Per pochi giorni (dal 15 al 19 giugno), straordinariamente, il Crocifisso che parlò a san Francesco (da secoli custodito nella Basilica di s. Chiara) farà ritorno alla chiesetta di san Damiano.
È lì infatti dove avvenne un incontro che trasformò la vita di quel giovane di Assisi all’inizio della sua conversione, ricevendone il mandato “Va e ripara la mia casa, che come vedi cade in rovina”.
Se anche tu porti nel cuore la stessa domanda di Francesco: “Signore cosa vuoi che io faccia?“, lasciti ispirare e toccare ed emozionare da questo volto, dai suoi occhi aperti, dalle sue braccia spalancate per te e sull’umanità intera. Lui saprà guidarti nel cammino…
Preghiera di san Francesco davanti al crocifisso di san Damiano
O alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre del cuore mio.
Dammi una fede retta,
speranza certa,
carità perfetta
e umiltà profonda.
Dammi, Signore, senno e discernimento
per compiere la tua vera e santa volontà. Amen.
Le tenebre
- La tenebra è il nulla, il buio non esiste, non è misurabile, solo la luce si può misurare. La tenebra è l’assenza di luce, l’assenza di Parola di Dio, assenza di Dio, di comunione con lui. E’ il vuoto, è mancanza. Percepire la tenebra come assenza di Dio e soffrirne… è già una grazia. Non sono i cinici a soffrire per l’assenza di Dio, ma i mistici.
- È la paura, per mancanza di punti di riferimento, per mancanza di persone amiche che ti stiano vicino, è la solitudine. E’ paura di qualche nemico che ti sorprende.
- È la mancanza di orientamento, non sapere e non potersi muovere. Non sapere dove andare. Non sapere che fare.
- È una affettività ambigua, disordinata, non avere chiare le priorità nella nostra affettività, che Gesù così ha sintetizzato: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze, e amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,37.39). Un attaccamento affettivo strano, disordinato, può allontanare Dio dalla nostra vita, che passa così in secondo piano.
- Non obbedire a nessuno. Essere punto di riferimento di se stesso. Ascoltare e obbedire sono quasi la stessa cosa (audire e ob-audire: stesso campo semantico). L’obbedienza è un modo di pensare, una struttura che facilita la fiducia, la fede in Dio. Abitua a fare non ciò che io voglio, non solo ciò che io capisco o che sento, ma a volte ciò che non voglio, ciò che non capisco, ciò che non sento, anche se lo percepisco come un bene per me. Tutto quanto Dio ci rivela è forse di immediata comprensione? Credere è cercare un significato più profondo alle cose, è non fermarsi alla superficie. La fede si nutre di ascolto della Parola di Dio e di riflessione.
- La tenebra interiore è il peccato, l’assenza di grazia, di amore.
La luce
- “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal 118,105). Dio ci è venuto incontro, e lo fa ancora oggi, con la luce della sua Parola, che non illumina tutto il cammino, ma solo quanto basta per i passi che dobbiamo compiere oggi, perché impariamo a fidarci di Lui, perché smettiamo di pretendere di poter tenere tutto sotto controllo, di dominare la realtà.
- Ma la luce di Dio si è fatta molto intensa in Gesù, suo Figlio, che di sé ha detto: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). La lampada che illumina il mondo è l’Agnello (Ap 21,23), cioè Cristo crocifisso, amore di Dio per noi fino alla fine. Attenzione a volerne fare a meno: si rischierebbe di rimanere ciechi, di non vedere e non capire il senso della vita e di ogni cosa (Gv. 9,39-41).
“Signore, che vuoi che io faccia?” “Francesco, va e ripara la mia Chiesa che, come vedi, è tutta in rovina!”
Francesco, davanti a questo Crocifisso, ha pregato e ha compreso la sua vocazione, quella di testimoniare il Vangelo nel mondo e di restaurare la Chiesa, la Sposa bella di Cristo Gesù, amandola, facendosene carico e facendone parte attiva. Questa immagine ora sta davanti ai tuoi occhi…
… ti stai accorgendo che Lui ti guarda? … ti rendi conto che chi soffre è Lui e non tu? o per lo meno Lui con te e tu con Lui? … ti accorgi che Lui è vivo, ma i segni della sua passione di amore, del suo appassionato amore per te, rimangono? … non senti che Lui vuole dirti qualcosa per la tua vita, per il momento che stai vivendo? … gli stai chiedendo cosa vuole da te, per te?
Puoi ripetere la preghiera che Francesco faceva davanti a questo Crocifisso, O alto e glorioso Dio…chiedendo:
“Signore, cosa vuoi che io faccia?”
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org