Si parla spesso della grave crisi vocazionale che sta colpendo la Chiesa ( talvolta con lunghi piagnistei..e una sorta di fatalismo senza soluzione..). Forse che il Signore non chiama più o si è dimenticato dei suoi???
Dal Vangelo di Luca (Lc 14,15-24)
Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!». Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all’unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena».

Ricevo quotidianamente moltissime lettere di giovani che sentono in cuor loro il richiamo alla consacrazione, che esprimono un desiderio di vita e vocazione religiosa o sacerdotale..Il Signore dunque rivolge ancora con grande generosità il suo invito; Il Signore non si è dunque stancato di noi come a volte potremmo pensare; il Signore continua ancora a guardare con sguardo privilegiato i volti di tanti ragazzi e ragazze e adulti…Ed è un invito al banchetto, alla festa, a stare con Lui; un invito alla comunione, alla condivisione..allo spezzare il pane con tutti.
Purtroppo però poi, di fronte alle scelte, il più delle volte avviene quanto raccontato nel Vangelo odierno: c’è la fuga, prevale l’interesse, prevalgono i progetti personali, hanno il primo posto i beni materiali e gli affetti umani. Prevale in fondo un sentirsi bastanti a se stessi, la paura di giocare quello che si ha, il timore di perdere le proprie sicurezze…E così, (e…soprattutto per i migliori per doti e possibilità..),…slanci e ideali, sogni e sante intenzioni ritornano repentinamente nel sottofondo di una coscienza che, subito chiude i battenti e rinnega quanto, in un eccesso di libertà aveva osato manifestare!
Chi dunque accoglie l’invito di Gesù? I pochi…se non i pochissimi, che al contrario, non si considerano autosufficenti, ma anzi, si percepiscono nei confronti di Dio come deboli e poveri, inetti e malati…piccoli e umili, servi inutili..; ma…proprio per questo hanno il cuore disponibile all’ascolto e all’obbedienza. E’ del resto la logica del Regno di Dio, che si ripropone coerente anche nell’ambito vocazionale.
Come non pensare a Maria che canta: “L’anima magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore, perchè ha guardato all’umiltà della sua serva..“???
Prego per tutti voi “cercatori”, perchè possiate guardare ed imitare Colei che con il suo semplice Si’ ci ha donato Gesù; a Lui sempre la nostra Lode.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
E se chiama alla vita di clausura? come fare a capirlo, ci sono dei segnali? grazie mille del servizio…pace e bene!
E…se chiama alla clausura? anche in questo caso è indispensabile prima un cammino di discernimento vocazionale..E' poi utile avviare un contatto con qualche religioso che viva questa chiamata più da vicino. Come dire: e' camminando che si fa il cammino! e' cercando che si trova…E' mettendosi in gioco che la strada si mostra..Una domanda: sei un un maschio o una ragazza? Anche questo infatti può suggerire percorsi molto diversi..Ti incoraggio e benedico. frate Alberto
condivido, la vocazione è questione di FEDE e, aggiungerei…CORAGGIO, ma a tanti manca… Pace e bene.
mi scusi fra Alberto…la prego, non pensi che tutti coloro che non "rispondono" alla chimata siano persone che "si considerano autosufficenti" o persone in cui "prevale l'interesse, prevalgono i progetti personali, hanno il primo posto i beni materiali…Prevale in fondo un sentirsi bastanti a se stessi, la paura di giocare quello che si ha, il timore di perdere le proprie sicurezze". Mi creda possono esserci anche altri motivi, che non voglio dire siano sufficienti a giustificare il fare "orecchie da mercante" alla chiamata dal Signore, anzi, ma possono essere ulteriore segno di sofferenza nella vita di una persona anche se… Leggi il resto »
pace a te caro Alberto, grazie per avermi scritto e per gli apprezzamenti al blog che mi aiutano a proseguire in questo servizio a tanti giovani..Accolgo certo la tua osservazione molto giusta; più di qualche volta "la vita" o scelte precedenti o situazioni particolari, o il consilgio dei formatori, impongono una rinuncia alla vocazione (anche con dolore e tanta sofferenza)..Il mio post prima di tutto voleva essere un commento al Vangelo del giorno (in chiave vocazionale, ma in fondo cristiana): l'incontro con Cristo, non è mai neutro e sempre ci obbliga ad una scelta di campo..Questa scelta, questa assunzione di… Leggi il resto »
Carissimo Fra Alberto scusa se di continuo intervengo in questo bellissimo blog, ma mi viene troppo spontaneo e non riesco a stare in silenzio perchè la mia anima ha tanta voglia di saziarsi delle parole e degli insegnamenti che il Santo Vangelo ci propone. Bisogna che i giovani e quanti desiderano legare la loro vita con quella di Gesù abbiano ill coraggio di essere determinati, perchè sentire nel cuore la chiamata è un privilegio di cui difficilmente se ne può fare a meno. Tendete le vostre mani a Gesù e non ve ne pentirete. Una preghiera per tutti i fortunati… Leggi il resto »