Oggi noi frati francescani Minori Conventuali non possiamo non ricordare un nostro santo straordinario: San Massimiliano Kolbe, conosciuto in particolare per il suo martirio ad Auschwitz, quando si offrì di morire al posto di un altro prigioniero, padre di famiglia.
Un epilogo tragico eppure luminoso e carico di speranza, reso possibile da un’intera vita tutta dedicata al Signore e accesa dall’amore all’Immacolata.
E’ il 16 ottobre del 1917, quando con altri confratelli giovanissimi fonda la Milizia dell’Immacolata. Mentre l’Europa è sconvolta dalla Prima Guerra Mondiale, P. Kolbe sogna una grande opera al servizio dell’Immacolata per l’avvento del Regno di Cristo. Per reagire agli attacchi della massoneria, particolarmente ostili alla Chiesa, ed ispirandosi agli ideali mariani del francescanesimo pensa e attua a Roma, il 16 ottobre del 1917, con un gruppetto di sette alunni del Collegio francescano internazionale “Seraphicum”, di respingere gli attacchi contro la Chiesa e di aiutare le anime nella ricerca della strada che conduceva a Dio, dando vita alla missione della Milizia dell’Immacolata.
Da subito ha idee molto chiare: vuole portare tutto il mondo all’Immacolata e l’Immacolata a tutto il mondo. La prima riunione ebbe luogo di sera in segreto, con altri sei amici religiosi di fronte ad una statuetta dell’Immacolata, collocata fra due candele accese. I giovani frati, di fronte alle forti provocazioni della massoneria italiana, decisero di impegnarsi nell’opera di conversione dei peccatori, di coloro che ne avevano più bisogno e nell’opera di santificazione di tutti, consegnandosi totalmente nelle mani dell’Immacolata.
“Lo scopo della Milizia dell’Immacolata è di conquistare il mondo intero, tutti i cuori e ognuno singolarmente per la Regina non solo del cielo ma anche della terra; dare la felicità vera a quei poveri infelici che la cercano nei piaceri effimeri di questo mondo”.
Nel 1919 cominciò l’apostolato mariano della Milizia, con la fondazione di circoli locali e nazionali ed, in seguito, di una rivista a tiratura mensile: “Il Cavaliere dell’Immacolata” (1922). Nel 1927, favorito dalle circostanze derivate dallo sviluppo della Milizia, fondò una singolare “città”. La chiamò “Niepokalanòw” ossia “Città dell’Immacolata” che raccolse circa ottocento frati e la costituì centro di vita religiosa consacrata a Maria e ad ogni forma di apostolato: dalla stampa alla radio, secondo i criteri e le possibilità più avanzate tecnologiche dell’epoca. Da Niepokalanov, sarà tratto prigioniero dai nazisti, per essere condotto al campo di concentramento.
Kolbe è senza dubbio una delle figure più affascinanti del XX Secolo, capace con il suo coraggioso esempio di vita di co-redimere l’umanità, seguendo l’esempio di Gesù Cristo, da una cultura priva di Dio, vuota di spiritualità e di umanità. Una figura, perciò, da riscoprire ed imitare specie in questi nostri tempi di universale inganno. In tempi cosi oscuri.
A San Massimiliano Kolbe e all’Immacolata, affido il prossimo incontro dei giovani del Gruppo San Damiano (del nord Italia) che si ritroveranno a Brescia per la prima volta in questo fine settimana. Chiedo per loro anche la preghiera di tutti voi. Ci guidi dall’alto la Vergine Immacolata.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org