cuore e nella mia mente. E che dire, se non solamente grazie, al Signore della vita e della pace?
Qui in missione la vita scorre con il suo ritmo normale e anche qui si vedono molte persone, preoccupate delle luci da mettere fuori della casa, dei regali da comprare, di cosa cucinare la notte di Natale; molti si lasciano distrarre da tante realtà che non sono la parte più importante di queste feste. Certamente ci sono anche famiglie che si preoccupano di prepararsi interiormente e si dedicano alla preghiera, alla solidarietà, alla condivisione: è tutto questo bene che parla del Natale di Gesù!
Cari amici quest’anno non vi racconto delle famiglie povere che aiutiamo, dei bambini che giocano sulla strada e si accontentano di poco, di papà senza lavoro o di mamme che lottano per poter tenere una cena decente la notte di Natale; tutto questo lo conoscete già perché l’ho scritto altre volte e in altri momenti e la realtà non è cambiata in meglio. Quello che desidero condividere con voi è solamente il senso di meraviglia e di stupore (sentimenti tipici dei racconti evangelici del Natale) che porto nel cuore perché il Signore opera cose grandi e meravigliose in mezzo a noi. Quello che dice san Francesco, nella lettera a tutto l’Ordine, parlando dell’Eucaristia lo sento mio e lo trasferisco al mistero dell’incarnazione:
Tutta l’umanità trepidi, l’universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull’altare, nella mano del sacerdote, si rende presente Cristo, il Figlio del Dio vivo. O ammirabile altezza e degnazione stupenda! O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane! Guardate, fratelli, l’umiltà di Dio, ed aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinché totalmente vi accolga colui che totalmente a voi si offre.

