Vi propongo oggi la lettera di un ragazzo, Andrea, insieme ai suoi interrogativi circa la vocazione e la scelta di vita: Frate o Manager? Postulato o Università? Vita da benestante o in umiltà e povertà dedicandosi al prossimo?….
Lo ricordiamo nella preghiera! Al Signore Gesù la nostra Lode.
Lettera di Andrea
Caro fra Alberto, mi chiamo Andrea, vivo a (…) . Sono un suo lettore fedele e il blog mi ha aiutato tantissimo su molte mie domande. Ora sto passando un difficile momento ; sono ormai all’ultimo anno delle superiori, (liceo scientifico) e mi trovo di fronte ad una scelta che mi tormenta. Entrare in Seminario (seguendo la mia ispirazione interiore) o proseguire per l’Università come vorrebbero i miei ? Tenga presente che sono figlio unico! Ho una testa “matematico-tecnica” e quella è la mia passione e so che i miei genitori hanno grandi aspettative su di me al riguardo e già mi vedono a guida dell’Azienda meccanica di famiglia (leader nel suo settore). ..Ma io…da tempo ho il desiderio di consacrarmi al Signore, un desiderio che ho sempre tenuto segreto per paura di non essere compreso e anche perché anch’io volevo avere idee più chiare. Ne parlavo dallo scorso anno solo con il mio parroco, don Angelo, un sacerdote davvero “francescano”, per umiltà e stile di vita: è stato lui a farmi conoscere San Francesco e a portarmi, ( quando facevo il chierichetto), ad Assisi! Questo desiderio è nato in me proprio allora, da quando facevo il ministrante in parrocchia e mi incantavo a “servire” le bellissime messe del mio parroco a cui devo l’amore a Gesù e alla preghiera. Con lui avevo iniziato un cammino spirituale e di discernimento, ma poi il Signore l’ha preso con sé per una grave malattia, a fine giugno… Ora in me da un lato sento che il Signore ha parlato al mio cuore ( anche attraverso l’esempio e le conversazioni che ho avuto durante la malattia con Don Angelo) e so che la mia strada è diventare francescano e sacerdote e dedicare la mia vita al Signore (forse anche da missionario!), ma dall’altra penso ai miei genitori che già mi vedono all’università e stanno facendo grandi progetti su di me e temo di deluderli. Ne ho parlato con i miei due più cari amici, ma uno mi ha incoraggiato a seguire il mio desiderio e l’altro invece, mi ha detto di non capirmi. Secondo lui infatti ho tutto, ho un futuro, i soldi, un’attività…e sarei matto a fare il frate!.. Scrivo a Lei perché non so più a chi rivolgermi; con il nuovo parroco mi è difficile parlare.Ho bisogno di un consiglio. grazie. Andrea

Risposta di fra Alberto
Carissimo Andrea , grazie per la fiducia. Sono felice che quanto scrivo sul blog ti possa essere stato di aiuto. Comprendo bene il tuo stato d’animo..soprattutto riguardo alle grandi aspettative dei tuoi genitori, anche per il fatto che sei figlio unico e già forse ti vedono a capo dell’azienda di famiglia..Certo non è per niente facile fare i genitori oggi!!! Sia chiaro! Ed è ovvio che ogni papà e mamma mirino ad offrire ai propri figli le opportunità migliori.
Può succedere però talvolta, che manchi il dovuto ascolto, la necessaria accoglienza delle libere istanze di un figlio, che rischia così di venire “programmato” come fosse una “macchina”, un computer. Qualcosa di simile del resto avvenne al giovane Francesco, che figlio del più ricco mercante di Assisi era stato programmato dal padre ad una vita da agiato possidente ed erede di un cospicuo patrimonio. Francesco, per un pò cercherà di adeguarsi a questo progetto che non gli apparteneva (mercante, cavaliere, re delle feste..), poi finalmente si deciderà nel seguire la strada che il Signore gli aveva ispirato nel cuore: “Francesco, va e riparala mia casa, non vedi che cade in rovina?“. Questo significò per lui spogliarsi di tutto, restituendo ogni cosa al padre terreno, per affidare totalmente la sua vita al Padre nei cieli.
Ma…non fu così facile! Per arrivare a questo dovette passare periodi carichi di domande e tentativi maldestri ed errori..e tormenti e incomprensioni…Un aspetto lo aiutò molto: si fidò di alcune guide spirituali come il vescovo Guido di Assisi o come l’anziano sacerdote che stava a san Damiano…Come dire: si fece aiutare nel discernimento! Credo che questo possa valere anche con te. So che stavi in cammino con il compianto Don Angelo, ebbene ora è necessario trovare un altro riferimento e riprendere la strada interrotta.
Nella città di (…) vicina al tuo paese puoi senz’altro recarti alla nostra Chiesa Francescana e chiedere di frate (…); ti aiuterà moltissimo! Inoltre potrai valutare con lui l’opportunità di frequentare per i prossimi mesi il Gruppo Francescano vocazionale “S. Damiano”, di cui spesso parlo nel blog.

Con questi due riferimenti potrai certo arrivare per il termine del liceo ad una scelta vocazionale più ponderata e serena. Che poi tu possa decidere di entrare subito in Postulato, credimi, non è una disgrazia!! A Brescia, tra i nostri Postulanti, vi sono ben 5 ragazzi fra i 18 e i 19 anni, dunque giovanissimi, ma che si sono lanciati con entusiasmo in questa avventura.
Un tuo ingresso a settembre 2013, certo ti potrebbe essere contestato (da genitori ed amici) per la tua giovinezza e in favore dell’università, ma anche ti offre da subito l’opportunità di conoscere la nostra realtà e di verificare se davvero è questa la strada che cerchi. Un giovane come te, può infatti permettersi anche un rischio di questo tipo. Non sarà invece certo più così facile nè scontato fare questo passo fra qualche anno e con il peso ulteriore di una laurea e ancora più grandi aspettative dei tuoi genitori su di te!! Ti invito alla preghiera, affidandoti in modo particolare al sostegno e all’intercessione del caro Don Angelo, tuo maestro di vita, che da lassù continua guidarti. Lo ricorderò anch’io nella santa Messa.
Ti benedico! Al Signore sempre la nostra Lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org