“Ma ne vale la pena?”. Non è forse questa la domanda che tutti, prima o poi ci poniamo riguardo alle scelte di vita o alle varie attività da noi intraprese? In definitiva, se ciò che stiamo facendo e ciò che ci proponiamo di realizzare meriti tutti gli sforzi e l’energia e i sacrifici già attuati, insieme all’impegno e alla responsabilità che, comprendiamo, ci saranno richiesti.
Anche nel cammino della nostra fede, e ancor più nella ricerca vocazionale è inevitabile che prima o poi, ci si ponga la medesima questione: Vale la pena seguire Gesù?
Vale la pena seguire Gesù?
Gesù Buon pastore
Ci può sostenere in questi interrogativi, talvolta anche molto dolorosi e sofferti, un’immagine molto bella con cui Gesù si presenta a noi nel Vangelo: quella del Buon Pastore (Giovanni 10,1-16). Gesù, un pastore mite e buono e premuroso, che conosce le sue pecore una per una, che ciascuna chiama per nome e mostra ad esse la via . Da parte loro, le pecore, pure lo conoscono, sanno com’è, ne hanno avuto esperienza, sono certe che sempre le difenderà dal male, che mai le abbandonerà e che per esse è disposto a dare la vita contro ogni lupo rapace.
Io sono il buon pastore: io conosco le mie pecore ed esse conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre. E per queste pecore io do la vita.
(Gv 10,14-15)
Chiamati per nome
Per seguire Gesù ed essere custoditi da Lui, dobbiamo però “ascoltare” e fidarci della sua voce: egli chiama anche ciascuno di noi per nome e dunque sempre personalmente e intimamente bussa al nostro cuore. Ciò significa che ci vuole bene e desidera prendersi cura di noi e venirci incontro perchè non ci perdiamo. Lui, più di chiunque altro, conosce la nostra storia, vede i nostri desideri e sogni più profondi; conosce anche i nostri limiti, le sofferenze come le gioie e le potenzialità.
Egli, pertanto, non è mai lontano da noi e sempre ci “parla”. Certamente si manifesta prima di tutto attraverso la meditazione della sua Parola (nel Vangelo), nell’Eucaristia, nella preghiera, nei sacramenti. Il Signore però ama rivelarsi anche attraverso persone, eventi e vicende, (certo anche nella stessa pandemia di questo difficile periodo!) e in tante situazioni quotidiane. L’ascolto è però l’atteggiamento a cui siamo chiamati; l’indurimento del cuore il pericolo su cui vigilare e da cui rifuggire.
Vita in abbondanza
Purtroppo molte volte, ci è stata trasmessa un’immagine della fede come un qualche cosa di noioso e pesante e insipido e opprimente. Tutto questo non potrebbe essere più lontano da ciò che Gesù vuole per noi e desidera offrirci. Egli ci sprona, infatti, a vivere una vita piena e bella, ci invita a trarre da essa quanto di più prezioso; a noi vuole offrire il meglio:
“Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10, 10).
Gesù ci chiama dunque per nome, ad una “vita in abbondanza” in tutti i suoi aspetti , sia nella dimensione coniugale che nella vita da single, da religiosi come da laici, da giovani come da adulti. Accogliere questa possibilità significa, ce lo ricorda Papa Francesco, “darsi al meglio della vita” (Christus Vivit 143).
Cosa Dio può volere da me?
Ti sei mai chiesto, allora, cosa Dio possa volere per te? Ti sei mai chiesto quale strada Lui voglia proporti?
Forse qualche volta hai pensato che Dio ti stesse chiamando alla vita consacrata? A diventare frate? Non temere ad affrontare anche queste domande! Se hai bisogno di un aiuto, puoi rivolgerti ad un religioso, ad un sacerdote di tua fiducia per discutere con lui e confrontarti nel profondo su tali questioni. Oppure, se lo desideri, puoi sempre provare a contattarci alla mail del blog!
Mi fido!
Il custode dell’ovile in cui si trovano le pecore, non lascia entrare i ladri, ma solo il pastore vi può entrare! Il custode può rappresentare la nostra coscienza o in qualche modo quella voce interiore, quel presentimento che ci dice che in Gesù c’è qualcosa di buono che può soddisfare i nostri più profondi bisogni esistenziali di bontà e amore, di bellezza, di gioia, di vita piena. Fidiamoci! Di sicuro, infatti, Lui non vuole “fregarci” o derubarci dei nostri sogni, ma offrirci “vita in abbondanza”.
Al Signore Gesù sempre la nostra lode.
fra Alberto – info@vocazionefrancescana.org
Post rielaborato da un Articolo di fr. Augusto Urzua tratto da: https://franciscanosconventualesdechile.blogspot.com/