Alcuni giorni fa ho ricevuto una lettera “curiosa” di un giovane, Alex, che mi scriveva da Bruxelles… assolutamente meravigliato di avere visto in quella città, un frate “vero”, vestito proprio con l’abito, il saio, il cappuccio, il cingolo… Roba da non credere!!:):) Leggete un po’ qui sotto.
Vi benedico.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Lettera di Alex, da Bruxelles
Caro P. Alberto,
mi chiamo Alex, ho 28 anni e per motivi di lavoro viaggio spesso all’estero per conto di una multinazionale. Leggo sempre il suo blog che mi ricorda un po’ la mia presenza per anni nella Gifra del mio paese, dove c’era un vostro convento francescano. Ora sono uno dei tanti italiani del sud che in questo periodo di crisi hanno dovuto partire per cercare un futuro (vivo a Londra…)…
Ebbene, alcuni giorni fa, di passaggio a Bruxelles, proprio nella piazza centrale della città, la famosa “Grand Place” (in fiammingo: Grote Markt), ho visto un FRANCESCANO “VERO”, un FRATE MINORE CONVENTUALE (!!!), vestito proprio col saio vostro (vi conosco da sempre) e sorridente, attraversare quello spazio “così laico” fra turisti indifferenti, commenti salaci, sguardi di deplorazione, ma anche curiosità.
Io stesso, sono rimasto alquanto stupito…tanto che mi sono messo a seguire quel frate e così sono giunto in breve ad una Chiesa, a me sconosciuta e nascosta da altri edifici in un quartiere quasi totalmente abitato da islamici: la chiesa di S. Antonio.
Era inaspettatamente affollata (le chiese qui sono deserte); poi ho scoperto che ogni martedì (era martedì!!) si riempie di tante persone (anche musulmani) che vanno a pregare niente pò pò di meno che S.Antonio di Padova (meraviglia ulteriore).
Ho visto in chiesa altri frati (con l’abito)…: mi creda, è la prima volta che in questa città (ma anche nei miei viaggi nel Nord Europa) vedo dei religiosi “vestiti”. Dalle indicazioni sul portale, compariva un intenso programma di preghiera comunitaria, con l’adorazione eucaristica quotidiana..il servizio ai poveri di tutte le razze…lo stile umile. Una vecchietta mi ha detto fra l’attonito e lo scandalizzatato che questi frati: “vivono di elemosina”!!!!
Purtroppo, non avevo tempo di fermarmi, ho solo salutato uno dei frati (che parlava italiano) e la cui figura mi ha molto colpito. Mi sa dire, caro P. Alberto qualche cosa di più di questa comunità? Conto di tornare a Bruxelles fra qualche mese…e non mancherò di far loro visita. Grazie (…).
Alex

Risposta di padre Alberto
Caro Alex, grazie per la tua lettera che mi dà modo di parlare di questa nuova comunità francescana in Bruxelles, avviata proprio il 13 giugno 2012 (festa di S. Antonio di Padova): un’autentica rifondazione del convento da parte dei nostri Frati della Custodia di Francia.
Subentrano all’ormai esigua presenza francescana di origine belga, segnata e provata gravemente dal devastante laicismo/ateismo, dalla secolarizzazione e dal benessere opulento di questi anni che ha azzerato le vocazioni e decimato i fedeli pur in un paese come il Belgio di antiche tradizioni religiose. E’ purtroppo la triste storia di una scristianizzazione diffusa che ha travolto gran parte delle Chiese del Nord Europa, e non ha risparmiato i consacrati da questo travaglio.
Ma se tali sono le premesse difficili…, la fede ci fa dire, che proprio dalla croce e dalle prove occorre ripartire, ed è quanto con grande fiducia e speranza stanno cercando di attuare i nostri confratelli.
Certo, è una grande sfida, ripresentare Gesù Cristo e il suo Vangelo in un contesto così ostico, ma anche una strordinaria opportunità di rinascita, di testimonianza, di nuova evangelizzazione. “I momenti difficili possono essere i più evangelici”, diceva la beata Madre Teresa di Calcutta.
Del resto, se il Papa, sta richiamando continuamente l’intera Chiesa a questo nuovo slancio missionario, noi Frati Francescani non potevamo non raccogliere questo invito; sentiamo che sta a noi infatti, come fece S. Francesco, andare per primi incontro agli uomini e alle donne di oggi nel loro complesso contesto culturale.
Sta a noi, aiutarli a trovare l’unico “prezioso tesoro” (Matteo 13, 48) in grado di dare un senso alla vita e riempirla di gioia: Gesù Cristo. Sta a noi Frati francescani il coraggio e la forza del rischiare, fondando tutto unicamente sulla grazia di Colui che sempre ci precede e ci prepara la via e ci spiana la strada (Matteo 28, 7). Sta a noi fare sì che un giorno l’Europa Cristiana, come la presenza francescana, non siano solo un semplice ricordo da museo!
Consapevoli di questo, a Bruxelles, i nostri Frati hanno da subito impostato la loro presenza con uno stile volutamente radicale e povero e di altissima tensione spirituale, immediatamente riconoscibile come francescano, quale unico antidoto alla dilagante indifferenza religiosa e dunque:
- un forte ritmo di preghiera personale e comunitaria;
- particolare attenzione alla dimensione della fraternità e all’ospitalità;
- la scelta chiara e senza compromessi di una vita di povertà e semplicità (secondo la Regola di San Francesco);
- la vicinanza con i più emarginati e la cura dei giovani;
- l’evangelizzazione di strada/itinerante in comunione con la chiesa locale;
- la visibilità della propria consacrazione anche con la scelta (non scontata) di portare sempre e ovunque l’abito religioso… e di presentarsi senza vergogna come tali!
Caro Alex, ecco brevemente riassunta l’esperienza di Bruxelles a cui tutti noi, anche qui in Italia, guardiamo come modello e segnavia per le nostre comunità, alle prese ormai, con problemi di scristianizzazione analoghi.
Chiedo la tua preghiera per i nostri frati (sono in 5, di varie nazionalità). S. Francesco e S. Antonio, siano loro da guida ed esempio. Il Signore benedica la loro azione e la loro presenza in quella terra! E se avrai l’occasione di ritornare, sono certo saranno felici di conoscerti e incontrarti.
Il Signore ti dia Pace.
fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org
